Capitolo 14

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Ero ferma immobile in disparte nella sala. Le persone alzavano i bicchieri ogni volta che mio padre e Chris si avvicinavano per prendere i complimenti per il lavoro fatto. Ero fiera di entrambi, anche se volevo bene a mio padre, gran parte del lavoro era stato di Chris,era difficile ammetterlo anche per lui,però mio padre ci avrebbe investito tutto per vedere realizzare questa cosa. L'ufficio era tutto ciò che gli rimaneva dopo anni di sacrifici,avrebbe segnato l'era di una generazione da portare avanti,ma io fin da subito,misi in chiaro che la mia dote era la letteratura. I miei genitori lo hanno accettato da sempre ormai,ognuno segue i propri sogni l'importante è essere felici, ci ripetevano sempre. Mio padre salì sul palco posto infondo alla sala, qualcuno salì  insieme a lui probabilmente qualche collega,per aiutarlo ad avviare il microfono spento. Fece varie prove come se fosse ad un karaoke di paese e poi iniziò a parlare. Un cameriere si avvicinò con i bicchieri colmi di prosecco,ne presi uno e me lo portai verso la bocca. Non ero abituata a bere,era amaro il primo sorso,ma lo buttai giù senza esitare. Il discorso di mio padre continuò a lungo tra battute,ringraziamenti,qualche omaggio a mia madre e alla vita che viviamo. Nella sala si alzò un grande applauso e mio padre scese dal palco attento a non inciampare tra i fili,le persone iniziarono a muoversi per andare verso il buffet e qualcuno mi venne addosso facendomi cadere il prosecco sul vestito. Era una signora bionda non saprei definirla se ospite o dipendente,si provò a scusare più e più volte ma ormai il mio vestito aveva una bella chiazza sul fianco. Corsi via dalla sala in cerca di un bagno,chiesi indicazioni più  volte,ma l'ufficio era qualcosa di mistico. Camminai più velocemente verso corridoi mai visti colmi di scrivanie ordinate;a farmi compagnia c'era solo la luce della luna nelle stanze buie. Vidi un cartello con un omino rosa disegnato e mi ci fiondai immediatamente dentro,continuavo a guardarmi la macchia avrei dovuto cercare di toglierla più in fretta possibile. Arrivai dentro, aveva classe anche il bagno che insieme alla puzza di candeggina aveva un'aria molto carina. Andai verso il lavandino e mi guardai allo specchio, pensavo fosse piccola invece mi aveva formato una macchia enorme. Prima che si asciugasse presi un panno di carta e lo bagnai con acqua e sapone tamponando più velocemente possibile sul vestito. Non stava funzionando anzi, la macchia si espanse ancora di più. Sentii la porta del bagno aprirsi probabilmente qualche signora avrebbe potuto aiutarmi a toglierla.
"Carol" sentii chiamarmi e farsi sempre più vicino la voce
Carol:"Chris che ci fai qui?" dissi con in mano la parte di vestito rovinata
Chris:"Ti stavo cercando ho visto che sei uscita di corsa dalla sala"
Carol:"Ho avuto un incidente" dissi indicandogli la parte di vestito macchiato. Si avvicinò verso il lavandino,prese la carta con un po' d'acqua e si avvicinò verso di me. Mi chiese il permesso con gli occhi e si abbassò per provare a risolvere l'accaduto sul mio vestito.
Carol:"Chris ci ho già provato non va via" dissi ormai esausta. Lui continuava a sfregare peggiorando la situazione.
Chris:"Eh no Jones non va" si alzò anche lui sconfitto.
Carol:"Non posso andare in sala cosi,mia mamma mi ucciderebbe" dissi mettendomi di lato per cercare di smascherarlo.
Chris:"Ho un'idea" disse togliendosi la giacca "Tieni indossa questa,almeno non darà nell'occhio". Mi sentivo spiata,non la smetteva di guardarmi da quando sono entrata alla festa, ogni volta con la coda dell'occhio lo spiavo. Me l'adagiai sulle spalle e visto che a me stava lunga, copriva la macchia perfettamente.
Carol:"Grazie" gli dissi facendogli un sorriso soddisfatta. Mi avviai verso la porta lasciandolo lì vicino al lavandino.
Chris:"Jones.."
Carol:"Dimmi" mi girai verso di lui e feci due passi per avvicinarmi. Non mi guardava più era diventato..nervoso? Aveva gli occhi chiusi,si passò una mano prima sulla fronte e poi nei capelli.
