Our bodies

By Ilenyanna

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Sono talmente assorbita da queste sensazione, che quasi mi spavento quando sento qualcuno che mi prende la ma... More

Introduzione
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Non è un capitolo
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Epilogo

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By Ilenyanna

Il viaggio da Bologna a Londra dura circa venti ore. Mi sono preparata: cinque libri da leggere, tre da controllare e quattro film scaricati, più tutte le stagioni di Grey's Anatomy. Ho avvisato Anna Premoli e un paio di autori che seguivo con Matt che non sarei stata disponibile per un giorno. Non ho detto al mio ragazzo del mio arrivo, non ho ancora deciso cosa fare. In primo luogo, devo trovare un hotel nella quale sostare. Non l'ho prenotato prima, nel caso rimanessi giorni in più o andassi a stare nella casa del padre del mio ragazzo. Ho però avvisato Mark del mio arrivo e, seppur confuso, mi ha promesso di non dire nulla al figlio.

Controllo nuovamente l'ultimo post di Allyson. La mia compagnia aerea non permette di utilizzare internet durante il volo, quindi mi limito ad osservare la sua ultima foto caricata, cercando di capire dove si trova. E' chiaramente allo Starbucks, ma non capisco in quale dei cinque vicino alla sua compagnia. Da una parte, è una fortuna che quella ragazza sia sempre attaccata ai social. Perlomeno, si può seguire facilmente. Quando non posta, lavora. Quando non lavora, posta. E in quest'ultimo periodo, tagga molto Matt. Come nella storia di stamattina. Con un sospiro, infilo nella borsa il telefono, cercando di tenerlo il più lontano possibile da me. Come ha detto Eleonora, è inutile continuare a farsi del male. Quei due sono quasi sempre assieme, non si sa per colpa di chi. Quando arriverò a Londra, lo potrò chiedere direttamente a lui, e decidere il da farsi. E si che gli avevo detto che avrei tirato il Big Ben in testa qualsiasi ragazza....

Bene, Gray's Anatomy ... Per le prossime tre ore almeno, mi farai un sacco di compagnia

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Sono partita alle cinque di mattina, per riuscire ad arrivare ad un orario decente in città. Grazie al fuso orario, sono all'aeroporto di Londra alle undici di sera, esausta e allo stesso tempo carica come una molla. Avviso con un messaggio i miei amici che sono arrivata e mi affretto a controllare il profilo di Allyson. Bene, sono a mangiare in un certo "Boisdale". Neanche troppo lontano da qui.

Faccio un passo in direzione della strada, intenzionata a chiamare un taxi, poi mi blocco. Guardo la mia enorme valigia e mi chiedo se non sia il caso di mollarla da qualche parte, che sia un hotel o la casa di Matt. Ma in entrambi i casi, potrei determinare scene imbarazzanti o la fine di un rapporto. Meglio portarmela dietro, non si sa mai. Potrei anche decidere di tornare immediatamente a casa. O tirarla in testa ad Allyson.

Nuova storia sua.

"We're having fun, you too?" con una faccina sorridente e una foto di lei fin troppo attaccata al braccio di Matt. La mia gelosia di scatena di nuovo. Stringo forte la mia valigia e prenoto un taxi. Direzione: Boisdale.

Il ristorante non è brutto, ma non è neanche così chic come mi aspettavo da una come Allyson. E' tradizionale, questo è certo, con i colori e la cucina tipica di Londra. Ma di certo non batte il Carracci. Prendo un bel respiro e mi avvio all'interno del ristorante. Si sentono le risate di un gruppo di persone e con un'occhiata veloce vedo che è proprio il gruppo che stavo cercando. Lo indico al cameriere che mi ha appena chiesto se avevo una prenotazione e lui è tanto gentile da accompagnarmici di persona. Matt è il primo che si accorge della mia presenza. A suo favore, posso dire che sembrava si stesse annoiando e la sua prima reazione è stata la sorpresa, non il disagio. Incoraggiante, direi. Osservo lui, poi la strega bionda al suo fianco, che mi squadra da capo a piedi, confusa. In mezzo secondo, decido come iniziare la mia entrata in scena. Le mie labbra si aprono in un bel sorriso crudele verso la ragazza.

_ Hello. I'm Matt's girlfriend _

Alcune ragazze sedute al tavolo con loro bisbigliano, mentre i ragazzi fischiano e tirano gomitate al mio ragazzo, che ancora non ha detto una parola. La prima a riprendersi è Allyson.

_ Excuse me?_

_ Yes. So, i'm sorry, but i want to say hello to him _

Mi avvicino, la spingo da parte e piazzo uno splendido bacio sulle labbra di Matt, che perlomeno non mi respinge. Anzi, ricambia, parecchio stordito. I punti a suo favore aumentano.

_ Che ... ci fai qui?_

Non riesco a fare a meno di sorridergli.

_ Sono venuta a trovarti, no?_

Sta per rispondermi, ma veniamo interrotti da un ragazzo, di fronte a noi, che mi chiede il numero per quando sarò libera. Sorrido imbarazzata e glielo nego. Matt resiste per un altro paio di battute, poi si alza irritato, prendendomi per un braccio. Adoro il suo lato geloso, soprattutto in questo momento.

_ Okay, that's it. We're leaving _

Sento qualche protesta, ma l'unica che ci blocca fisicamente la strada è Allyson.

_ Matt, what's going on? We were having fun ..._

_ Sorry, Allyson, but i want to be alone with my girlfriend _

La schiva, ignorando i suoi capricci, e mi trascina fuori. Io sorrido come un'ebete e mi trattengo a stento dal farle la linguaccia. Che soddisfazione!

Man mano che avanziamo, la sua mano scende fino alla mia, stringendomi le dita. Ricambio la stretta, percependo la mia rabbia farsi via via sempre più flebile. Matt è qui, davanti a me. Osservo i suoi capelli, che stanno perdendo la tinta argentata e un po' più lunghi, sbarazzini come sempre sul collo. Osservo le sue spalle, delineate perfettamente da una delle sue solite magliette nere. Osservo le sue mani, strette alle mie, forti e possessive. E' qui. Mi sta toccando. E' qui.

D'improvviso, dopo aver infilato la mia valigia dentro il baule di una macchina che non riconosco, mi ci sbatte contro, iniziando con foga a baciarmi. Mugolo, per poi ricambiare con la stessa foga. Gli artiglio i capelli, spingendolo con le gambe ad avvicinarsi sempre di più a me. Le sue braccia mi stringono la schiena e mi infiammano. Okay, è davvero passato troppo tempo dall'ultima volta. Le mie reazioni sono davvero violente, come se fosse la prima.

_ Dio ... _

Solo dopo qualche minuto Matt si ferma, in modo graduale, senza però staccare i nostri corpi. Mi abbraccia e mi bacia la testa, con tenerezza, gesto che mi fa quasi esplodere in lacrime. E io che ero venuta per rompere...

_ Cosa ci fai qui, scema? A più di mille chilometri da casa tua?_

_ Te l'ho già detto, no? Sono venuta a trovarti _ mormoro, appoggiando la testa nell'incavo del suo collo. E' qui, sento il suo profumo. Non è un miraggio.

Rimaniamo attaccati per un po', senza dire una parola, solo coccolandoci e beandoci della presenza dell'altro. Potrei quasi addormentarmi tra le sue braccia ...

_ Ehi, dolcezza, che fai, dormi in piedi?_ ridacchia Matt, sostenendomi senza problemi. Dio, sembra che per lui io pesi come una piuma ...

_ Scusami ... E' che in aereo ho dormito poco e sono esausta ... _

_ Dovevi andare a dormire. E avvisarmi, scema, avrei chiesto a mio padre di prepararti il letto ... _

_ Tuo padre lo so _ mormoro, ed è qui che Matt inizia ad intuire qualcosa. Mi fa accomodare nella macchina sconosciuta e iniziare con calma a guidare.

_ Spero davvero che tu non stia usando questa macchina illegalmente ... _

Mi tira uno scappellotto sulla testa, ridacchiando.

_ Scema. E' la macchina di mio padre _

In pochi minuti arriviamo allo splendido palazzo a due piani in pieno stile inglese, alias la casa di Mark. Il giardino è ben curato, con due fontanelle ai lati della stradina che collega il cancello alla porta, rialzata da una piccola scalinata. L'interno è completamente di marmo, con scale che salgono e scendono, quadri di personaggi famosi e colonne.

_ Mio padre non è in casa, quindi fai con comodo. Vieni _

Mi prende per mano e mi accompagna al piano di sopra, nella sua camera. E' molto spoglia e l'unica cosa che sottolinea la presenza del mio ragazzo sono i libri sparsi a terra e aperti sulla scrivania, assieme alle carte che svolazzano e il computer.

_ Il letto è sempre di una piazza e mezza _ mormoro, sorpresa.

_ Mi piace dormire su spazi grandi _

_ Beh, non mi dispiace neanche un po' prenderne metà _ borbotto, buttandomi a pesce sul materasso. Mmmh, che goduria ... Potrei addormentarmi anche subito, senza cambiarmi. Tanto non è la prima volta che dormo con i vestiti della giornata. Matt non è dello stesso avviso, e decide di cambiarsi. Ne approfitto e afferro al volo la sua maglia, indossando quella. Okay, sono ufficialmente pronta per andare a nanna.

_ Sei adorabile _ commenta lui, osservandomi dall'alto. Mi infilo sotto le lenzuola e lo invito a stendersi di fianco a me, chiamata a cui risponde subito. Mi abbraccia, come faceva di solito quando eravamo a Bologna, e io sono lì lì per morire di gioia. Finalmente dormirò tranquilla e senza lacrime.

_ Vuoi parlare?_ mormora Matt, sfiorandomi la testa con le labbra. Scuoto la testa, incollandomi a lui.

_ Nnh, no, domani _

_ Va bene. Buonanotte _

Oh sì, decisamente. Una splendida notte.

****************************************************************

Quando mi risveglio, sono da sola. E lo sono da un bel po', a giudicare dalla freddezza dell'altro lato. La sveglia mi indica che sono circa le dieci del mattino. Matt sarà andato al lavoro.

Ne approfitto per farmi una doccia veloce e chiamare Marina, per informarla di tutto. So perfettamente che lo andrà a raccontare alle altre.

In cucina trovo un bigliettino del mio ragazzo, attaccato sul frigo: "Sono al lavoro. Se vuoi possiamo mangiare assieme a pranzo. Mio padre arriverà verso mezzogiorno"

Mmmh. Interessante. Che fare? Andare a mangiare con Matt fuori o fare compagnia a suo padre? In ogni caso, non riuscirei a parlare seriamente con Matt a pranzo. Troppo poco tempo e troppa poca privacy. Mi dispiace per lui, ma dovrà aspettare a soddisfare la sua curiosità. Lo avviso dei miei piani e mi organizzo con Mark, che insiste per portarmi in un ristorante carino non troppo lontano da casa sua. Cedo, e mi preparo, mettendomi un vestito elegante e facendo una passeggiata nei dintorni, guardando i negozi e rilassandomi tra il verde dei parchi.

Il pranzo con Mark è tranquillo. Mi parla della sua giornata di lavoro e mi chiede della mia laurea. Non introduce l'argomento Matt, probabilmente per evitare di impicciarsi. Mi indica la direzione per il centro e mi suggerisce di fare un giro nella British Library , oltre che nelle varie università. Insomma, mi prescrive il programma della giornata. E io seguo ogni parola molto volentieri. Giro con tranquillità, con la consapevolezza che Matt è a pochi metri da me, e condividerà con me il resto del weekend. E' bastato così poco per farmi tornare la spensieratezza ...

Verso sera, mi fermo sotto la compagnia di Matt e mentre lo aspetto, chiamo Anna Premoli, per farmi dire le ultime novità. Il progetto è agli sgoccioli ed entrambe siamo in fermento. In fondo, è il mio primo libro. Scritto completamente da sola, senza aiuti. E' il mio bambino.

Mentre chiacchiero con la mia scrittrice, il gruppetto che ieri sera era al ristorante esce sul marciapiede. Matt mi corre subito incontro, stampandomi un meraviglioso bacio sulle labbra. Mi presenta ai suoi colleghi, mentre le ragazze, soprattutto Allyson, mi lanciano smorfie e sguardi assassini. Sorrido loro con falsa innocenza e mi lascio trasportare dalla conversazione con i ragazzi. Si scusano per il loro comportamento un po' barbaro di ieri sera e mi raccontano qualche aneddoto su Matt al lavoro. Il mio ragazzo li interrompe poco, e solo per prenderli in giro. Mi fa piacere notare che abbia instaurato un bel rapporto con i suoi colleghi, cosa che a Bologna non ha fatto. Lì lo rispettano, ma di sicuro non escono la sera assieme a bere.

Quando glielo faccio notare, un'oretta più tardi, a cena, lui si dimostra un po' imbarazzato.

_ Per natura gli inglesi sono schivi e riservati. Non troverai un mio collega che ti chiede qualcosa di personale. A Bologna, ma in generale in Italia, alla gente piace spettegolare. E io sono un sostenuto difensore della privacy _

Scoppio in una grande risata.

_ Sei assurdo. E Eleonora dove è saltata fuori? _

_ Beh ... Lei è un'eccezione _

Passiamo una bella serata assieme, a casa sua. Il clima è sereno, soprattutto perché io riesco a schivare le sue domande riguardanti la mia presenza a Londra. So che non potrò farlo per sempre, ma per ora voglio godermi il mio ragazzo, senza litigi e malumori. Come parla di Londra ... Non mi piace. Cioè, sono contentissima che sia entusiasta, ma ... Forse lo è un po' troppo. Probabilmente i miei timori saranno confermati. Se Matt vuole rimanere a Londra ... Non potremo stare assieme.

Dopo cena, Matt mi porta a vedere il Big Ban, in una romantica passeggiata al chiaro di luna. Lui di non certo non ha pensato alla dolcezza del gesto, ma non importa. Mi piace Matt anche perché non è una persona romantica, ma molto realista. E comunque, basta la mia dose di dolcezza per entrambi. E inoltre, me la sto godendo un mondo: Matt continua a ricevere messaggi e chiamate da qualcuno, ma riattacca o ignora ogni santa volta. Lo fa sempre, anche quando stavamo a Bologna. Quando è con me, il resto non conta.

All'ennesimo messaggio, scoppio a ridere, incoraggiata dall'espressione infastidita di Matt.

_ Certo che è una che non molla proprio!_

Mi guarda di traverso, e si decide a togliere la suoneria.

_ Come fai a sapere che è lei?_

_ Ma per favore. Negli ultimi mesi, facevi foto solo con lei, certo che sono andata a controllare _

Mi guarda, con un sorrisino irritante.

_ Sei gelosa?_

Tempo fa, avrei negato con tutte le mie forze. Ora non ha più senso farlo, come non ha più senso rimandare la discussione. Peccato che sia un luogo così romantico ...

_ Si, lo sono _

Matt nota il mio cambio di tono e fa serio anche lui, fermandosi e guardandomi negli occhi.

_ Ilenia, non c'è una ragione al mondo per cui tu debba essere gelosa di Allyson. Nessuna _

Abbasso lo sguardo, torturando la borsa con le dita.

_ Non lo so, Matt ... Di te mi fido, e ne sono sicura, ma ... A te Londra e lavorare qua piace così tanto .... Man mano che avanzavano i mesi, le nostre chiamate erano sempre più corte e io mi sono sentita così sola ... Le foto tue con Allyson aumentavano, e così ..._

_ Ilenia _ Mi afferra le braccia e me le stringe _ A me. Allyson. Non piace. Neanche un po'. Non ha neanche metà del tuo fascino, e di certo preferisce fare foto che lavorare. Davvero pensi che una persona così frivola possa interessarmi?_

Ovvio che no.

_ Però nelle foto ci stavi anche tu ... _

_ E' una mia collega. O meglio, è un'amica dei colleghi con cui vado più d'accordo, non posso allontanarla. Non posso negare di aver notato il suo interesse nei miei confronti, ma ... Detto sinceramente, non l'ho mai neanche guardata. Non siamo mai usciti assieme, solo io e lei, ma sempre con tutti gli altri. Non sono mancate le volte in cui me l'ha proposto, ma ho sempre rifiutato.Non per rispetto tuo, che era poi un valore aggiunto. Ma perché per me, lei, non esisteva proprio. Non esiste nessuna oltre a te che mi faccia impazzire _

L'ultima frase me la sussurra ad un millimetro dal volto e mi fa perdere il controllo. Delle lacrime calde mi cadono sulle guance e mi rifugio nel petto di Matt, cercando sollievo. Impazzire... Già, proprio il termine azzeccato. E' l'unico che mi fa uscire fuori di testa, che triplica ogni mia emozione. Sono pazza di Matt.

_ E ... per il lavoro?_ sussurro, con ancora la faccia nel suo petto.

Lui si prende qualche secondo di riflessione. Impazzire, dannazione.

_ E' vero, mi piace lavorare qui, come mi piace la gente, ma ... Ilenia, credi davvero che io sia così forte da andarmene da Bologna? Abbandonare il mio lavoro, le persone a cui sono abituato, la danza, Eleonora, Edoardo, mia madre e mio fratello ... Te _

Deglutisco.

_ Non me ne vado, Ilenia. Tra massimo quattro mesi rientro a casa, e ti prometto, niente viaggi lunghi per un po'. Forse non lo noti, ma anche io stavo pian piano perdendo pezzi. Mi mancavi, mi mancavi di brutto. Le tue battute, lavorare con te, guardare film terrificanti assieme, la tua adorabile goffaggine mentre balli ... Il tuo corpo che riscalda il mio _

Sì. Tanto, anche. Le piccole cose, quelle più insignificanti. Ma erano quelle che vivevamo ogni giorno. Erano i nostri momenti. Se mi dice che non se ne andrà, che mi vuole ancora, allora io gli credo. E' molto semplice. Mi fido di lui. Mi fido ... Perché lo amo.

_ Matt ... _ mormoro, aggrappandomi alla sua maglietta _ Ti amo _

Dopo mezzo secondo di rigidità, sento il cuore di Matt battere velocemente nel pezzo. Mi abbraccia, mi stringe forte, nascondendo il volto tra i miei capelli.

_ Oh, Ilenia. Cristo santo. Anche io. Anche io ti amo _

***********************************************************************************************

Ed eccoci all'ultimo capitolo di questa storia. Non si saluto qui, perché ce ne sarà uno aggiuntivo, un riepilogo. Spero in ogni caso vi sia piaciuto. Ci vediamo la prossima settimana.

Buona lettura!

Dragon ꧁꧂

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