Quel maledetto campeggio.

Por tinisvodka

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"Quanto spesso passi notti in bianco?" appoggia le dita sul mio mento alzandolo leggermente,in modo che io po... Más

prologo
capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4.
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7.
avviso
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10.
capitolo 11.
importante!
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 15
capitolo 16.
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23
capitolo 24
capitolo 25
capitolo 26
capitolo 27
capitolo 28
capitolo 29
due mega avvisi!
capitolo 30
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
capitolo 36
capitolo 37
capitolo 38, GRAN FINALE
ASK ME

capitolo 14.

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Por tinisvodka







Jorge's pov

"Jorge!" Mi volto non appena sentito una voce familiare. Sgrano gli occhi quando noto che una biondina mi viene in contro, mi rendo subito conto che la voce è di Rachel Bulter. Ragazza non molto alta, tuttavia con un bel fisico, non ricordavo frequentasse questa scuola, beh in realtà mi ero scordato persino della sua esistenza.

"Rachel, come va?" Le chiedo quando mi accorgo che si sta avvicinando per salutarmi. Nonostante la sua presenza mi stia irritando, cerco comunque di essere educato con lei, semplicemente però non voglio che diventi appiccicosa, soprattutto che non mi rubi molto tempo, dato che devo andare a parlare con Tini. Chi è Rachel? Semplicemente una delle mie tante ex, l'ultima, per precisare.  Mai avevamo avuto una relazione stabile, andavamo qualche volta a letto insieme,tuttavia non ho mai provato sentimenti veri per lei. Che ci baciavamo spesso, questo sì, spesso capitava persino davanti ai nostri amici, che pensavano fossimo fidanzati, ma in quel periodo non volevo alcun tipo di relazione e lei lo sapeva bene.

"Malissimo,Blanco. Dato che non ti vedo da una settimana." Attorciglia una ciocca dei biondissimi, ma senz'altro tinti, capelli biondi al dito "Sei sparito."
"Mi è sembrato di farti capire che volevo una pausa." Le ricordo. Le dissi testuali parole prima di partire per il campeggio, nonostante ciò lei sembrava contrariata "Ultimamente non mi andava a genio l'idea di frequentarci, te l'avevo detto, Rachel." Alzo leggermente il tono della voce, non perché mi vada di sgridarla o merdate del genere, semplicemente voglio che capisca che fra noi è finita. Infondo non le è mai importato nulla di me, se non il mio corpo e il fatto che io sia bravo a letto.

"Ma mi manchi Blanco, e scommetto che ti manca questo." Fionda le sue labbra sulle mie, come se volesse dar via ad un bacio appassionato. Istintivamente la respingo, in modo che lei possa staccarsi da me. Non faccio nemmeno in tempo a mandarla a fanculo, che quando mi giro, una scena che non avrei mai voluto vedere si presenta davanti a miei occhi. Martina ha assistito alla scena, probabilmente però solo a quella del bacio. Il suo viso è diventato improvvisamente pallido, lacrime e lacrime continuano a rigare il suo viso facendole colare il mascara dalle guance. Cazzo no.

"Piccola,aspetta. Posso spiegare..." Le afferro entrambi i polsi, in modo da non farla andare via. Nonostante ciò con un brusco movimento molla immediatamente la mia presa.

"Spiegare cosa? Ho visto tutto. Mi fai solo schifo Jorge." La sua voce si spezza alla fine, non riesco nemmeno a guardarla negli occhi, dato che non posso vederla singhiozzare in questo modo. È tutta colpa di quella fottuta Rachel, se non fosse una ragazza l'avrei già picchiata a sangue per il modo in cui sta facendo soffrire la mia Tini. Il problema è che adesso pensa che la colpa sia mia,cazzo.

"Non è come pensi,Tini." Sento gli occhi improvvisamente inumidirsi. Mi fa così fottutamente male vederla distrutta in questo modo.

"Sai che di dico Jorge? Vaffanculo. Adesso sono stanca. Dei tuoi fottutissimi errori e delle tue continue scuse. E la vuoi sapere una cosa? Io a te ci tenevo davvero, mia madre mi aveva persino telefonata per chiedermi di venire a vivere con lei a Madrid ed io stavo rifiutando solo perché volevo restare qui per te. Ma adesso mi sono stancata. Partirò insieme a lei così potrai baciarti con tutte le ragazze che vuoi." Singhiozza per  poi fare strada verso l'uscita della scuola. Cerco subito di inseguirla ma ecco che interviene la bionda fermandomi da un braccio.

"Oh George, non mi dire che quella sfigata della Stoessel era davvero convinta che voi steste insieme." Alza gli occhi al cielo divertita producendo una risata derisoria e fottutamente irritante "Scommetto che è una delle tue tante amiche di letto, però convinta di avere una storia seria con te."

"Cazzate. Io e lei stiamo insieme Rachel." Praticamente la uccido con lo sguardo, questo però fa solo aumentare la sua risata.

"Ma Blanco, tu non eri quello che non voleva relazioni?" La sua stridula vocina da cornacchia di merda sta diventando troppo irritante per le mie fottutissime orecchie.

"Questo era prima di conoscerla." Le urlo contro ma questo non sembra interessarle. Non so nemmeno perché sto perdendo tutto questo tempo con lei invece di andare a cercare il mio ángelito. Non sarà possibile. Non starà mica andando a raggiungere sua madre a Madrid. Ma se invece è vero? Cazzo non potrei vivere un giorno senza di lei. Come cazzo farei però a raggiungerla? Madrid è dall'altra fottutissima parte del mondo. Che conosco benissimo tutti gli angoli di quella città, questo sì, ma devo trovare un fottutissimo modo per partire.

Ma certo. Cazzo, come ho fatto a non pensarci prima? Mio padre. Mi basterà fingermi interessato alla sua vita sentimentale di merda e alla sua nuova compagna. Voleva che andassi a vivere con lui,no? Aveva preso un biglietto anche per me,no? Mi basta solo raggiungere mio padre, che è ancora a Buenos Aires.

-Cazzo rispondi!- Penso tra me e me quando digito sul mio Iphone il numero dio mio padre. Perché cazzo non risponde? Ecco, è partita la chiamata. Merda, ora che gli dico?
"Ehm,pronto?" Farfuglio quando sento la voce di mio padre.

"Jorge?" Risponde lui dall'altro campo del telefono, sicuramente sorpreso da una mia chiamata.

"Uhm,si,ecco..chiamavo solo per scusarmi per come ti ho risposto l'altro giorno al telefono, ho esagerato."
"Non preoccuparti, ovviamente mi farebbe ancora piacere se andassi a vivere con me e Mariana, sicuramente preferirai restare qui a Buenos Aires, ma avevo preso comunque un biglietto aereo per te, nel caso cambiassi idea."

"L'ho cambiata, infatti." Ovviamente non sa che è il motivo del mio cambiamento di idea è solo per lo scopo di raggiungere Tini, ma è meglio che non dica niente riguardo lei.

"Mi stai dicendo che saresti disposto a partire questo pomeriggio?"  Il suo tono è palesemente sorpreso. Cazzo,dovrò partire questo stesso pomeriggio? Ancora meglio. Raggiungerò più facilmente Martina, anche se non ho la più pallida idea di dove possano vivere lei e sua madre, ma lo scoprirò.

"Va benissimo." Fingo che me ne importi qualcosa. Non che non tenga a mio padre, ma ho perso  il buon legame con lui da quando mia madre se n'è andata.

"Perfetto allora! Il volo è per le tre del pomeriggio e beh..sai già dove trovarmi. Ti voglio bene Jorge. Saremo una famiglia perfetta." Conclude e non posso fare a meno che chiudergli il telefono in faccia. Non ho intenzione di rispondergli 'anche io ti voglio bene' o merdate del genere. Io e mio padre non viviamo più nella stessa casa da tempo.  Quando compì diciotto anni decisi di comprare un appartamento tutto mio con i soldi che misi da parte. L'unico motivo per cui adesso voglio andare a Madrid è per Tini, di certo non per mio madre e la sua compagna di merda. Mancano ancora alcune ore prima della partenza decido quindi di andare prima a cercare Tini,  magari era solo nervosa e magari è ancora qui a Buenos Aires. Come faccio però a sapere se lei è ancora qui? Non ho il suo numero, ed anche se ce l'avessi non risponderebbe sicuramente. Ruggero. L'unica mia speranza è andare a vedere se Tini è a casa di suo cugino.

Passo da casa mia per preparare le valige, dopo salgo immediatamente in macchina per raggiungere casa del mio migliore amico. Fortunatamente impiego solo qualche minuto prima di finire nella sua abitazione.

"Ciao Maria." Sorrido quando sua madre mi apre la porta, lasciandomi entrare.

"Jorge! Quanto sei cresciuto!" Esclama come al solito lei, nonostante sia passata solo qualche settimana dall'ultima volta che mi ha visto. "Ruggero è in camera sua" Mi faccio strada verso il lungo corridoio per poi raggiungere la camera di Ruggero. È sdraiato nel suo letto come al solito ed è intento a giocare ai videogiochi con Diego, non sapevo si trovasse anche lui qui.

"Amico,spegni tutto, dobbiamo parlare." Li interrompo sedendomi sul suo letto, ci conosciamo da quando più o meno abbiamo sei anni a testa, ogni volta faccio come se fossi a casa mia.

"Cos'hai combinato sta volta?" Sbuffa Rugg spegnendo la play e portando la sua attenzione su di me.

"Per caso Martina è passata di qui?" Domando avendo ormai perso le speranze.

"No, oggi non è venuta a casa mia, perché?" Risponde lui aggiustandosi il ciuffo.

"Così mi fai preoccupare, le è successo qualcosa per caso?" Domanda Diego, oggi mi sento stranamente buono quindi decido di non mandarlo a fanculo per aver interrotto la conversazione.

"Abbiamo litigato e si è incazzata parecchio, tanto che ha deciso di raggiungere sua madre a Madrid, ne sapevi qualcosa al riguardo?" La tensione aumenta in me quando tocchiamo quest'argomento.

"Ma che cazzo? No, assolutamente, non ne sapevo nulla. Pensavo che mi dicesse tutto però, sono suo cugino!"

"Stamattina mi ha detto che era una cosa che sua madre aveva programmato da tanto tempo, Tini però ha deciso di partire solo adesso per farmi una sorta di dispetto e merdate del genere,prima non voleva." Alzo gli occhi al cielo. Se non lo sa nemmeno Ruggero sono praticamente fottuto. Non ho la più pallida idea di quale sia l'indirizzo di sua madre. So solo che è a Madrid, che è una fottuta gigantesca città.

"Mi stai dicendo che in questo momento lei è già lì?" Gli occhi di Ruggero si immergono di lacrime, un misto di rabbia e dispiacere.

"Merda, non ne ho la più pallida idea." Roteo gli occhi irritato, ma non posso mollare giusto adesso, in qualche modo devo raggiungerla "Telefonale,no?"

"Jorge,tu però perché l'hai fatta incazzare? Per averla fatta partire avrai combinato una cazzata colossale!" Ruggero se la prende con me come sempre, non lo sopporto quando fa così, in questo momento dovrebbe aiutarmi.

"Ruggero, avevi promesso di dare fine al continuo 'senso di protezione' nei confronti di Tini. Quando Tini ed Jorge si misero insieme giurasti che se per caso loro due avessero litigato tu non ti saresti intromesso." Interviene a quel punto Diego, se non fossi così teso per la faccenda di Martina, probabilmente l'avrei ringraziato per aver preso le mie difese.

"Avete ragione,scusatemi." Sospira Ruggero per poi uscire dalla tasca il suo cellulare e comporre il numero di Tini. Merda,risponde la segreteria.

"Ha il telefono spento, sicuramente sarà già sopra l'aereo!"  Wow,che genio che sei Diego, davvero, da solo non ci sarei mai arrivato. Sono sarcastico ovviamente.

"Rugg, ricordi quando all'accampamento ti dissi della telefonata di mio padre?" Domando ansioso, non so come potrebbero reagire entrambi.

"Si, tuo padre ti propose di vivere insieme a lui e alla sua compagna a Madrid, ma cosa c'entra questo, adesso?" Mi chiede confuso. Ruggero fa' due più due,cazzo.

"Questo è l'unico modo che ho per avvicinarmi a Martina. Lei in questo momento è a Madrid? Bene, sarei disposto persino a vivere con mio padre e la sua compagna, per lei. Beh, in realtà non so dove Tini e sua madre possano abitare, ma credo che in qualche modo lo scoprirò." Esclamo.

"Jorge, ma questa è una pazzia. Come farai con la scuola? Ed io e Diego? Jorge, siamo i tuoi migliori amici." Questa notizia sembra renderlo triste.

"Ho già fatto e superato gli esami di maturità,  mi perdo solo la consegna del diploma, ma posso sempre farmelo spedire. Per il resto, anche a me dispiace, davvero, ma devo andare a cercarla a tutti i costi. Mi mancherete entrambi, ma potrò sempre scendere qui a Buenos Aires una volta ogni tanto." Rispondo anche se un po'incerto.

"Stiamo sempre parlando dell'altra parte del mondo Jorge, sarai lontanissimo da tutti noi. Ci mancherai." Diego abbassa lo sguardo malinconico, per nascondere gli occhi lucidi. Lo abbraccio per consolarlo, ed ammetto che lasciare la mia amata Buenos Aires e i miei amici, mi costa parecchio. Ma in questo momento ho bisogno di Tini.

"Jorge,se pensi che sia la miglior scelta da fare allora parti. Sono il tuo migliore amico ed ho promesso di appoggiarti in qualsiasi tua scelta. Anche se andrai a vivere con tuo padre dall'altra parte del mondo." Risponde Ruggero ed abbraccio anche lui prima di andarmene.

"Ragazzi dai, sembriamo ad un funerale! Giuro che ci terremo sempre in contatto, questa non è l'ultima volta che ci vediamo, posso assicurarvelo."  Assicuro i ragazzi che nel frattempo mi accompagnano all'uscita di casa Pasquarelli.

Ammetto che è stato davvero malinconico salutare i miei amici, e chissà, forse come loro dicono sto facendo una pazzia. Ma chi non ha mai fatto una pazzia per amore?

Ecco ci siamo, mi trovo in macchina, e sto per dirigermi a casa di mio padre, insieme andremo al fottutissimo aeroporto ed addio Buenos Aires. Ammetto di essere molto teso ma dentro di me sento qualcosa che mi dice che è la cosa giusta da fare.

Giunti a casa di mio padre sono sorpreso di trovare la sua casa (dove prima abitavamo insieme), quasi vuota e con i pochi mobili rimasti, tutti imballati.

"Papà, hai deciso di venderla?" Mi guardo intorno sorpreso.

"Be',sì figliolo, come ti ho già spiegato in precedenza ho intenzione di vivere con lei per sempre, ovviamente nella nostra nuova casa a Madrid. Lo so che ti sembrerà una pazzia, ma tutto è lecito in amore, figlio mio." La sua frase mi aiuta a riflettere.

"Perché non me la presenti? Pensavo saremmo andati all'aeroporto tutti insieme." Domando a mio padre, curioso di vedere questa Mariana, di cui mi parla tanto.

"Ci siamo organizzati diversamente, lei infatti si trova già a Madrid. Scommetto che però ti piacerà, sarà come una madre per te." Sorride compiaciuto e a quelle parole la rabbia inizia a ribollire in me. È fottutamente serio? Crede davvero che quella donna possa rimpiazzare mia madre?

"Nessuno per me prenderà il posto della mamma,chiaro?" Aumento palesemente il tono della voce e sento gli occhi inumidirsi di quelle che sono lacrime di rabbia e tensione per il viaggio e quello che dovrà aspettarmi non appena sarò arrivato a Madrid.

"Jorge non volevo dire questo, lo sai..." Sembra imbarazzato ma in questo momento non me ne sta fottendo un cazzo.

"Non me fotte un cazzo di quello che volevi dire, è già tanto che sto partendo con te. E adesso andiamo se non vogliamo perdere il volo." Rispondo acido nonostante questo provochi il suo dispiacere, non posso farci nulla però, mi viene spontaneo reagire così quando si tratta di mia madre, so benissimo che a volte esagero, ma sono anche troppo orgoglioso per chiedergli scusa.

[...]

Il viaggio è durato più di dieci ore,inutile dire che ho dormito tantissimo durante il viaggio in aereo. Sono l'una del mattino passate quando giungiamo all'aeroporto. Credo di aver dormito anche nel taxi che ci avrebbe portato nella nostra futura a casa. Adesso eccomi qui, appena sceso dal taxi ed accompagnato da mio padre, ci troviamo ai piedi della nostra futura casa.

"Adrián!" Una bella donna, dai capelli neri e la carnagione olivastra è lì ai piedi della porta e salta subito addosso a mio padre, quanto odio queste smancerie.

"Oh Mariana,finalmente hai anche l'occasione di conoscere mio figlio Jorge! Mi dispiace se non ho avuto modo di dirti che sarebbe venuto anche lui a vivere con noi, e solo che all'inizio aveva rifiutato e..." Mio padre non fa in tempo a finire la frase che la donna lo interrompe.

"Non devi preoccuparti Adrián, sono contenta del fatto che abbia accettato a vivere con noi. Spero tanto che possiamo convivere bene come una famiglia. L'unico problema è che non ho potuto avvertire prima mia figlia, ma sono sicura che sarà felice di conoscere entrambi!" Sorride gentilmente. Una figlia? Papà potevi anche dirmelo prima,eh? Non me ne fotte un cazzo in questo momento di conoscere una mocciosa  bambina a cui sicuramente dovrò fare il babysitter. La donna a quel punto la donna entra in casa per chiamare la figlia, alzo gli occhi al cielo irritato in attesa che la tizia mi presenti la mia futura rompi palle di una sorellastra.

"Jorge,sono contenta di presentarti Martina, mia figlia." Sgrano gli occhi quando al lato di Mariana compare la ragazza che stavo cercando da ore. Alla sua vista rimango pietrificato. Cazzo non ci posso credere. Sua madre e mio padre stanno insieme e, Martina Stoessel sarà la mia futura sorellastra.

angolo autrice :

patate frittee. per non tenervi troppo sulle spine ho cercato di fare il più veloce possibile per postare questo capitolo e beneee, il finale è stato tipo 'woaaah'. sono curiosissima di sapere in quante/i l'avevano già capito da molto, chi  non se l'aspettava per niente o chi semplicemente l'ha capito in questo capitolo stesso. lol, fatemelo sapere con un commento! giuro di aggiornare presto,un bacino -chiars

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