Chris:"So che è sbagliato,e probabilmente ci saranno delle conseguenze..ma io non ce la faccio più." Si fermò e prese a guardarmi, io ero ferma e seria davanti a lui.
Chris:"È un cazzo di mese che avrei dovuto occuparmi di altro ma nella mia testa ronzava sempre il tuo viso. Ho provato più volte a tirarmi indietro,ma non c'è la faccio"
Si avvicinò sempre di più, il mio cuore prese ad aumentare tanto da sentire il battito in gola.
"Se non lo faccio ora me ne pentirò per sempre". Avevo il suo viso a pochi centimetri dal mio,i suoi occhi brillavano di desiderio, mi mise le mani sul viso e passò il pollice sul labbro inferiore. Lo guardavo,sentivo le gambe molli; se non avesse preso la situazione in mano,probabilmente sarei caduta. Il mio respiro aveva preso vita propria,non c'è la facevo più ad aspettare.
Carol:"Ti prego.." risultò quasi come una supplica. Chris non se lo fece ripetere due volte che poggio le sue labbra sulle mie. All'inizio incerto,poi prese a baciarmi con più trasporto. A 19 anni avevo appena dato il mio primo bacio ad una persona che stava aspettando come me e non c'era sensazione più bella. Senza staccarci, mi spinse indietro contro la parete fredda del bagno. Il bacio si fece più intenso, ci stavamo divorando entrambi per la troppa attesa. Si staccò dalla mia bocca e ansimai da quel distacco,iniziò a baciarmi nell'incavo del collo facendomi sussultare.
Carol:"Chris.." dissi senza fiato. Non mi ascoltava nemmeno,il suo fiato era caldo su di me tanto da provocarmi un brivido.
Carol:"Chris aspetta.." dissi trovando quel poco che mi rimaneva di fiato. Chris si staccò e appoggiò la fronte alla mia. Avevamo entrambi il fiatone e il sorriso stampato in volto.
Chris:"Finalmente Jones" disse ad occhi chiusi. Io ero appagata forse anche incredula di cosa fosse appena successo. Non avrei mai immaginato una situazione del genere di li a sei mesi fa.
Carol:"Dovremmo tornare alla festa" gli dissi aprendo gli occhi. Lui si staccò da me e si guardò allo specchio. Aveva la camicia sgualcita al colletto e le labbra sporche di rossetto.
Carol:"Chris aspetta,sei sporco" dissi ridendo andando verso di lui. Mi cinse la vita con entrambe le braccia e mi guardava mentre cercavo di togliergli i residui di rossetto dalle labbra.
Chris:"Sei bellissima" mi sussurrò e io risi imbarazzata. Mi diede un bacio a stampo e poi riprese a baciarmi.
Carol:"Chris...dobbiamo andare" dissi staccandomi da lui.
Chris:"Che palle" disse sbuffando. Io ero divertita da quella situazione,nonostante i suoi 30 anni, aveva voglia di azzerare tutto e ricominciare. Mi prese per mano e ci incamminammo verso i corridoi scuri dell'ufficio,ci fermavamo ogni tanto per riprendere i nostri baci,ci prendevamo in giro e scherzavamo come due bambini delle elementari. Quella sera mi sentivo piena di vitalità,chiunque ci avrebbe visto in quel momento ci avrebbe preso per due matti,che in effetti,un po' matta io lo ero,ma stavo bene. Arrivammo fuori la sala e,prima di entrare, ci dammo un ultimo bacio prima di tornare alla normalità. Mi diedi un ultima sistemata e ridiedi la giacca a Chris così da non destare sospetti.
Chris:"Entra prima tu" mi disse aprendomi la porta. Entrai in sala, la gente ormai era quasi KO per il troppo bere,incrociai lo sguardo di mia madre che venne da me immediatamente.
Elizabeth:"Tesoro ma che fine hai fatto" disse con sguardo serio
Carol:"Ero in bagno mi hanno rovesciato il prosecco sul vestito" le dissi indicandole la macchia
Elizabeth:"Carol ma questo vestito era nuovo" disse lamentandosi mentre ispezionava il danno
Carol:"Lo so è stato un incidente"
Elizabeth:"Quando torniamo a casa lascia il vestito in bagno, vedrò di trovare un rimedio per smacchiarlo" disse mettendomi una mano sulla schiena. Non traspariva niente al di fuori,perfino mia mamma che si accorgeva sempre di tutto non notò la mia felicità,avrei voluto urlarlo al mondo intero di aver ricevuto il più bel primo bacio di sempre,ma sapevo che sarebbe stato un segreto da tenere stretto con le unghie.

Il migliore amico di mio padre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora