Si chiese quanto avesse sofferto per il passato, per quello che Croyle l'aveva costretta a fare. Nonostante l'aiuto che aveva dato ai sintetici dopo la fuga, solo la collaborazione con Adam e il contributo vitale dato per risolvere quella vicenda e far arrestare Croyle sembrava aver lenito il senso di colpa che la tormentava da vent'anni.

Rory scherzò sulla poca stravaganza dell'arredamento e gli altri risero. Solo lei si sentiva tanto fuori posto?

Quando avevano scelto i nomi di chi doveva partecipare all'incontro con i Presidenti nessuno aveva avuto dubbi su Jacen, in rappresentanza delle Sentinelle, su Raven che aveva creato la cura e Rory, che aveva subito le conseguenze del virus ed era testimone della delicata questione dei sintetici bambini. Ma, come esperto della Livetech e tramite, sarebbe stato Ryben la persona più adatta a partecipare, tanto più che si trattava anche di un sintetico e poteva raccontare una storia interessante. Il giovane però, ancora debilitato per le ferite ricevute durante gli scontri, non se l'era sentita di partecipare e Skyler ne aveva preso il posto. Jacen le aveva più volte ripetuto che era giusto che ci fosse, che senza di lei l'indagine si sarebbe probabilmente bloccata sul nascere, ma Skyler non era affatto certa di poter portare un contributo degno di nota.

Un giovane dall'aspetto distinto andò loro incontro e il silenziò calò repentino nella stanza.

«I Presidenti vi attendono, siete pregati di seguirmi»

S'incamminarono lungo un corridoio dalle pareti decorate da pitture moderne intervallate a vetrate che si affacciavano sul giardino interno dell'edificio, splendido e ricco di colori, fino a una porta sulla quale capeggiava la scritta "Galak Racine".

L'uomo bussò e aprì la porta, lasciando entrare i quattro.

Skyler trattenne il fiato fissando gli occhi castani e gentili che contribuivano a rendere l'aspetto di Racine amichevole; aveva visto il presidente seraniano solo tramite olovideo, o in lontananza durante un paio di feste nazionali e non era sicura di riuscire a proferire parola, ora che si trovava davanti a lui.

Rany Nigam, Presidente della confederazione di Mendelia e Terasia, invece, era una bella donna sulla sessantina, dagli occhi neri e la carnagione olivastra, che li accolse con un sorriso.

«Benvenuti!» disse Racine indicando loro i divanetti in tarlek grigio.

Si sedettero, e i due Presidenti presero posto assieme a loro, spezzando il clima severo e creando una situazione meno formale.

Racine fece emergere dal tavolino sei bicchieri e svariate bottiglie e offrì loro da bere.

«Così tu sei il figlio di Hawk Zheen» disse Nigam sorridendo a Jacen.

«Sì, ma qui in Serania utilizzo il cognome di mia madre»

«Posso immaginare perché» rispose lei con un cenno del capo. «Non è un nome facile da portare. Ho conosciuto tuo padre ai tempi del colpo di Stato in Terasia, era un giovane coraggioso e, se posso dirlo, molto avvenente»

«Lo è ancora. Entrambe le cose» rispose Jacen.

Trascorsero qualche minuto chiacchierando in modo rilassato. Anche gli altri ospiti si presentarono e i due Presidenti si mostrarono vivaci e cordiali.

Quindi Racine disse: «Mi sembra di capire che abbiate richiesto quest'incontro per comunicarci qualcosa d'importante nell'ambito dell'indagine che avete svolto e che ha portato all'arresto di Avix Croyle»

«Esatto» annuì Jacen. «Vi sono un paio di questioni molto delicate legate a quella vicenda che dovete conoscere, perché si tratta di fatti accaduti soprattutto nelle nazioni che guidate»

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