UN AMORE PROIBITO Cuori Spezz...

By _StarFreedom_

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Damon Sanders, due occhi magnetici e letali che sanno scavarti l'anima, un corpo marchiato, dove i tatuaggi a... More

NEWS
PROLOGO
Capitolo 1 Damon
Capitolo 2 Damon
Capitolo 3 Allyson
Capitolo 4 Damon
Capitolo 5 Allyson
Capitolo 6 Damon
Capitolo 7 Allyson
Capitolo 8 Damon
Capitolo 10 Damon
Capitolo 11 Allyson
Capitolo 12 Damon
Capitolo 13 Allyson
Capitolo 14 Damon
Capitolo 15 Allyson
Capitolo 16 Damon
Capitolo 17 Allyson
Capitolo 18 Damon
Capitolo 19 Allyson
Capitolo 20 Damon
Capitolo 21 Allyson
Capitolo 22 Damon
Capitolo 23 Allyson
Capitolo 24 Damon
Capitolo 25 Allyson.
Capitolo 26 Damon
Capitolo 27 Damon
Capitolo 28 Allyson
Capitolo 29 Damon
Capitolo 30 Allyson
Capitolo 31 Damon
Capitolo 32 Allyson
Capitolo 33 Damon
Capitolo 34 Allyson
Capitolo 35 Damon
Capitolo 36 Damon
Capitolo 37 Allyson
Capitolo 38 Allyson
Capitolo 39 Damon
Capitolo 40 Damon
Capitolo 41 Damon
Capitolo 42 Allyson
Capitolo 43 Allyson
CAPITOLO 44 Damon
CAPITOLO 45 Allyson
Capitolo 46 Damon
Capitolo 47 Allyson
Epilogo Allyson
UN AMORE PROIBITO - VITE LONTANE
Nuova Storia solo per VOI

Capitolo 9 Allyson

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By _StarFreedom_

   Non so nemmeno io perché spreco il mio fiato con lui. Se si ritrova col labbro spaccato, se la sarà di sicuro cercata; anzi, gli sta proprio bene.

«Tutto a posto?», mi domanda Alec non appena lo raggiungo.

«Certo», sorrido timidamente. Non abbiamo più avuto modo di parlare, di passare del tempo insieme. «N... Non mi hai mai parlato di lui», indico con un cenno del capo Damon, intento a volersi scolare l'intera bottiglia di vodka che tiene fra le mani.

«Damon?», sorseggia la birra. «Ci conosciamo da sempre, ma ultimamente è stato fuori città», si limita a spiegare senza incontrare il mio sguardo.

«Sembra che tra voi sia successo qualcosa», lascio la frase sospesa a mezz'aria mentre osservo le sue mani serrarsi con forza sul collo della bottiglia di birra.

«Ally», si volta e mi accarezza la guancia, «non voglio avere segreti con te, ma è una questione della quale non ho voglia di parlare, per ora», annuisco e non insisto più di tanto, anche se ogni volta che loro due sono nella stessa stanza si percepisce un'atmosfera pesante.

Le continue battute e quegli sguardi di sfida, però, mi portano a chiedermi cosa sia realmente successo fra loro. Cody, con il suo entusiasmo eccessivo, mi fa trasalire dai miei pensieri sventolando davanti a tutti una bottiglia.

«Chi gioca a gira e striscia?», urla guardandosi attorno. Già il nome non sembra promettere nulla di buono.

«Alec, tu non giochi? Hai anche la ragazza», chiede Damon squadrandomi da capo a piedi e, a quelle parole, Alec sembra trattenere il fiato e irrigidirsi.

«Che cos'è?», domando perplessa. Non ho mai amato questi giochi. Ricordo di aver giocato una sola volta al liceo a obbligo o verità, scegliendo sempre verità onde evitare di ritrovarmi con qualche lingua indesiderata a rovistare nella mia bocca. Ovviamente, Damon ride come se avessi appena raccontato una barzelletta.

«Da dove vieni, ALLY?», il modo in cui rimarca il mio nome riesce a farmi perdere subito la pazienza.

«Boston», rispondo piccata incrociando le braccia al petto.

«Uscivi di casa ogni tanto? Feste, ragazzi e....», Alec gli dà una leggera spinta alla spalla facendolo indietreggiare.

«Piantala, Dam. Noi non giochiamo», sentenzia e lui solleva le mani in segno di resa. Beve un sordo di vodka direttamente dalla bottiglia producendo un rumore fastidioso quando stacca quest'ultima dalla bocca.

«Peggio per te, amico, ricordo che un tempo era il tuo gioco preferito», gli fa l'occhiolino e poi ci volta le spalle per raggiungere gli altri che sono tutti radunati in cerchio; vedo Joselyn di fianco a Cody.

«Jo gioca, perché non giochiamo anche noi?», esclamo sorpresa.

«Ma che cazz...», Alec si fionda sulla sorella e la solleva di peso da terra.

«Tu non giochi, Joselyn!», le ringhia contro.

Avevo ragione che questo gioco non prometteva niente di buono.

«Sì, che gioco», ribatte lei divincolandosi, «non puoi dirmi ogni volta cosa devo fare», protesta. Cody si alza in piedi e cerca di calmare Alec, che è deciso a non arrendersi alle richieste della sorella.

«Ehi», cerco di tirarlo per un braccio per farlo voltare. «È solo un gioco, Alec», lui si passa le mani fra i capelli.

«Gira e striscia, Ally», solleva le braccia al cielo esasperato prima di aggiungere: «si tirano strisce di cocaina, ora hai capito?», sbraita. Mi stringo nelle spalle sentendomi una tale stupida agli occhi degli altri che cercano di trattenere a stento una risata. Ethel si sporge a sussurrare all'orecchio di Bret, il quale ride clamorosamente.

Non ci avevo minimamente pensato.

In pochi giorni mi sono ritrovata di fronte a una realtà nettamente lontana dalla mia: lotte clandestine, scommesse, droga e poi, cos'altro dovrò aspettarmi?

«Sanchez, non rovinarci la festa! Lo sai che Josy non dovrà fare nulla. Giocate oppure fuori dai coglioni», si volta in uno scatto verso Damon., che nel mentre ha fermato una tipa che gli passava di fronte per invitarla a giocare.

«Damon, sto esaurendo la pazienza», lo minaccia Alec.

«Giochiamo anche noi», esclamo di colpo senza rendermene quasi conto. Alec mi fulmina con lo sguardo.

«No, che non giochiamo», ribatte. Non voglio passare per quella che rovina la festa agli altri. Per l'ingenua ragazza che non si abbassa a fare certe cose. Non capiscono che in realtà sono solo più intelligente di loro nel tenermi alla larga dai pericoli. Non conosco il gioco, ma se non devo fare uso di quella roba non sarà poi così difficile e qualcuno si dovrà ricredere sul mio conto. Tiro Alec da una parte, lontano da orecchie indiscrete.

«Senti, apprezzo che vuoi essere diverso ai miei occhi, ma non capisci che così mi stai solo mentendo? Non sono entusiasta che fai uso di quella roba, anzi, non capisco perché vogliate rovinarvi la vita, ma voglio scoprirlo, quindi giochiamo», non sono abituata a questo nuovo mondo che si sta aprendo di fronte ai miei occhi. Guardo il mio ragazzo e mi rendo conto che in realtà non lo conosco affatto, ma voglio cercare di comprendere lui e i motivi che lo spingono a farlo. Non posso dar modo ai miei pregiudizi di avere la meglio, non ora.

«Io non voglio che tu faccia parte di tutto questo», l'interrompo posando l'indice sulla sua bocca.

«Come puoi tenermi lontana se questo fa parte di te?», gli chiedo.

«È solo uno stupido gioco e tra un'oretta al massimo sarà tutto finito», aggiungo. Non so nemmeno in che guaio mi sto cacciando, ma voglio dimostrare qualcosa a me stessa e alle persone che hanno sghignazzato alle mie spalle qualche secondo fa.

«Tu non baci nessuno, però, intesi?». Baciare? Forse avrei dovuto chiedere qualche dettaglio in più prima di accettare.

Raggiungiamo gli altri che non hanno ancora incominciato a giocare. Alec si siede e io cerco di fare lo stesso, ma mi ferma.

«No, tu vai al fianco di Damon», mi sento un po' confusa, ma non voglio alimentare altre polemiche e faccio come mi dice. La tipa al fianco di Damon si siede vicino ad Alec, al suo fianco Bret e Ethel, poi io e Damon, seguiti da Joselyn e Cody con cui si chiude il cerchio.

«Quindi, nel caso tutti tranne io; giusto, Alec?», non capisco la domanda di Damon.

«Esattamente», risponde a denti stretti. «Basta con queste stronzate», li rimprovera Cody.

«Facciamo un giro di prova per far capire il gioco ad Allyson», mi sorride e con lui anche Joselyn che vedo entusiasta della situazione; credo che forse anche per lei questa sia la prima volta. Cody mette al centro del cerchio la bottiglia; al posto del tappo c'è una piccola bustina trasparente dove è ben visibile il contenuto.

«Non scandalizzarti troppo, mi raccomando», mormora Ethel sporgendosi appena verso di me.

«Non preoccuparti per me, ho intenzione di divertirmi anche io stasera», rispondo con determinazione.

«Tappati la bocca!», abbaia Damon e mi rabbuio.

«Datti una calmata», sento rispondere da Ethel e in quel momento capisco che per la prima volta non ce l'aveva con me.

«Diamo inizio alle danze, io direi di partire con la pancia», proclama Cody e gira velocemente la bottiglia. I miei occhi la osservano ruotare su sé stessa, il cuore mi va in gola e cessa di battere nel momento che punta proprio verso di noi. Guardo Joselyn sollevarsi e mettersi al centro del cerchio dove si sdraia, Damon la raggiunge. Scambio di coppie, ecco perché Alec mi ha messo al fianco di Damon. Scruto le sue mani sollevarle la maglietta molto lentamente e con il dito sfiora leggero la sua pelle. Joselyn socchiude un istante gli occhi.

«Passatemi la polvere di stelle», lo stomaco mi si contrae in una morsa mentre lo osservo prendere la bustina tra le mani. Con una carta di credito ne prende pochissima che va ad adagiare sul ventre nudo delineando una striscia perfetta. Scocca un'occhiata accompagnata da un sorriso che forse non gli avevo mai visto prima verso Jo. Il suo viso si china su di lei.

«Damon. Damon. Damon», lo incita Cody. Si tappa una narice mentre con quella libera segue l'intera striscia non lasciandone più traccia. Inclina la testa all'indietro e chiude gli occhi in attesa di non so cosa. Rabbrividisco e vorrei scappare, ma sembra che non riesca a farlo, come se poco per volta mi sentissi risucchiata.

Joselyn si tira giù la maglietta e si mette in ginocchio di fronte a Damon. Guardo Alec voltarsi dalla parte opposta alla loro, mentre io non riesco a distogliere lo sguardo. Vedo la sua bocca premere su quella di lei, la mano a sorreggerle il volto e mi rivedo in quei piccoli gesti, mi perdo in un tempo che sembra non avere fine. Mi volto e vedo gli occhi di Alec scontrarsi con i miei.

«Tocca a te», dice Damon tornando a sedersi vicino a me. Mi posiziono al centro.

«Io non posso sollevare il vestito», spiego chinando lo sguardo per l'imbarazzo sul pavimento.

«Tranquilla, Allyson, decidi tu», mi rassicura Cody. Del gruppo è quello con cui ho legato di più, forse perché ha sempre una battuta pronta a farti ridere, non giudica il prossimo e non risponde mai in maniera sgarbata. Mi domando come faccia a essere amico di uno come Damon.

«La spalla va bene?», annuisce. Resto seduta, lui in ginocchio al mio fianco che copre la visuale ad Alec. Tiro un po' giù lo scollo a barca del vestito scostando i capelli da un lato. Sento un piccolo solletico con la polvere a contatto sulla pelle, ma quello che sento di più è lo sguardo di Damon che quasi mi brucia addosso. I miei occhi percorrono il pavimento sino alle sue Converse e prosegue lungo il suo addome fino ad arrivare alla sua bocca dove i denti stanno quasi torturando il suo labbro inferiore. Con un movimento lento la sua lingua esce fuori inumidendo la bocca nel momento in cui Cody tira la striscia da sopra la mia spalla. Mi copro in maniera impacciata.

«Sulla guancia posso, Sanchez?», domanda in maniera scherzosa. Alec non sembra essere in vena di scherzi, ma non voglio essere sgarbata proprio con Cody; quindi, glielo do io il bacio e torno a sedermi. Il gioco continua ed è Damon a far girare la bottiglia.

«Io propongo il senooo», urla e la lancia facendola girare sul pavimento. Gira più volte e si ferma di fronte ad Alec, tiro un respiro di sollievo. Faccio la coraggiosa e vado per prima sdraiandomi al centro. Sento il rumore delle dita di Dam tamburellare sulle ginocchia. Guardo Alec che però sta guardando il suo amico mentre abbassa il tanto necessario la mia scollatura. Lo sta sfidando anche in questo momento. Guardo Damon che inchioda i suoi occhi di proposito sulla parte del mio corpo esposta. Alec delinea la striscia, la tira velocemente e raggiunge la mia bocca senza nemmeno lasciarmi il tempo di sollevarmi. La sua lingua sembra arrabbiata mentre rincorre la mia che non riesce a stargli dietro. È un bacio possessivo con il quale vuole solo dimostrare al suo rivale che sono di sua proprietà. Lo spingo.

«Che ti prende?», gli chiedo e mi tiro su, lui prova a prendermi il polso ma lo tiro via ed esco a prendere una boccata d'aria, di fronte agli sguardi inebetiti dei presenti. Nel portico della veranda ci sono ragazzi e ragazze non più tanto sobri. Vado a mettermi in un angolo per schiarirmi i pensieri. I suoi passi mi tallonano.

«Cos'ho fatto di male? Sei la mia ragazza e....», ha ragione, sono la sua ragazza non un oggetto o un trofeo da mostrare in segno di vittoria.

«Non mi hai mai baciato in quel modo», gli faccio notare sbraitando contro il suo volto.

«È questo che ti ha dato davvero fastidio?», mi intrappola alla parete mettendo le mani ad ambe due i lati della mia testa.

«Ho visto come guardavi Damon baciare Joselyn», gli occhi gli si iniettano di sangue.

«Ma cosa stai dicendo?», cerco di allontanarlo invano. Mi chiedo cosa sia significato per lui quel bacio, ma più che altro, quello che continuo a chiedermi è cosa ha provato nel baciare me. E vorrei che questa domanda non affollasse la mia testa.

«Ally, non te lo ripeterò un'altra volta: stai alla larga da lui», dice facendomi trasalire. Premo forte contro il suo petto, alla fine cede e si allontana.

«Non sono di tua proprietà», gli ricordo nel caso se ne fosse dimenticato. Scoppia in una fragorosa risata, sfila il pacchetto di Marlboro dalla tasca e se ne accende una.

«È qui che ti sbagli», aspira il fumo che subito dopo sputa sul mio volto.

«Tutto a posto, qui?», domanda Josy mentre Alec mi tira fra le sue braccia e sono talmente spiazzata dalle sue parole, che sembravano essere quasi una minaccia a cui non riesco a opporre resistenza.

«Sì, Jo, tutto bene. Dove vai?», domanda alla sorella, persino la sua voce sembra troppo carica di enfasi, di sicurezza e mi chiedo se sia solo colpa della droga o se lui sia realmente così.

«Vado con Damon», risponde Josy.

«Lo sapevo, figlio di puttana», mormora Alec sorridendo amaramente, ma non fa niente, resta al mio fianco mentre li guardiamo scendere insieme le scale e dirigersi verso la macchina di Damon. Alec si volta poco prima di vedere lui prenderle la mano e intrecciarla alla sua e io non posso fare a meno di percepire un tonfo al centro del petto.

Damon le apre lo sportello per farla accomodare e non appena lo richiude, si volta verso il portico e mi saluta con un cenno del mento, resto inerme osservando tutta la scena. 

SPAZIO XOXO

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