Capitolo 16

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Durante le lezioni di letteratura all'università fui concentrata a pensare dove mi avrebbe portata a mangiare,se dovessi vestirmi elegante oppure dovessi mettermi qualcosa di più confortevole e comodo. Sembrava di essere in un sogno,non immaginavo minimamente cosa fosse capitato al mondo per far succedere tutto ciò. Ho sempre aspettato persone che nuotavano contro corrente invece di venirmi appresso. Sono sempre stata un vulcano di idee e di energia,all'inizio la scelta e poi rifiutata. Ma adesso,sento che è diverso, probabilmente rimarrò ferita più del dovuto, ma voglio provare a sentire la vita scorrermi di nuovo nelle vene ed essere vincolata a qualcuno che ricambia gli stessi sentimenti.
"Signorina Jones è con noi oggi?" disse il professore Smith facendomi tentennare sul tavolo. Non stavo ascoltando assolutamente niente,non mi è mai capitato di essere così distratta durante una lezione di letteratura.
Carol:"Si, mi scusi.." dissi guardandolo mentre si girò alla lavagna per riprendere il filo del discorso poco fa interrotto. La campanella mi salvò letteralmente da tutto ciò che mi circolava nella mente. Tornai a casa e mangiai un panino insieme ai miei genitori, parlavano delle loro giornate e guardavano alla tv Modern Family,ma io sentivo dentro di me che mi mancava qualcosa,o per lo meno,qualcuno. Sorrisi al pensiero che a poche ore lo avrei rivisto di nuovo,saremmo stati di nuovo insieme,le sue mani sul mio viso,le sue labbra che sapevano di un amore proibito,il suo sguardo che mi faceva sentire amata nonostante il mio non essere perfetta.
Elizabeth:"Tesoro perché stai ridendo?" disse lei sorridente mentre mi guardava
Carol:"Niente mamma,pensieri" dissi alzandomi da tavolo per appoggiare il piatto nel lavandino
Elizabeth:"Immagino pensieri belli per ridere in quel modo?" disse socchiudendo gli occhi
Carol:"Che c'è"?
Elizabeth:"Tu non me la racconti giusta" disse puntandomi il dito "Secondo me c'è qualcuno"
Sentii un nodo alla gola e mi girai dalla parte del lavandino per nascondere il grande sorriso che mi era spuntato.C'era qualcuno mamma,eccomi se c'era,e mi faceva sentire la persona più felice del mondo,ma se avesse saputo,sia tu che papà,non mi avreste più guardato in faccia.
Carol:"No mamma ma che dici" dissi girandomi verso di lei fingendo una faccia seria
Elizabeth:"Va bene va bene,indagherò più a fondo" si alzò da tavola e iniziò a sparecchiare;la aiutai a togliere i piatti sporchi sotto il suo sguardo interrogativo. Mi avviai verso camera mia,avevo bisogno di sdraiarmi e riposare prima di rivederlo. È proprio vero che quando si è innamorati si ha la mente offuscata,più che offuscata io ci vedevo più del dovuto,e vederlo era la mia gioia più grande. Mentre posai il telefono sul comodino per riposare gli occhi,mi arrivò un messaggio. Ripresi il telefono e lessi l'anteprima del messaggio.

"È tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti." Mi morsi il labbro e battei i piedi sul letto per la felicità.
Carol:"Ti stavo pensando proprio ora" scrissi subito senza timore. Lo immaginavo stanco,con la camicia mezza aperta sul divano a fare zapping alla Tv in cerca di qualche cosa di interessante,mentre cerca qualcosa di carino da scrivere.
Chris:"Hai visto Jones il tuo pensiero è arrivato fin qui tanto che ti ho scritto"
Carol:"Ti avevo detto di non sottovalutarmi sono capace di tante cose io" gli scrissi
Chris:"Non l'ho mai messo in dubbio,e non vedo l'ora di scoprire le tue capacità.." scrisse aggiungendo a fine frase un'emoji che faceva l'occhiolino.
Carol:"A dire la verità stavo aspettando il menù della cena io"
Chris:"Jones non serve il menu è già tutto pronto"
Carol:"In che senso?"
Chris:"Poi vedrai..è una sorpresa" la parola sorpresa era spaventosa detta da lui. Non so perché ma immagino un Chris abituato a fare grandi cose pur di stupire l'altra parte,non che sia una cosa sbagliata,ma sono stata sempre un po' tirata indietro verso le sorprese, mi davano sempre quell'aria misteriosa e tenebrosa nel non sapere cosa stesse per capitare,ero abituata a tenere sempre io tutto sotto controllo,sapere tutto di tutte le persone,sentimenti inclusi;ma questa volta,per l'ennesima volta,stava cercando di abbattere il muro che c'era in me.
Le ore successive le passai spostandomi dal letto alla scrivania in cerca di trovare un briciolo di voglia nel studiare per il prossimo esame,ma la mia mente e i miei occhi erano fissi sul guardaroba. Optai per qualcosa di casual,jeans nero,un body bianco che lasciava la schiena scoperta e un blazer nero. Volevo fare bella figura ma l'unica cosa che mi riusciva meglio era leggere Wilde non scegliere vestiti;me li feci andare bene, e per dare un tocco più elegante,tirai fuori dalla scarpiera delle scarpe con il tacco nere,che sicuramente non sarebbero durate molto durante la serata. Legai i capelli con un fermaglio e mi diedi un ultima sistemata allo specchio,sembravo una di quelle maestre elementari che si acchitavano per far colpo su qualche d'uno . Presi il telefono e la borsa e corsi giù per le scale,non volevo assolutamente arrivare in ritardo,cosi,facendo attenzione,scesi i gradini uno ad uno mentre sentivo il tacco battere sulle scale. Mi avviai verso l'appendiabiti vicino alla porta per prendere la mia solita giacca.
Elizabeth:"Tesoro ma dove vai a quest'ora?" disse rivolgendo il suo sguardo verso l'orologio per controllare l'ora mentre apparecchiava la tavola.
Cavolo mi ero completamente dimenticata di avvisare i miei genitori.Dovevo trovare una giusta scusa per non poter destare sospetti,mi venne in mente Abigail,se avesse saputo anche lei mi avrebbe strozzato con le sue mani curate
Carol:"Sto uscendo con Abigail" dissi prendendo le chiavi della macchina
Elizabeth:"Salutamela tanto e divertitevi"
Carol:"Va bene mamma,ciao" strillai io chiudendo immediatamente la porta dietro di me. La sera faceva freddo, e sperai che il look che avevo scelto non mettesse in imbarazzo il fantastico look che avrebbe sfoggiato Chris. Mi diressi verso la macchina,quando sentii un bisbiglio provenire dalla siepe della casa vicino. Mi girai a destra e a sinistra,ma essendo sera, i pali della luce illuminavano soltanto dei piccoli pezzi di strada.
"Jones,psss,di qua" socchiusi gli occhi e in lontananza,vidi una sagoma che mi faceva cenno con la mano di andare verso quella direzione. Mi diressi per capire chi o cosa fosse.
Carol:"Chris!" sentenziai piano io "Che ci fai vicino alla siepe?" dissi cercando di vedere la sua espressione
Chris:"Sono venuto a prenderti,ma non volevo farmi vedere" Scoppiai a ridere,sembrava di essere in un film giallo, due investigatori si incontrano nel cuore della notte per risolvere i misteri della città.
Carol:"Tu sei matto" dissi ridendo
Chris:"Vieni la macchina è più avanti" disse prendendomi per mano. Mi guardò subito dopo avermela presa,all'inizio fui sorpresa da quel gesto,poi mi lasciai andare e intrecciai la mano nella sua. Con il pollice mi accarezzava il dorso della mano,camminavamo in una strada poco illuminata,in cielo migliaia di stelle parevano essere intrecciate proprio come noi,sembravamo due vagabondi in cerca di qualcosa,l'uno legato all'altro, vivendo un'amore che andava contro ogni regola imposta.

Il migliore amico di mio padre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora