41 Capitolo

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Mi sveglio e noto dalla finestra che è sera, decido di alzarmi e scendo in cucina

"ciao Abi" dicono all'unisono Audrey e Dylan

"ciao ragazzi, i miei genitori dove sono?" chiedo unendomi a loro a tavola a cenare

"sono andati a una cena di lavoro" risponde Dylan e io annuisco

Iniziamo a mangiare in silenzio, noto che Audrey e Dylan si lanciano degli sguardi furtivi

"mi dovete dire qualcosa?" aggrotto la fronte

"ehm ti volevamo dire se stai bene.. dato che dovrai partire e oggi all'ospedale sembravi strana" afferma

"ragazzi sto bene davvero non capisco tutta questa preoccupazione e del perché c'è" rispondo

"Abigail ti conosciamo, non so cosa ti sta succedendo se hai bisogno di sfogarti noi ci siamo, ci saremo sempre Abi, lo sai vero?" dice Audey avvicinandosi a me seguita da Dylan

"ragazzi sto bene, non capisco perché fate così" affermo

"facciamo così perché sei strana, certe volte cambi umore, un momento sei felice e poi sei strana, sembri che stai in un altro mondo, i tuoi ci hanno detto che ci sono di nuovo gli attacchi di panico e che hai ricominciato le sedute con la pscologa" dice ad alta voce Dylan

"se è successo qualcosa quando noi non c'eravamo diccelo Abi" mi prende la mano Dylan, stacco la mano e li guardo, hanno quel sguardo, stanno provando compassione, lo sento, lo capisco

"io esco, non aspettatemi, ci vediamo domani" dico, prendo il giubbotto e sto per uscire dalla porta ma vengo bloccata dalla mano di Audrey

"non farlo di nuovo, non chiuderti in te stessa, fallo per noi Abi, ti prego" dice a bassa voce Audrey, non rispondo ed esco

Inizio a camminare tra le vie di Los Angeles, non so dove sto andando, mi stanno guidando le mie gambe, guardo la gente ridere, bere, sorrido pensando che avranno una vita felice che io non ho, abbasso lo sguardo e continuo a camminare lasciandomi guidare dalle gambe, dopo dieci minuti alzo lo sguardo e noto che sono davanti all'ospedale, sospiro e cerco di reprimere la voglia di entrarci quando noto che sul tetto c'è Cameron, in poco tempo mi ritrovo a salire le scale per arrivare sul tetto, lo noto di spalle, senza far alcun rumore mi siedo accanto a lui

"ciao" lo saluto guardandolo, si gira verso di me e mi fissa con il suo solito sguardo che mi mette soggezione, sposto lo sguardo verso avanti

Vedo una stella cadente scendere dal cielo

"esprimi un desiderio" gli dico guardandolo

"fallo tu" dice guardandomi, scuoto la testa e sospira, chiude gli occhi e dopo un pò li riapre

"spero che si avveri" dice girandosi verso di me

"sono sicura che succederà" affermo e gli spunta un sorriso

"perché oggi te ne sei andata?" mi chiede avvicinandosi di più a me, facendo scontrare le nostre braccia e le gambe

"ero stanca e i miei mi aspettavano" affermo combaciando i nostri sguardi

"stai mentendo, dimmi la verità" ribatte

"non è vero, ero stanca e i miei mi aspettavano stop" ripeto

"mi piacciono i tuoi amici, abbiamo parlato un pò ieri e ho saputo che finiranno l'anno qui" cambia argomento e io annuisco

"Cam volevo parlarti" dico ma vengo bloccata

"penso che andrò a dormire, ti dispiace se vado?" mi blocca alzandosi

"oh si certo, buonanotte" dico, se ne va in fretta e fura, sospiro e decido di restare un altro pò, chiudo gli occhi, inspiro l'aria e lascio la mia mente libera, lasciando i miei pensieri dissolversi, decido di tornare a casa ma prima di uscire decido di passare da Cameron, la porta è socchiuso e riesco a intravedere che è col telefono, sospiro e decido di andarmene prima che si accorga di me, inizio a camminare e dopo dieci minuti arrivo a casa, cerco di non fare troppo rumore per non svegliare gli altri e arrivo in stanza, mi cambio e mi metto in tenuta di notte, mi lavo i denti e mi sdraio sul letto. guardo un pò il telefono e a poco a poco le mie palpebre si chiudono e cado in un sonno profondo.

BACI DIMENTICATI Where stories live. Discover now