Capitolo 4

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Erano le otto e mezza di un sabato mattina. Oggi era giorno libero per tutti. Non mi sentivo molto bene dalla sera precedente,probabilmente avevo preso un po' di freddo. Mi alzai dal letto per andare in bagno. Nel corridoio sentii mio padre parlare in modo preoccupato con qualcuno a telefono, non ci feci molto caso ed entrai in bagno. La prima cosa che feci,fu guardarmi allo specchio.Non avevo una bella cera anzi, ero più bianca del solito e avevo gli occhi lucidi. Mi fissai per un altro po come se cercassi qualcosa nel vedermi riflessa,poi decisi di lavarmi la faccia per vedere se avrei acquistato un po' di colore in volto.
Ritornai in camera, sentivo troppo freddo,volevo rimettermi a letto ,ma in quel momento,il mio stomaco diede un cenno che aveva bisogno di cibo. Presi una felpa e andai verso la cucina. Mia mamma era seduta al tavolo a guardare mio padre fare avanti e indietro al telefono in cerca di calmare qualcuno. La vidi preoccupata. Ogni tanto tirava qualche sospiro mentre era immersa a pensare. Mi avvicinai lentamente e fui fonte di distrazione,perché mi notò.
Elizabeth:"Buongiorno amore" disse con una mano sulla guancia,sorridendomi.
Carol:"Buongiorno mamma" le dissi mentre strisciavo le ciabatte sofferente per il dolore che avevo in corpo. Pessima idea uscire con tutto quel freddo. Avevo bisogno di una tazza di latte,mi avrebbe alleviato un po' il freddo.
Elizabeth:"Tesoro che succede?" disse mentre mi guardava prendere la tazza bianca dallo scaffale. Non capii a cosa si riferisse, ma arrivava prima di tutti lei nel capire le persone,così si alzò e venne verso di me. Mi girai verso di lei,pensando volesse darmi un abbraccio invece mi ritrovai con una mano sulla fronte.
Elizabeth:"Ma tu scotti?" disse. Iniziò ad allarmarsi come al solito. Dopo 20 anni di carriera infermieristica mia mamma si allarmava ancora,sopratutto quando si trattava dei suoi figli. Mi ordinò di prendere il termometro e di misurarmi la febbre.  38,3.  Fantastico. In quel momento mio padre rientrò in cucina,posando il telefono sul tavolo. Poggiò due pugni su di esso e,guardando per terra, tirò fuori l'aria sbuffando. Mamma andò verso di lui e gli accarezzò la schiena.
Elizabeth:"Che ti ha detto Rachel?" disse mentre lo guardava preoccupata. Rachel era mia zia,la sorella di mio padre. Si sentivano ogni tanto per sapere come se la cavassero a Bristol. Lì,oltre i miei zii e i miei cugini,ci viveva anche mia nonna,l'unica che mi rimanesse.
Ryan:"Niente cara,mia mamma non sta molto bene. Rachel mi ha chiesto di andare lì per passare un po' di tempo con lei,non sanno le cose come andranno a finire.." disse mio padre fissando il vuoto. Mia madre chiuse gli occhi come presa da vecchi ricordi. Io stavo seduta a cercare di capire quanto fosse difficile la situazione che si stava creando.
Ryan:"Dobbiamo partire!" sbottò improvvisamente. Mia mamma aprì di colpo gli occhi e lo guardò con sguardo interrogativo.
Elizabeth:"Come facciamo a partire,io devo lavorare e tu anche. Carol si è appena beccata l'influenza non possiamo lasciarli qui" disse lei alzando il tono della voce.
Ryan:"Elizabeth si tratta di mia madre,dobbiamo andare lì a tutti costi" disse lui staccandosi con le braccia dal tavolo e guardandola con occhi lucidi. Iniziò a camminare avanti e indietro per cercare una soluzione. Prese il telefono e chiamò qualcuno per avvisarlo che sarebbe mancato qualche giorno a lavoro,poi lo chiese anche a mia madre che poco dopo sparì dalla cucina per parlare di un eventuale assenza con la sua caposala. La situazione era diventata veramente drastica. Non avevo molto rapporto con mia nonna,quando ero piccola ci andavo spesso ogni estate,ma per via di qualche litigio tra di loro,per nove anni non la vidi. Ci sentivamo al telefono,lei parlava dei suoi acciacchi d'età e io mi limitavo ad ascoltarla. Mio padre era nervoso,lo vedevo da come camminava e da come si toccava i capelli per cercare in tutti i modi una soluzione. In quel momento la mia influenza era passata in secondo piano,e capisco perfettamente la situazione in cui si trova, i familiari arrivano prima di tutti sopratutto quando non sai come andranno a finire le cose. Mia mamma tornò dopo la telefonata ,annuendo con la testa a mio padre in modo da confermargli che avrebbe saltato qualche giorno di lavoro,anche lui ottenne la conferma. Prima di andare a preparare la valigia però,mio padre venne verso di me.
Ryan:"Tutto bene tesoro?" disse piegando le gambe per mettersi seduto su di esse per stare di fronte a me che stavo seduta. Questa volta non si trattava di me,era solo un'influenza sarei stata bene da lì a pochi giorni dopo. Doveva pensare a lui adesso e alla nonna,io me la sarei cavata benissimo insieme a qualche medicina.
Carol:"Si papà non ti preoccupare è solo un po' di febbre" dissi accarezzandogli la guancia.
Ryan:"Va bene tesoro" si alzò e andò in camera da letto a preparare la valigia. Mia mamma scese insieme a mio fratello che,ancora in dormiveglia,si buttò sul divano. Anche io lo raggiunsi e mi misi sul divano affianco,presi una coperta e me la misi addosso. Mentre sentivo dall'altro lato della casa un via vai e ogni tanto "questo devo portarmelo?",decisi di accendere la televisione per coprire il silenzio. Alla televisione davano i soliti canali noiosi,ma quella mattina avrei visto qualsiasi cosa. Mi sdraiai per stare più comoda e mi addormentai profondamente.
Elizabeth:"Tesoro svegliati,noi stiamo andando" disse mentre mi accarezzò i capelli; "Prima però prenditi qualcosa cosi ti sentirai meglio". Non stavo capendo nulla in quel momento,fui svegliata improvvisamente e sentivo la testa pesante. Annuii e mi alzai per accompagnarli e salutarli alla porta. Mio fratello era sveglio,si alzò anche lui con me e ci dirigemmo verso la porta.
Ryan:"Okay ragazzi noi stiamo andando,per qualsiasi cosa chiamate" disse con le valigie in mano.
Carol:"Non vi preoccupate,staremo bene questi quattro giorni. Chiamate quando arrivate e salutateci la nonna" dissi mentre mantenevo la coperta sulle spalle.
Ryan:"Certamente tesoro,ora veniteci a salutare" disse posando le valigie a terra e allargò le braccia. Li abbracciamo entrambi e li vedemmo uscire dal viale con la macchina. Io tornai alla mia postazione sul divano mentre Brandon,si preparò la colazione.

Passai tutto il pomeriggio sul divano,ogni tanto mio fratello si veniva ad affacciare per accertarsi che stessi bene,poi tornava in camera sua a finire il gioco. I fazzoletti erano quasi finiti,così mi alzai contro voglia e ne andai a prendere un altro pacchetto nel mobile sotto lo specchio. Suonarono alla porta. Chi poteva essere alle cinque di pomeriggio. Aprii.
Chris:"Ehi ciao" disse sorridendo.
Carol:"Ciao Chris,se stai cercando papà non c'è.È fuori per un problema" dissi io accecata dal sole. Vedevo solo l'ombra di Chris e mi soffermai su un borsone che teneva in mano.
Chris:"In verità sono qua per voi. I tuoi erano molto preoccupati e mi hanno chiesto se potevo stare con voi durante la loro assenza." disse gesticolando nervosamente.
Carol:"Oh. Allora entra pure" dissi facendogli strada,mentre lui richiuse la porta. Vidi il mio riflesso di sfuggita mentre passai davanti allo specchio. Ero veramente orrenda,ma non me ne importava,avevo solo bisogno di riposare. Per rompere il ghiaccio iniziò a parlare lui.
Chris:"Allooora, vuoi che ti prepari qualche tisana non so,qualche the caldo?" disse lui poggiando il suo borsone a terra.
