23.1) Il Mostro

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Personaggio non identificato

Correvo. Sentivo quell'adrenalina malata alimentarmi. Il mio demone interiore cresceva a dismisura, bramava dolore, distruzione. Sentivo quel dolore che mi aveva logorato per anni ardere e gridare vendetta. Sentivo il sangue pulsare nelle orecchie. La paura che generavo era diventata il mio alimento primario. Era come una droga distruttiva, potente, irresistibile, incontrollabile. Sentivo il potere riempire ogni cellula febbricitante del mio corpo quando mi calavo nei panni del diavolo incarnato a Manhattan. Per la prima volta nella mia vita, sentivo di avere il controllo.

Le menzogne però, erano diventate il pane quotidiano che cibava il mostro che impetuoso cresceva nella mia anima oscura. Sentivo la solitudine dilaniarmi il cuore, la paura squarciarmi il petto, il senso di colpa scavare nel profondo voragini dolorose, il rimpianto ardere quel minimo di fertilità benevola che rimaneva nel mio cuore arido, sentivo il dolore che provocavo logorarmi ogni secondo che passava.

L'unica e incontrastabile verità era che per vendicarmi del mostro che pullulava i miei ricordi, ero tramutato in lui, avevo assunto le sue sembianze, la sua cruenta e malsana crudeltà.

Ma non potevo fermarmi.
Dovevo portare a termine la missione che mi era stata assegnata, o lui mi avrebbe ucciso, e poi avrebbe ucciso e fatto del male a lei. L'unica che avessi mai amato davvero. In modo malato, struggente. Lui lo sapeva, lui conosceva le mie fragilità, conosceva nel profondo i miei punti vulnerabili. Sapeva che se le avesse fatto del male, io sarei morto.

Non potevo fermarmi. Dovevo continuare ad uccidere. Dovevo salvarla.

Stavo distruggendo il mondo, la mia anima, stavo facendo della terra una carneficina, solo per lei. Lei che viveva nell'oblio, che era all'oscuro di quella malata ossessione che bruciava nel mio petto. Lei che era la ragione per la quale ancora sopravvivevo. Avrei raso al suolo il mondo, pur di saperla al sicuro. Lei era la mia linfa vitale, e non potevo permettere che le si facesse del male.

Cuore di TenebreWhere stories live. Discover now