You Saved Me || 1D & 5SOS

Od _xxiwantniallshugxx_

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Allison Miller è una ragazza normale ma con un passato alle spalle e al quale non riesce a scappare.. Un gior... Více

Capitolo 1
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15 - parte 1
Capitolo 15 - parte 2
Avviso!
Capitolo 16
Capitolo 17
Happy X-mas!
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Importante!!
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Epilogo
Sequel

Capitolo 2

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Od _xxiwantniallshugxx_

Allison's pov

Mi sveglio alle 9 molto felice. Qualcosa di diverso da fare dalla solita routine quotidiana.
L'ufficio di Simon non è molto distante ma a piedi ci impiego una bella mezz'ora e inoltre ho in programma di fermarmi per prendere qualcosa da Starbucks. Mi alzo dal letto e vado a farmi una bella doccia calda per non gelarmi durante il giorno. Purtroppo a Londra è raro il bel tempo, anche se adesso non sta piovendo, fa sempre un po' di freddo. Dopo la doccia mi asciugo i capelli e mi vesto: i miei soliti jeans neri stretti strappati, una maglia a manica lunga, un maglione grigio e le mie amate blazer nere. Osservo con attenzione la mia collana e dopo il mio tatuaggio dietro all'orecchio: i contorni neri di una piccola stellina.
Dio, quanto mi mancate.
Prima di piangere nascondo il tatuaggio con i capelli metto la collana sotto la maglia, come faccio sempre. Scendo finalmente in salotto e noto che ci ho messo solo 20 minuti. Sto migliorando il mio record! Mi accorgo che come al solito sono sola in casa perchè mio padre di solito è al lavoro da mattina presto e torna a casa la sera tardi quindi è raro che lo veda durante il giorno. Per questo dico che Simon è più presente di mio padre. Mi infilo il cappotto e prendo telefono, cuffiette e infilo nella borsa chiavi e portafogli. Esco da casa e mi avvio da Starbucks sempre con la musica nelle orecchie. Avevo ragione fa proprio freddo. Arrivata da Starbucks prendo una cioccolata calda con latte da portare via così non perdo altro tempo visto che è già tardi e non sono neanche a metà strada. Riparto spedita e nel giro di 20 minuti arrivo finalmente da Simon. Prendo l'ascensore per arrivare al quinto piano. Saluto Stacy l'assistente di Simon mentre le passo davanti e lei mi dà subito il permesso di entrare. Mi è simpatica Stacy ed è sempre molto gentile con me, nonostante sia molto più piccola di lei. Entro nell'ufficio di Simon il quale mi saluta con un caloroso abbraccio e un sorriso a 32 denti.
Mi sono persa qualcosa?

"Come stai?" mi chiede. A volte odio quando me lo chiedono perchè non sto nè bene nè male. È strano, lo so, ma è come se provassi indifferenza.

"Bene" gli dico per non farlo preoccupare "e tu?"

Si è accorto della mia esitazione ma fa finta di niente

"Bene! Accomodati devo parlarti di una cosa importante." inizio a preoccuparmi.

"Cosa è successo?" chiedo nervosa mentre mi tolgo il giubbotto per poi sedermi.

"Tranquilla non ti preoccupare è solo un piccolo favore ma non sono sicuro se ti piacerà o meno." mi dice mentre lui si siede davanti a me.

"Simon ti prego vai dritto al punto. Non mi piacciono i giri di parole, lo sai."

"Sì, lo so. Allora, ti voglio offrire un lavoro che ti impegnerà per un po' di mesi. Si tratta di un tour. Devi seguire una band e diciamo che la dovresti guidare un po'." dice tutto d'un fiato.

Un tour? Cosa? Adesso? E la scuola? Perchè lo sta chiedendo a me?

"Non capisco." dico con tono tranquillo.

"Cosa non capisci?"

"Perchè me lo stai chiedendo? Puoi assumere chiunque tu voglia e di sicuro non avranno problemi ad andarsene in giro per il mondo. Ho la scuola Simon, l'anno prossimo è l'ultimo anno, non posso andarmene ora."

"Di sicuro non è per la scuola se rifiuti, Allison." dice come un rimprovero.

"Okay, va bene. Non mi va giù l'idea di fare nuove conoscenze." ammetto.

"Allison." sospira frustato.

"Che c'è? Lo sai benissimo che non mi è mai piaciuto e adesso dovrei stare con delle persone che non conosco per dei mesi? No."

"Lo sto facendo per te. Hai bisogno di uscire dal tuo guscio." Rimango qualche secondo in silenzio per riflettere. Noto Simon continua che continua picchiettare la gamba sotto il tavolo e mi rivolge un sorriso che sembra nascondere mille preoccupazione.

Aspetta un secondo...

"Sta arrivando qui la band per conoscermi, vero?" chiedo e Simon annuisce. Non posso evitare di sbuffare.

"Voglio che diventiate amici prima che diventate colleghi"

"Non ho voglia di conoscere qualcuno, Simon."

"Ti prego, fa un piccolo sforzo. Ti chiedo solo di parlarci per un po', poi deciderai se partire o meno." prova a convincermi con scarsi risultati, ma quando aggiunge "Fallo per me." non posso rinunciare.

"Okay, va bene." sospiro.

"Saranno qui a minuti. Dopo parleremo della scuola e chiariremo altri tuoi dubbi. Va bene?"

"Okay..." mi arrendo abbassando lo sguardo.

"Mio padre cosa ne pensa?" chiedo dopo qualche secondo.

"Ha detto che per lui non sarebbe un problema."

"Figurati se diceva di no..." borbotto

"Allison tuo padre ti vuole bene. Ci tiene a te ma è impegnato con il lavoro." difende mio padre.

"Si certo" dico sarcastica. Sta per dire qualcosa per ribattere ma la voce Stacy lo interrompe attraverso il telefono. Sospiro silenziosamente, una discussione con Simon su mio padre non è una cosa che voglio fare in questo momento.

"Signore sono arrivati" Dice la voce dal telefono.

"Falli entrare" ordina Simon mentre io me ne sto in silenzio. Anche se sento lo stomaco attoccirgliarsi per l'emozione, non voglio vedere facce nuove.
Sento la porta aprirsi ma decido di non girarmi. In questo momento odio Simon.

"Ciao ragazzi! Tutto bene?" esclama con troppo entusiasmo Simon. Aspetta che inizi a presentarmi prima di voltarmi.

"Ciao Simon! Noi tutto bene e te? Disturbiamo per caso?" risponde una voce. Mi pietrifico. Io la riconosco quella voce. No è impossibile. Non è vero. Me la starò immaginando di sicuro. Simon mi rivolge un'occhiata veloce e sembra preoccupato. Iniziano a sudarmi le mani.

"No, tranquillo nessun disturbo." dice con tono tranquillo Simon mentre continua a guardarmi. Lo vedo solo io o sto iniziando a tremare.

"Allison." mi richiama Simon e mi fa cenno di voltarmi. Prendo un gran respiro e mi volto lentamente.

"Oh Cristo Santo!" dico a bassa voce mettendomi una mano sulla bocca mentre cerco di rimanere tranquilla e non sclerare.

"Allison, loro sono gli One Direction. Questa è la band di cui ti parlavo." mi presenta i cinque ragazzi davanti a me Simon ed io mi volto verso di lui mentre il mio cuore batte all'impazzata.

"Che cosa?!" chiedo e noto che la mia voce è uscita più acuta del solito. Mi schiarisco la voce prima di ripetere la domanda.

"Sei la Allison di cui ci ha parlato Simon?" chiede una voce dietro di me ed associo quella voce a Liam.

"Gli hai parlato di me?" chiedo stupita e Simon inizia ridacchiare per poi annuire.

"Non ridere! Mi volevi uccidere per caso? Mi devi avvisare su queste cose! E se fossi svenuta?!" chiedo imponendomi di calmarmi. Sento delle risate dietro di me e mi volto per guardare i ragazzi ridacchiare.

"Beh, vedo che stai bene adesso." commenta Simon "Accomodatevi pure ragazzi, non restate lì in piedi." aggiunge Simon mentre mi passa una bottiglietta d'acqua. Inizio a bere qualche sorso mentre smetto di tremare ma il battito del mio cuore non vuole saperne di tornare regolare. Sento la sedia di fianco a me spostarsi, qualcuno si è seduto. Mi giro per trovare un biondino al mio fianco sorridermi.

"Piacere, Niall Horan." scherza allungando la mano facendomi ridacchiare.

"Allison Miller." dico ridendo stringendogli la mano.

Respira, respira, respira... mi ripeto mentalmente.

"Piacere di conoscerti." ridacchia mentre le nostre mani si staccano. Rivolgo un sorriso imbarazzato agli altri ragazzi e faccio un cenno della mano come per salutarli e loro mi sorridono.
Se mi sorridono ancora giuro che svengo.

"Allora, Ally, questo è il momento delle domande." dice Simon mentre riordina dei fogli sulla scrivania.

"Per quanto tempo starei via?"

"Qualche mese."

"Quanti mesi?"

"Sette più o meno."

"Sette?! Simon devo andare a scuola, come faccio a diplomarmi?!"

"Il preside ha detto che quando farai ritorno ti faranno recuperare le lezioni perse."

"Hai già parlato con il preside?" chiedo stupita e lui annuisce.

"Wow." sospiro "Loro almeno sono d'accordo a volermi sopportare per dei mesi?"

"In realtà, l'abbiamo chiesto noi qualcuno di giovane." interviene Louis.

"Già, sarebbe bello avere intorno persone che hanno più o meno la nostra età." concorda Zayn.

"Okay." dico soltanto "Sarebbe come un vero lavoro?"

"Esatto, verrai pagata. Non ti faccio perdere la scuola senza che tu ci guadagni qualcosa." Annuisco soltanto mentre sento la testa girarmi. Sarebbero troppi cambiamenti ed io li odio con tutto il cuore.

"Allora? Cosa hai intenzione di fare?" chiede Simon dopo qualche secondo.

"Non lo so, ci devo ancora pensare." dico onestamente. Con tutto il rispetto, questi ragazzi potranno anche essere i miei idoli, ma sono completi sconosciuti per me.
Passiamo circa un'ora a parlare del tour e chiarire ancora alcune cose. Non ho parlato molto con i ragazzi se non per cosa del lavoro e, onestamente, mi sta bene così.
Decido dopo qualche minuto che sia arrivato il momento di andarmene e saluto Simon con un abbraccio veloce. Sento una strana sensazione quando qualcuno mi abbraccia, visto che succede raramente ormai non sono più abituata a sentire il calore di una persona attraverso un semplice abbraccio.

"Ci vediamo domani?" chiede Harry mentre mi metto il giubbotto.

"Sì, così vediamo che cosa ha deciso Allison." risponde Simon al posto mio.

"Va bene. A che ora?" chiedo mentre afferro la maniglia della porta.

"Te lo faccio sapere stasera." dice Simon ed annuisco.

"Okay, a domani." saluto tutti uscendo dalla porta e senza aspettare una risposta.

"Allison!" esclama Stacy da dietro la scrivania ed io mi fermo davanti a lei.

"Ti è piaciuta la sorpresa?" chiede emozionata.

"Sì, ma avrei preferito saperlo in anticipo." sorrido.

"Allora, chi è il più simpatico?"

"Non lo so. Non ho parlato molto con loro." ammetto.

"Dovresti conoscerli, Allison." mi rimprovera.

"Ci proverò. Ora devo andare. A domani Stacy." la saluto e mi avvio fuori dall'edificio per poi dirigermi dritta verso casa.

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