Quel maledetto campeggio.

By tinisvodka

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"Quanto spesso passi notti in bianco?" appoggia le dita sul mio mento alzandolo leggermente,in modo che io po... More

prologo
capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4.
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7.
avviso
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10.
capitolo 11.
importante!
capitolo 12
capitolo 14.
capitolo 15
capitolo 16.
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23
capitolo 24
capitolo 25
capitolo 26
capitolo 27
capitolo 28
capitolo 29
due mega avvisi!
capitolo 30
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
capitolo 36
capitolo 37
capitolo 38, GRAN FINALE
ASK ME

capitolo 13

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By tinisvodka







Tini's pov.

"Magari in privato?" Il suo tono è dolce e la sua espressione calma, nonostante ciò gli tremano le mani, ciò mi fa capire che è abbastanza teso, spero solo che non voglia dirmi nulla di preoccupante. Mi volto subito verso Ruggero, non perché io voglia chiedere il suo permesso o qualcosa del genere, semplicemente mi aspettavo una sua reazione negativa, ma tutto ciò che fa e annuire con un cenno del capo e farmi segno di andarci. Così faccio, seguendo Jorge che mi porta in disparte. Avrei così tante cose da dirgli, ma non mi escono nemmeno le parole di bocca.  E poi comunque era lui quello che voleva parlarmi, quindi per adesso voglio limitarmi ad ascoltare quello che ha da dirmi.

"Non saprei da dove incominciare." Sorride leggermente imbarazzato, cosa che solitamente non è da lui, dato che odia farsi vedere così. Eppure, il suo sorriso resta semplicemente bellissimo.

"Aspetta, quello è il mio braccialetto?" Punto lo sguardo sul suo polso sinistro, nonostante io stia interrompendo il discorso. Stavo impazzendo nel cercare quel bracciale in tenda, credevo di averlo perso.

"Ehm, si. Ecco comincio a parlarti proprio di questo, l'ho trovato sulla casetta sull'albero, credo sia tuo." Con un semplice gesto leva il bracciale dal polso per poi farmi segno di dargli la mano, così faccio in modo che lui possa farmelo indossare. Non credevo avesse fatto visita al nostro posto, credevo che dopo il nostro litigio l'avesse già scordato, credevo non gliene importasse più nulla. Tutto questo perché in passato mi aveva delusa tante volte e niente ferisce, avvelena o ammala, quanto la delusione. Cazzo,questa frase! La scrissi sulle pareti della casetta, stanca delle sue delusioni.  E lui l'avrà letta sicuramente.  Mi fa male il solo pensiero che lui l'abbia potuta leggere. Ha fatto tanto per me, mi ha praticamente salvato la vita, e non mi riferisco solo a ieri, dal primo giorno che ha messo piedi in questo campo,nonostante i suoi continui errori, infondo mi ha realmente salvata. Dal mio carattere debole e fin troppo fragile. Se potessi tornare indietro non scriverei quella frase. Sicuramente adesso si starà sentendo in colpa a causa mia, ed io non voglio.

"Jorge, riguardo la frase..giuro che l'ho scritto in un momento di rabbia, avevamo litigato e..." Balbetto tutto d'un fiato "Non voglio che ti senta in colpa,ecco."

"Va tutto bene,ángelito." Sfoggia il suo miglior sorriso, marcando la parola finale. Quel nomignolo mi mancava da morire, non mi chiamava 'ángelito' da tempo, ciò mi fa arrossire e abbassare lo sguardo.

"Se volevi parlarmi solamente di questo, allora okay, possiamo anche tornare dagli altri." Rispondo tranquillamente, ma forse ho fatto troppo presto a parlare.

"Aspetta." Afferra i miei polsi prima che io possa andarmene, attirandomi i verso di lui in una vicinanza pericolosa. Siamo talmente vicini che posso riuscire a sentire i suoi fortissimi battiti, e il suo respiro affannato su di me.

"J-Jorge..." Ansimo quando mi attira maggiormente a lui, facendo sfiorare i nostri petti. Le sue mani sono ancora fiondate sui miei polsi, che non ha intenzione di mollare.

"Aspetta,ti prego." Soffia al mio orecchio "Se non te lo dico adesso, credo non troverò più il coraggio. E cazzo, me ne pentirei per sempre."

"Cazzo Jorge,parla!" Il mio respiro si fa sempre più affannato, la mia voce sempre più tremolante.

