CAPITOLO 64

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When life is a bitter pill to swallow / You gotta hold onto what you believe 


Biondi aveva lasciato le chiavi dell'auto nel cruscotto. Per facilitarle il rientro in azienda, o renderglielo difficile invitando chiunque a rubare la vettura.

Impostò con qualche difficoltà il navigatore, le dita non ubbidivano. Si smarrì tre volte, non prestava attenzione alle indicazioni. Quando arrivò alla Mida, sdegnò le indicazioni per il parcheggio ospiti e lasciò la berlina davanti all'ingresso.

«Dottor Benvisi!» disse qualcuno alla reception. «Non può lasciarla lì.»

«Davvero?»

«Blocca il passaggio.»

Esatto. Una vendetta infantile, non avrebbe compensato la sconfitta.

«Spostala dove ti pare. Le chiavi sono nel cruscotto.»

In sala riunioni, Lia scattò in piedi abbandonando il laptop sul quale stava scrivendo a velocità assurda. I begli occhi a mandorla brillavano di gioia.

«Ce le abbiamo! La copia delle fatture sulla chiavetta.»

Claudia grugnì l'incomprensibile monosillabo e si sedette al computer di Lia.

«Stavo giusto scrivendo il rapporto di audit, adesso le copio sul disco rigido e... cosa stai facendo?» L'eccitazione nella sua voce divenne stupore, poi terrore. «No!»

Tutto finito.

Le fatture erano cancellate.

Le prove per incastrare Biondi e costringerlo a ritirarsi dal falso fallimento, cancellate. Con un semplice click. Un semplice sparo che mette fine a una vita.

La reputazione di Marco era salva.

Duecento persone senza lavoro, tuttavia Marco avrebbe mantenuto la possibilità di trovarne un altro.

Scivolò su una sedia, fissò la parete macchiata ancora più giallognola.

Aveva pensato di fare meglio di lui nella sua vita.

Quarantotto ore dopo era stata sul punto di rovinargliela.

Con che arroganza si era seduta a quel tavolo la prima volta, con che aria tronfia aveva preferito un perfetto estraneo.

«Perché?» Lia quasi si strappava i capelli, agitava le mani come farfalle impazzite, Claudia pensò che volesse mettergliele al collo. «Kě wù, sai che fatica convincere la Molletta, per poco formattava l'intero computer pur di non darmele. Prima dici che dobbiamo averle, adesso le cancelli? Non potremo essere fortunati due volte!»

«Ho dovuto, Lia.» La gola era piena di spilli infuocati. «Non avevo scelta.»

«Ma così...»

«Così Biondi ha vinto.» Claudia dondolò sulla sedia. Una ruota bloccata la costringeva a un movimento ritmico e circolare, inutile. «La Gabi Group perde. Ti conviene aggiornare il curriculum e cercare al più presto un nuovo lavoro. Scriverò per te la più bella lettera di raccomandazioni mai vista.»

La delusione di Lia la schiacciava contro lo schienale.

«Non avevo scelta. Ti prego di credermi» tossì. «Mi dispiace.»

«Chi vuoi salvare, Marco?» Lia incrociò le braccia e si appoggiò alla parete. Furibonda, ma improvvisamente calma. Una combinazione orribile. «Se la vita di duecento persone non ti interessa, per chi davvero hai cambiato idea e cancellato quei maledetti file?»

Canzone Per DueUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum