6 - seconda parte

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La soluzione non avrebbe potuto essere più confortevole.

Kirei li aveva guidati alla zona sottomarina, la più elegante di Feliar, e accompagnati presso una tastebox.

Se all'esterno la cabina aveva pareti decorate e in linea con lo stile modernissimo e raffinato della zona, all'interno era personalizzabile scegliendo pareti trasparenti – se si voleva ammirare l'ampia e candida area pedonale – o modificando a piacimento il wallview. Jacen aveva optato per un tema astratto dai colori rilassanti.

Erano tutti seduti attorno al tavolo, ciascuno davanti a un bicchiere con la bevanda scelta, ma nessuno di loro aveva ancora aperto bocca se non per ordinare ciò che desiderava.

Jacen fece roteare il bicchiere con il Berrychop per qualche secondo, pensando a come affrontare l'argomento. Aveva già fatto capire a Rory che aveva intenzione di condurre la conversazione, perché temeva che il giovane potesse dire qualcosa di avventato, ed era stato un bene, perché il modo in cui Rory mescolava il suo Arctic Shake palesava un'irrequietezza a stento trattenuta.

«Bene, ora che siamo tutti qui tranquilli a sorseggiare qualche buon drink puoi spiegarci cosa ti ha spinto a fuggire in quel modo, atterrando il povero Rory in modo poco caritatevole» disse, cercando di dare alla frase il giusto equilibrio tra serietà e leggerezza.

Dreiz alzò lo sguardo dal proprio bicchiere e fissò Jacen per qualche istante, senza dire una parola.

«Sono curiosa anch'io» disse Kirei con un sorriso condiscendente. «Non credevo che quel tenerone del mio cuginetto potesse spaventare qualcuno»

Jacen le scoccò un'occhiataccia e Rory ridacchiò, ma Dreiz rimase impassibile.

«Speravamo che tu potessi aiutarci» disse Skyler, guardandolo negli occhi. «Siamo solo alla ricerca di informazioni, non hai motivo di preoccuparti»

«Non ne sono certo»

Skyler lo vide posare su Jacen uno sguardo diffidente che non riusciva a spiegarsi.

«Perché? Cosa ti ha convinto a fuggire?» chiese.

«Lui» rispose Dreiz con un cenno in direzione di Jacen. «L'ho riconosciuto e so chi è»

Jacen si mosse appena sulla poltroncina e non disse una parola. La curiosità di Skyler si intensificò e i pensieri corsero di nuovo alle ipotesi che aveva preso in considerazione quando l'amico aveva dichiarato di preferire il cognome materno, in particolare alla possibilità che fosse imparentato con un criminale.

Ma Kirei rise. «E in che modo ciò costituisce un problema per te?»

«Quando ha nominato Ambrian l'ho riconosciuto: ho ricordato che il padre aveva sposato una seraniana e che lui è una Sentinella. Non mi piace avere a che fare con le Sentinelle, non voglio problemi»

«In tal caso avresti dovuto notare che non indosso segni distintivi» Jacen si punto l'indice contro il petto. «Sono qui come privato cittadino»

«E che mi dici degli altri? Lei è tua cugina, e so che anche la nipote è una Sentinella» indicò Kirei con un brusco cenno del mento.

Lei allargò le braccia. «Sono colpevole. Ma anch'io non mi trovo qui in veste ufficiale, bensì in supporto. Rory e Skyler, invece, non sono nemmeno Sentinelle»

«Io sono una grafica» disse Skyler.

Rory alzò una mano con fare annoiato. «Programmatore»

Dreiz socchiuse gli occhi e li squadrò uno a uno. «E cosa volete da me?»

Marchio di fabbricaWhere stories live. Discover now