CAPITOLO 83

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I set each stone and I hammered each nail / This house is not for sale 

Where memories live and the dream don't fail / This house is not for sale


Portò il vino con un vassoio e due calici del servizio buono.

«Erano anni che non giravi nudo per casa.» Stiracchiandosi tra le coperte, gustò l'assoluta mancanza di fretta e il bicchiere che Marco le porgeva prima di tornare al suo posto, accanto a lei.

«Erano anni che non ti trovavo nuda a letto.»

Claudia si tirò la coperta sul petto. «Ormai c'è poco da vedere.»

«Non sei più come quando ti ho conosciuto, ma nemmeno io.» Marco le abbassò la coperta dalla spalla e la baciò lì, poi sul seno, poi sulle labbra.

Le tolse di mano il bicchiere intatto e la tirò a sé con chiare intenzioni. Lei lo lasciò fare. Non riusciva a smettere di sorridere.

Brindarono quando ripresero fiato.

«Peccato vedere la nebbia anziché il Tevere» disse sbirciando la finestra. Entrava una tenue luce bianca, non abbastanza luminosa da competere con la sua gioia. «Però preferisco il nostro materasso, quello dell'albergo era terribilmente duro.»

Nostro. Aveva detto "nostro". Non mio, non tuo. Marco assaporò il vino. «Perché non tornare a Roma, questa volta insieme?»

Claudia per poco non si strozzò. «Noi due?»

«Con i ragazzi.»

«A Roma?»

«O da qualche altra parte.»

«In viaggio?»

«Sant'Iddio, Claudia,» rise lui, «come arrivare a Roma o da qualunque altra parte se non con un viaggio?»

Lei gli tolse il bicchiere di mano. «Sei ubriaco?»

«Può darsi, sai, per tre giorni ho avuto un'allucinazione pazzesca.»

«Strano, anche io.» Mise al sicuro il bicchiere e raggiunse Marco tra i cuscini.

Si accoccolò al suo petto, ampio come lo ricordava, si lasciò abbracciare dalla luce e dal calore di lui. Sospirò beata. Poi, una rivelazione.

C'erano almeno due lavatrici che aspettavano di essere caricate, più una per le lenzuola dei ragazzi, e i pavimenti, e aveva intravisto una strana macchia sul divano, sembrava sangue, andava pretrattata.

Lui le carezzava la testa, pigro, non vedeva il suo viso eppure in qualche modo percepì che si stava allontanando. «A cosa pensi?»

Claudia aprì gli occhi. «Che dovremo recuperare i ragazzi prima di partire, e... ai panni sporchi e alle pulizie.» Sotto di lei Marco si tese. «Lo so, mi spiace, possono aspettare, stiamo parlando di noi, non sono importanti.»

Le sue labbra erano belle anche imbronciate. Marco le rubò un altro bacio, mai sazio. «A me dici che l'ordine e la pulizia non sono importanti?»

Il corpo caldo sotto di lui sussultò. «Allora perché non mi aiuti mai?»

«Perché non ti va mai bene come lo faccio.» Marco si tirò indietro.

«Ah.» Ci pensò su. «Veramente?»

Marco si rilassò. Prese una ciocca che le ricadeva sulla guancia e ci giocherellò. I capelli scivolavano languidi sulla pelle, intrecciandosi alle dita. «Se prometti di non criticarmi per come faccio i lavori di casa, d'ora in poi ce li dividiamo.» Sua moglie lo fissava neanche fosse un idraulico trovato a Ferragosto. «Cosa ne dici di un mansionario appeso al frigo e un calendario condiviso sui cellulari anziché i post-it? Potremmo stabilire turni, e coinvolgere i ragazzi, ormai è tempo di responsabilizzarli.»

Canzone Per DueWhere stories live. Discover now