Carol:"No ti ringrazio". Mi misi seduta di nuovo sul divano che aveva preso tutto il calore di cui avevo bisogno. "Brandon è arrivato Chris" dissi urlando con voce rauca per farmi sentire da sopra. Mio fratello sentii forte e chiaro,si precipitò immediatamente giù di sotto e lo accolse con un abbraccio.
Brandon:"Chris che ci fai qui?" disse tutto entusiasta. Era pazzo per lui,ogni volta che veniva qui passavano ore e ore a giocare e a farsi qualche scherzetto. La loro sintonia era molto piacevole,Chris sapeva farci con i bambini.
Chris:"Ehi campione." disse mentre gli arruffò i capelli con la mano. "Niente,starò qui con voi quattro giorni per ordini dei tuoi" disse ridendo.
Brandon:"Evvaiii!!". Brandon era al settimo cielo per quella notizia,e io ero felice per lui.
Brandon:"Ti va di andare a giocare?" disse saltellando mentre lo pregava;
Chris:"Certo però facciamo una cosa,visto che tua sorella sta male e non mi va di lasciarla da sola; perché non porti l'attrezzatura qui sotto e la colleghiamo alla Tv?" disse lui alzandosi dalla sedia.
Mio fratello annuì. Non se lo fece ripetere due volte che, in un batter d'occhio, salì le scale per procurarsi tutto ciò di cui avevano bisogno. Mentre aspettava Brandon, venne a sedersi sul divano vicino al mio,quello di fronte alla televisione.
Feci finta di guardare la televisione anche perché il programma parlava di qualche personaggio famoso disperso nella giungla.
Chris:"Sai,quella coperta che hai addosso la regalai tre anni fa a tuo padre" disse ridendo con la mano dietro la testa. Iniziai a guardare la coperta,era buffo come regalo natalizio. C'erano alcuni personaggi di qualche fumetto vecchio. Nonostante ciò,teneva molto caldi.
Chris:"Ci promettemmo di farci dei regali utili ma allo stesso tempo inutili" disse ricordando quel giorno; "Lui mi regalò un paio di calzini a forma di renna" disse ridendo, "Quei calzini sono nel cassetto ormai da anni in cerca di qualche compratore". Fece ridere anche me. In quel momento mio fratello entrò nel salotto con le mani colme di strani fili e qualche joystick. Chris che lo vide in difficoltà,si offrì di prendere la roba che aveva in mano. Iniziarono a montare insieme i cavi che andavano dietro al televisore. Li guardavo attentamente,mentre scherzavano e si spingevano tra di loro per trovare l'ultimo cavetto. Ero gelosa del loro legame,da un certo punto di vista. Ero gelosa perché mio fratello sapeva farci con tutti,mentre io no.
Chris:"Ecco fatto" disse soddisfatto con le mani in vita.
Brandon:"Si giocaa. Finalmente posso avere la mia rivincita" disse lui dandogli una spallata. Si misero vicini,giocarono uno contro l'altro. Nei loro occhi c'era una gran voglia di vincere che influenzò anche me. Tifavo per mio fratello,ma allo stesso tempo se avesse vinto Chris,sarei stata ugualmente contenta.
La serata andò avanti così, io sul divano accoccolata alla coperta e loro ad insultarsi dall' altra parte. Avevano vinto entrambi ma alla fine puntarono di avere un unico vincitore quella sera. Guardai l'orario, era ora di cenare, ne approfittai per preparare qualcosa mentre i due erano distratti.
Chris:"Aspetta che ti do una mano. Finisco di battere tuo fratello e..." disse concentrato, "Si si si chi è il migliore,chi è il migliore. Aaaah ho vinto io anche questa volta" disse lui all'impiedi mentre esultava contro mio fratello.
Brandon:"Ma dai ma tu imbrogli" disse lui scocciato.
Chris venne verso la cucina. Non sapevo cosa cucinare,la mamma si occupa di queste cose.
Chris:"Che ne dici di ordinarci una pizza?" disse lui strofinandosi le mani.
Carol:"Ehm per me va bene" dissi io senza problemi;
Chris:"Per te va bene la pizza nane rottolo?" disse alzando la voce. Mio fratello non rispose.
Chris:"Okay lo prenderò come un si" disse sorridendo.

Il migliore amico di mio padre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora