Capitolo 25

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L'acqua mi scivolava addosso come se non fosse niente. La mia testa faceva così tanto rumore che non mi accorsi nemmeno di essere entrata nella doccia. Questa città aveva già causato i primi problemi ancor prima di visitarla. Mi accucciai con le gambe al petto come se volessi raccogliere tutti i pezzi che si erano sparsi in questo bagno da quando c'è ne misi piede. Se c'era una cosa che odiavo di più al mondo erano le bugie,e se c'era un'altra cosa che non mi piaceva era che Mia fosse ritornata nella vita di Chris. Quando stavano insieme veniva sempre a casa mia, cene di Natale, di Capodanno, perfino ai picnic giù a lago che tanto odiava, ma pur di apparire fantastica agli occhi di Chris si faceva andare bene anche quelli. Da bambina non ho mai capito come una donna del genere, bella fuori e cattiva dentro potesse far colpo su una persona profonda come Chris. Ha sempre stravisto per lei, Mia gli diceva di fare una cosa e lui obbediva come sempre per colmare i suoi capricci assordanti. Leggere il suo nome su quel telefono mi ha fatto ritornare in mente le giornate giù a lago durante i primi giorni di giugno, noi che ci divertivamo in acqua a giocare con la palla, mentre lei rimaneva da sola sulla spiaggia per paura di bagnarsi i capelli.
Caddi in un grosso pianto liberatorio insieme alla doccia che ricopriva il rumore di ogni minimo gesto che facevo. Quanto poteva far male il passato, quanto poteva far male vedere la persona che ami mentire. Chris mi aveva fatto male, pochi minuti fa avevo visto una persona completamente diversa da come l'avevo conosciuta. Sulla difensiva, chiuso, da solo con ciò che la mente gli chiedeva di fare, non ero minimamente a conoscenza di questo lato. Ogni spiegazione che provavo a trovare a quello che avevo appena visto,erano cento muri alzati da parte sua. Gettai la testa sul getto d'acqua che proveniva dall'alto, abbandonandomi completamente all'acqua calda che mi scivolava addosso come se fosse una cosa benevola. Dovevo prendere una decisione non ne valeva la pena rimanere qui dopo quello che era successo. Richiusi l'acqua e mi alzai dalla doccia per prendere un asciugamano da avvolgermi intorno al corpo. Il calore dell'acqua aveva appannato lo specchio presente sopra il lavandino tanto che dovetti passare una mano sopra per pulirlo. Di solito ci facevo qualche faccina buffa o ci scrivevo qualcosa che non avesse senso, ma stavolta ero come diventata di marmo. Mi guardai allo specchio, l'acqua mi aveva tolto tutto il trucco e mi aveva lasciato gli occhi rossi quasi come se anche lei volesse liberarmi da quel magone con cui sono entrata. Dovevo uscire dal bagno per prendere una boccata d'aria fresca ma sapevo che se sarei uscita lo avrei rivisto, e per il momento era l'ultima persona che volevo vedere. Mi feci coraggio, strinsi l'asciugamano saldamente e girai la chiave, per poi aprire la porta. Quando mi girai a chiudere la porta vidi che stava sul letto con il telecomando in mano silenzioso come lo avevo lasciato. Gli passai davanti sotto il suo sguardo attento, mentre io non lo degnai minimamente di nessun tipo di attenzione. Scostai le tende bianche che ricoprivano la grande finestra per poi aprirla ed uscire fuori. L'aria fredda mi fece venire la pelle d'oca a contatto con la pelle nuda,ma fu una sensazione troppo bella per poter rientrare di nuovo nella stanza. Andai verso la ringhiera del balcone ad osservare l'ultimo abbaglio di tramonto che ricopriva la città maestosamente. In lontananza si sentivano delle sirene, a volte qualche clacson o fischio che mi facevano accennare qualche sorriso consolatorio. Tutto questo via vai mi calmava in un certo senso, calmava la mia impotenza nel concentrarmi su ciò che succedeva agli altri invece di pensare a me. Tirò una forte ventata d'aria che mi fece chiudere gli occhi, e mi lasciai cullare nonostante i capelli bagnati. Sentii delle braccia avvinghiarmi la vita e un corpo avvicinarsi a me. Aprii gli occhi, e mi soffermai sulle mani che mi tenevano stretta in grembo. Chris poggiò il viso vicino l'orecchio e iniziò a stringermi di più.
Chris:"Mi dispiace.." disse a bassa voce lasciandomi un lieve bacio vicino il collo.
Chris:"Non avevo intenzione di reagire così"
Carol:"Però lo hai fatto"
Chris:"Lo so e ti chiedo scusa"
Carol:"Sai che odio le bugie.." dissi fissando quel poco che rimaneva di luce tra due palazzi in lontananza.
Chris:"Ti avrei detto tutto è una questione delicata"
Carol:"Parliamone ora allora" dissi con fermezza. Chris si liberò dall'abbraccio e tirò un sospiro che parve più come uno spavento. A questo punto mi voltai anch'io verso di lui per guardarlo in volto,una volta si fosse deciso di parlare.
Chris:"Vieni entriamo" disse andando verso la camera. Non dissi niente, annuii silenziosamente e lo seguii pronta a scoprire la verità. Si sedette sul letto e intrecciò le mani, io mi misi accanto a lui senza neanche battere ciglio attenta ad ogni movimento che faceva.
Chris:"Prima di partire ci siamo visti" disse guardandosi le mani che si stavano contorcendo in un modo molto nervoso. "Siamo usciti a prenderci qualcosa al bar giusto per parlare del più e del meno e lì sono saltati fuori i vecchi ricordi su come ci siamo conosciuti fino ad arrivare al nostro matrimonio"
Ogni parola che usciva dalla sua bocca riguardo Mia era come se si stesse prendendo ogni minima parte consegnata a lui per poi una volta farne solamente delle ceneri. Deglutivo a fatica e i miei occhi stavano iniziando a bruciare per quanto straziante fosse questo racconto.
Chris:"È saltato fuori che sta avendo un po' di problemi con il suo attuale compagno e mi ha chiesto se poteva fermarsi per un po' a casa mia..."
Carol:"Cosa?" dissi rimanendo sbigottita dopo ciò che aveva appena detto. Chris finalmente si girò verso di me e annuì con la testa.
Carol:"Spero tu gli abbia detto di no"
Chris:"Carol non è così semplice.."
Carol:"Invece si potevi benissimo dirgli di no" dissi alzando la voce. Non potevo crederci come questa donna ogni volta tentasse di riavvicinarsi a lui, tutto ciò che voleva era destinato ogni volta a diventare suo.
Chris:"Ma è la mia..", non lo feci nemmeno finire che intervenni immediatamente
Carol:"Vai dillo è la mia ex moglie" dissi alzandomi dal letto. Sapeva che avevo ragione per questo non controbatté a ciò che avevo appena detto. Anche da impegnato lei veniva sempre prima di tutti, persino anche prima di lui. Se solo il mondo fosse a conoscenza di noi sarei rimasta io stessa a sorvegliare quella casa e avrei fatto entrare solamente chi volevo, ma nessuno sapeva, nessuno sapeva niente di niente, nemmeno come mi stavo sentendo in quel momento. Mia stava scatenando un putiferio che poteva risolvere da sola invece di coinvolgere tutto ciò che aveva lasciato andare nella sua vita. Mi calmai e mi risedetti sul letto dove ero prima, non potevo fare nulla io se non farmi da parte e vedere la situazione dalla parte dello spettatore non più da protagonista. Chris mi accarezzò prima la mano e poi si spostò sulla guancia, guardandomi fissa negli occhi.
Chris:"Questo non avrà minimamente a che fare con noi" disse con una sicurezza tale che mi venne spontaneo abbassare gli occhi, " Jones non pensarlo nemmeno, una volta tornati a casa troveremo un'altra soluzione. Voglio che tu sia felice e se per te tutto questo è sbagliato la manderò via"
Nonostante l'arrabbiatura, non era giusto lasciare una persona per strada per colpa di un mio capriccio, non sarebbe rimasta per molto potevo anche sopportarlo silenziosamente.
Chris:"È molto faticoso litigare con una persona con indosso solo un asciugamano" disse avvicinandosi verso di me. Mi iniziò a baciare e a stuzzicarmi facendomi il solletico per provare a stemperare la tanta tensione che si era creata in un giorno solo. Nonostante il mio lasciarmi andare, Mia si stava insediando lentamente nella mia vita.

Il migliore amico di mio padre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora