1972: Diagon Alley Sotto La Neve

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<<Regulus, tesoro, dove ti devi incontrare con la tua amica?>> a riportarlo alla realtà ci aveva pensato la voce di sua zia.

<<Nel negozio di suo zio. Prima però vorrei prenderle un regalo per Natale, lei mi ha inviato dei biscotti>>

<<Certo tesoro tutto quello che desideri>> zia Dorea sorrideva dolcemente, invitando Regulus ad andare avanti.

Il bambino però non aveva la più pallida idea di che cosa potesse piacere ad una bambina di dieci anni. Intuendo lo smarrimento del bambino, la donna lo prese per mano e con calma iniziò a portarlo davanti alle varie vetrine. Sirius seguiva interessato la ricerca del regalo perfetto, cercando di trascinare Regulus verso il negozio di Accessori di Prima Qualità per il Quidditch sostenendo che un boccino d'oro era un regalo stupendo.

"Non penso le piaccia il quidditch" si era ritrovato a pensare Regulus mentre sfilava davanti alla vetrina dell'Emporio del Gufo di Eeylop dove una serie di gabbie contenenti gufi e civette rendeva difficoltoso il passaggio.

<<Perché non proviamo ad entrare da Madame McClan?>> la proposta di zia Dorea sembrava ottima, Sirius sembrava d'accordo con la donna, infatti aveva sentito molte ragazze più grandi discutere degli abiti di quel negozio e ordinarne per ogni occasione.

Regulus aveva soltanto annuito, intento a scrutare le vetrine alla ricerca di qualcosa che catturasse la sua attenzione, e poi all'improvviso lo vide. Lievemente nascosto da un cappello a punta c'era un fiocco bianco con dei fiocchi di neve argentati. Sembrava un segno del destino. Il bambino non era pienamente convinto che potesse piacere a Lais, ma l'aveva vista indossare altri fiocchi quindi dovevano sicuramente piacergli.

Con un gesto rapido lasciò la mano di zia Dorea per correre dentro il negozio e lasciare il galeone e le tre falci necessari per comprare quel fiocco, per poi uscire sorridente con il pacchetto stretto al petto.

*** 

Il negozio di Ollivander era l'unico ad avere ancora le decorazioni di Natale appese fuori dalle vetrate. Coperte dalla neve, le ghirlande di pino e nastri rossi sembravano uscite da una cartolina.

<<È permesso?>>

All'interno del negozio sembrava non esserci nessuno, uno strano silenzio avvolgeva tutto, e ogni superficie era coperta da scatole contenetti bacchette di ogni lunghezza. Il suono della campanella attaccata alla porta sembrava essersi disperso nel nulla.

<<Arrivo>> non era stato più di un sussurro roco. E poi comparve il proprietario della voce, un vecchio dai capelli bianchi pettinati in modo ordinato, l'abito da lavoro sporco e logoro lungo le maniche, le mani erano callose e ruvide alla sola vista. Doveva essere sicuramente Garrick Ollivander.

<<Ah signor Black, truciolato con cuore di fenice per 12,9 pollici. Spero che non sia qui perché la sua bacchetta si sia rotta, sarebbe un vero peccato>> sembrava davvero dispiaciuto alla possibilità che la bacchetta di Sirius non fosse più utilizzabile.

<< No veramente noi saremmo qui per...>> zia Dorea non aveva fatto in tempo a concludere la frase che Lais era corsa ad abbracciare il suo amico.

<<Reggie finalmente>>

Regulus aveva cercato di ricambiare la stretta dell'amica ma avere tutti gli occhi puntati addosso lo faceva sentire a disagio e quindi il suo abbraccio sembrava freddo e svogliato in confronto a quello caloroso della bambina.

<<Ti ho preso un regalo di Natale, sai per ringraziarti dei biscotti che mi hai dato>> si sentiva totalmente in imbarazzo e con gesto goffo aveva allungato il pacchettino a Lais, che curiosa l'aveva scartato in fretta. Sorridendo e ringraziando l'amico, l'aveva subito indossato e zia Dorea l'aveva sommersa di complimenti.

Poi Lais si era presentata a Sirius, abbracciandolo forte come aveva fatto con Regulus. Le gote del ragazzino si erano tinte di un leggero rosa mentre il fratellino spostava il peso da un piede all'altro; "ora che ha incontrato Sirius non scriverà più a me" questo unico pensiero a rimbalzargli per la testa. Ma con grande sorpresa, Lais era andata a prenderlo per mano quando zia Dorea aveva riferito allo zio della bambina che li avrebbe portati tutti al Paiolo Magico per prendere qualcosa con cui fare merenda.

Di nuovo fuori il freddo continuava a farsi strada fino alle ossa e la strada continuava a essere scivolosa, ma Lais accanto a lui continuava a sorridere ed a raccontargli del disastroso bagno che aveva fatto alla sua gatta.

<<Ti giuro, aveva infilzato gli artigli nelle assi del pavimento della cucina pur di non farsi prendere. Zio Garrick alla fine è intervenuto con la magia ed è riuscito a staccarla da lì e buttarla nel catino. Non penso di aver riso tanto per un bagno>> le mani dei due bambini erano ancora intrecciate e la presenza di Sirius non sembrava aver oscurato quella di Regulus.

Lais non smetteva mai di parlare, anche se Regulus accanto a lei non spiccicava più di due parole per frase. In completo silenzio stava assorbendo totalmente l'allegria e la spensieratezza dell'amica, immagazzinandola nella sua memoria per poi rispolverarla nei momenti in cui più si sarebbe sentito solo nel buio della sua camera. A pensarlo si sentiva subito male, una brutta persone che sfruttava la prima persona amica.

Ormai erano seduti all'interno del Paiolo Magico, Sirius e zia Dorea si erano allontanati per andare a ordinare una tazza di tea per tutti ed i due amici erano rimasti seduti uno davanti all'altro.

<<Va bene non essere di tante parole ma sembra che tu abbia fatto voto di silenzio. Forza dimmi cosa ti passa per la testa>> i capelli le cadevano morbidi intorno al volto e la frangia continuava ad essere troppo lunga, il fiocco con cui aveva tirato indietro due ciocche di capelli era scivolato via nel momento in cui aveva indossato il cappello e ora se lo girava tra le mani. La gonna nera che indossava era stropicciata leggermente e con le mani continuava ad allisciare il tessuto, sperando che le grinze sparissero.

<<Non so mai cosa raccontare, la mia vita non è esattamente esaltate. Abito a Londra da quando sono nato e questa è la prima volta che vengo a Diagon Alley>>

<<Ok>> non sembrava convinta, lasciò scivolare i propri occhi sulla figura dell'amico, in un vano tentativo di scoprire che cosa nascondessero quegli occhi scuri come la pece. Ma Regulus restava illeggibile per ora.

<<Cosa farai quando tuo fratello tornerà a scuola?>> questa doveva essere sicuramente una domanda che avrebbe spinto Regulus a pronunciare più di una risposta monosillabica, di questo Lais ne era certa, e infatti così fu.

<<Tornerà tutto come prima. Passerò le mie giornate da solo o in compagnia di mia madre mentre lui si divertirà a finire in punizione a scuola insieme ai suoi nuovi amici. Questo farà arrabbiare mamma e papà ed io sarò costretto a vederli litigare e non parlarsi per settimane>> Regulus sapeva perfettamente cosa sarebbe successo, avrebbe dovuto incarnare maggiormente l'essenza del figlio perfetto, e pregare ogni notte prima di andare a letto che a settembre il cappello parlante non regalasse altre notizie inaspettate.

<<Beh non è tutto come prima>> la sicurezza nella sua voce aveva fatto aggrottare le sopracciglia di Regulus, non capendo che cosa intendesse.

<<In che senso?>>

<<Hai me ora. Sai che puoi scrivermi ogni volta che vuoi, e poi possiamo sempre organizzarci per vederci>> era tutto così semplice nell'ottica di Lais, eppure quella semplicità lo stuzzicava e lo intrigava. Avrebbe dato qualsiasi cosa per poter vivere un solo giorno come lei. La sua dolcezza e allegria coloravano il mondo di sfumature accese che il bambino non aveva ricordava più.

<<Hai ragione, ci sei tu ora>>

Buongiorno a tutt*,
come state? Come stanno procedendo le vostre vacanze?
Non mi dilungo troppo perché voglio tornare a dormire ma spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ci sentiamo martedì prossimo.
G🖤

Il Diario Dell'EredeWhere stories live. Discover now