34 Capitolo

188 16 0
                                    

Entro e lo vedo sdraiato sul letto, mi avvicino e mi siedo sulla sieda che c'è accanto a lui, gli accarezzo il viso, ha delle cicatrici sulla fronte e sul naso e un livido sulla guancia sinistra, involontariamente mi cade una lacrima che lascio scorrere, prendo la suo mano e la stringo, lo guardo e mi chiedo cosa starà pensando o dove sarà, mi alzo e mi sdraio accanto a lui, appoggio la mia testa al suo petto e inizio a parlargli

"svegliati Cameron, non fare l'egoista e svegliati, tutti stanno male, i tuoi amici, tua sorella, i tuoi genitori e ci sono anche i tuoi nonni e i tuoi zi, svegliati per favore, io ho bisogno di te" dico con voce tremante

Bussano alla porta e mi alzo subito dico 'avanti' ed entra mia madre

"tesoro dobbiamo andare a casa" dice e annuisco, mi giro per vederlo un'altra volta ed esco da quella stanza

Saluto tutti e insieme ai miei e ad Audrey e Dylan ci dirigiamo verso casa, dopo dieci minuti siamo davanti casa, entriamo e vado subito in stanza, mi preparo per la notte e mi sdraio sul letto, bussano alla porta e sbuca mia madre che si siede sul letto

"tesoro, io non te l'ho detto perché ne hai passate tante e so che ci tieni a Cameron" dice accarezzandomi il viso

"lo so mamma ti posso chiedere solo una cosa?" domando e lei annuisce

" perché mi sento come se il mondo volesse vedere fino a che punto resisto? Io ho sempre lottato mamma, ma ogni volta che inizio a rivivere quella felicità in qualche modo me la caccia come una soffiata di vento" dico rassegnata

" tesoro, non ti rassegnare, se tu ci credi, la felicità inizierà a possederti, basta solo che tu ci credi" mi da un bacio sulla fronte ed esce

Ha ragione, ma mi chiedo se riuscirò a combattere ancora perché metà parte è già stata sconfitta dal dolore e dal passato.

Il giorno dopo

Sono davanti scuola con Audrey e Dylan anche se vorrei scomparire da qui, ho cercato di convincere i miei a non farmi andare ma non ci sono riuscita, noto tutti nel nostro solito posto e li raggiungiamo, li salutiamo e tutti iniziano a parlare, sorridenti, Audrey e Dylan si sono già ambientati e instaurato un'amicizia con i ragazzi e ne sono felice, io resto in disparte a pensare come facciano a sorridere in questo momento sapendo che Cameron sia in ospedale, vorrei essere come loro ma non sono tanto forte e non c'è la faccio a fingere che vada tutto bene, durante il tragitto con Audrey e Dylan gli ho raccontato tutte le cose che sono successe qui, da quando sono arrivata, eh si, gli ho raccontato anche di Zac, appena glielo ho detto Audrey mi ha abbracciata mentre Dylan era intenzionato da prenderlo a pugni ma l'ho fermato.

"Abi" urla Taylor al mio orecchio

Faccio un salto per lo spavento e gli mando un occhiataccia

"che ti urli?" esclamo

" è da un'ora che ti chiamo" alza gli occhi al cielo

" stai bene?" chiede Shawn

"certo sto bene, ero solo in sovrappensiero" rispondo

"hmm, stavamo dicendo che questo pomeriggio avevamo pensato se facevamo un giro della città a Audrey e Dylan" dice Carter

"oh certo" dico e tutti annuiscono

Sento il suono della campanella e ci dirigiamo verso le proprie classi e per mia fortuna, avrò tutte lezioni insieme a Sierra e a Audrey

Mi siedo accanto a Audrey e invece di ascoltare il prof penso a Cameron.

***

È appena finita la seconda ora e tutti vanno in mensa mentre io resto in classe, non c'ho voglia di andare in mezzo a tutta quella gente e far finta che sto bene, qualcuno si siede accanto a me e noto che è Nash

"perché non sei in mensa?" chiede

"perché non ci sei tu?" ripeto la sua stessa domanda

"te l'ho chiesto prima io" ribatte furbo

" non ho fame" rispondo

" neanche io" dice

" hai notizie di Cameron?" domando

"niente" sospira

"come fai?" chiedo

"cosa?" domanda confuso

"come fai a sorridere sapendo che il tuo migliore amico è in ospedale" ripeto

"perché so che lui è forte e c'è la farà" risponde

" e tu? perché non riesci a sorridere o far finta che stai bene?" chiede

" ho avuto sfortuna nella mia vita e le prime volte fingevo ma ora ho troppo e non riesco più a fingere" dico

" perché non me l'avete detto che Cameron è malato?" sussurro

"noi te lo volevamo dire ma lui no" sospira

"perché?" chiedo e lui alza le spalle in segno che non lo sa

La classe si riempie di alunni e iniziamo un'altra lezione di geografia.

***

È sera e abbiamo appena finito di cenare, pomeriggio ho passato il tempo con i ragazzi e abbiamo fatto vedere la città a Audrey e Dylan, sono stata tutto il tempo della visita assente, nei miei pensieri e a alla mia vita qui a Los Angeles, i ragazzi lo avevano capito infatti hanno cercato di farmi divertire ma non c'è la facevo, quando siamo tornati a casa ho chiesto scusa a tutti per la mia assenza ma hanno detto che mi capiscono e non fa niente, e ora sono sul letto con una valanga di pensieri che attraversano la mia mente, bussano alla porta ed entrano Audrey e Dylan

"ti va di dormire insieme, come facevamo da piccoli?" chiede Audrey e io annuisco

Si sdraiano accanto a me e mi abbracciano, non riesco a resistere e piango per lui, per la mia vita, per le violenze, e per tutta la vita che ho dovuto subire e mi chiedo cosa ho fatto di male per meritare questo e con questa domanda mi addormento.

BACI DIMENTICATI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora