16 - prima parte

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«Per Kore!»

Scattò a sedere e scese dal letto in un battito di ciglia; vestirsi, ordinare il mezzo più velocemente disponibile e raggiungere la porta richiese pochi istanti. Non aveva tempo da perdere. Raggiunse in fretta l'anello di atterraggio, salì sull'hovercar che lo attendeva e decollò.

Forse sarebbe stato un viaggio a vuoto, ma doveva essere certo che andasse tutto bene. L'ultima anomalia energetica ad Ambrian risaliva a diversi anni prima e si era risolta in pochi minuti, ma questa volta un gran brutto presentimento lo tormentava da quando il Vortex gli aveva riferito il nome del distretto colpito.

Cercò di connettersi al bracciale di Skyler, ma fallì.

«Per Kore!»

Chiamò Zephyr, e il collega virtuale rispose pronto. «Dimmi Jacen. A cosa devo questo tuo contatto notturno?»

«Distretto Echo. Ho bisogno di una diagnostica di sistema»

«È in corso un'anomalia energetica che ha avuto inizio quattordici minuti e quarantotto secondi fa. Vi è anche un guasto al sistema di comunicazione, sorto in contemporanea: vedo che tu ti stai muovendo verso il distretto Echo, quindi devo avvertirti che a breve la nostra connessione si interromperà»

«Grazie, Zephyr. Ha qualche dato sulle probabilità?»

«Certo, Jacen. L'ultima anomalia energetica cittadina risale a 1.785 giorni fa. Il distretto colpito era Neos. Nel distretto Echo, invece, non se ne verificava una da 2.941 giorni. Per quanto riguarda il sistema di comunicazione, invece, l'ultimo guasto risale a 3.092 giorni fa ed è avvenuto proprio nel distretto Echo»

«Quante sono le probabilità che i due problemi si verifichino in contemporanea nella stessa zona?»

«Infinitesimali. Quella di stanotte è la prima contemporaneità da quando la Serania utilizza il nuovo sistema di immagazzinamento e distribuzione energetica»

«Grazie, Zephyr»

«Tra tredici secondi entrerai nella zona di incomunicabilità. Ci sentiamo più tardi»

«A dopo»

Spense il collegamento mentre si avvicinava veloce ai confini del distretto Echo. Le conseguenze del problema erano evidenti, con un netto calo della luminosità ambientale.

Si diresse subito verso il Gliphix, dove abitava Skyler. Sotto di lui, oltre all'innaturale oscurità, vi era un insolita immobilità; anche di notte era normale che vi fosse movimento nella città: gli apparecchi di manutenzione erano sempre all'opera in ogni angolo, pulendo le aree pedonali, sistemando eventuali guasti, monitorando il corretto funzionamento delle cabine pubbliche e rifornendo le aree di sosta e distribuzione automatica. Quella notte tutto era fermo: la procedura di conservazione energetica che entrava in vigore in caso di anomalia prevedeva il mantenimento delle funzioni vitali e fondamentali e uno stato di standby delle rimanenti.

Attivò il visore notturno per accrescere la nitidezza e ottenere informazioni aggiuntive. Questo rilevò subito la presenza di esseri viventi in movimento e glielo segnalò; quattro persone stavano percorrendo a gran velocità uno dei ponti sopraelevati.

Insospettito, si diresse in fretta verso il posto indicato.

Già da lontano si accorse che la prima delle figure aveva qualcosa di singolare e, disattivando il visore, comprese che era in funzione un programma per rendersi meno visibile. Non ci volle molto a comprendere che si trattava di Skyler.

Con una sensazione di urgenza che andava rafforzandosi scese veloce sull'anello di atterraggio, attivò a sua volta il programma Camaleonte e abbandonò l'hovercar, cominciando a correre verso l'amica.

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