"Ti amo,okay? Ecco cazzo, l'ho ammesso." Sbotta. E cazzo, credo che il mio cuore abbia cessato per un attimo di battere e poi abbia ripreso all'impazzata minacciando di fuoriuscirmi dal petto "E adesso fa' quello che vuoi, vattene, mandami pure a fanculo. Tanto non cambierà ciò che provo. Resterò sempre fottutamente innamorato di te." Scioglie la presa dai miei polsi, il mio cuore batte all'impazzata e mi mancano addirittura le parole. Tutto ciò che mi limito a fare è fiondarmi sulle sue labbra. Così carnose e soffici come le ricordavo. Le nostre lingue che per tanto si erano desiderate adesso si muovo insieme e in perfetta sintonia. La sua lingua è così calda, e i suoi movimenti così dolci e lenti ma pian piano iniziano a velocizzare  e a farsi più intensi rendendo il bacio ancora più appassionato. "Anch'io Jorge,anch'io."  Prendo fiato per poi fiondare nuovamente le mie labbra sulle sue. Avvolgo le braccia attorno al suo collo, come in cerca in contatto, le sue mani che prima circondavano i miei fianchi adesso scivolano lentamente sulle mie cosce che solleva per cingerle sulla sua vita, in modo da potermi  sollevare tenendomi in braccio. Continuiamo a baciarci mentre mi trascina all'interno della sua tenda. Lui appoggia la schiena sul morbido terreno e nel frattempo io poso le mani sul suo petto "Mi sei mancata piccola,tanto." Schioda le sue labbra dalle mie per poi premerle sul mio collo con bacio delicato. Fa scorrere le punta delle dita sul mio collo,sulla pancia e tra i seni, e si ferma appena sopra l'orlo delle mutande. Infila poi le dita, iniziando a muoverle. Nonostante mi stia solo accarezzando, questo mi sta piacendo così tanto.

Rallenta il movimento delle dita, mentre con le labbra riprende a baciare il mio collo. Quando entra le dita dentro di me muovendole su e giù, tutto ciò che riesco a provare è gioia allo stato puro "Jorge.." mi lascio sfuggire un gemito, un leggero rossore dipinge le sue guance mentre riprende a baciarmi. Lentamente tira fuori la mano e scioglie le sue labbra dalle mie in modo da farmi riprendere fiato e darmi un minuto per calmarmi. Nonostante sia stato leggermente doloroso,dall'altro lato è stato dannatamente piacevole "Te lo giuro, sta volta non scapperò, nessuno di noi scapperà." Sussurra, accarezzandomi i capelli, facendomi dolcemente rialzare "Tini, io voglio stare con te."

"Anche io, non sai quanto." Avvolgo le braccia attorno al suo collo sta volta limitandomi solamente ad abbracciarlo, cosa che ricambia stringendomi forte. La mia testa appoggiata sul suo petto, permette di farmi sentire i suoi battiti del cuore e credo non esista cosa più bella.

"Non so se ricordi, ma ieri, dopo la vicenda del lago, mentre ti riportavo all'accampamento hai sussurrato un 'ti amo'..."  Appoggia un braccio dietro nuca. L'ho detto davvero ad alta voce? Che lo amo e non ho smesso mai farlo,non c'è dubbio. Ma ricordo che ero caduta in una sorta di trans, una specie di dormiveglia. Non stavo sognando, ma lo stavo pensando. Volevo solo dirlo nella mia mente, ecco.

"In realtà credevo che tu non l'avessi nemmeno sentito. Lo ripetevo nella la mia mente, ma la mia intenzione non era quella di dirlo ad alta voce." Le mie labbra si piegano in un mezzo sorriso, un po' imbarazzato.

"Comunque non importa, mettiamo da parte il passato. L'importante è che adesso sei la mia ragazza." Sussurra procurando una scossa elettrica nel mio corpo. Mi considera davvero la sua ragazza? Non che questo mi dispiaccia, è solo che mi sorprende. Ha sempre e solo avuto 'amiche di letto', Ruggero e Diego me lo ripetevano in continuazione, una volta persino lui ha ammise di essere il tipico ragazzo da una botta e via, e che mai si era impegnato seriamente, mai avuto una fidanzata o una relazione.  Cos'ho io in più delle altre ragazze? Cos'ho di così speciale?

"Ti stai sforzando a fare il..romantico?" Sorrido alzando un sopracciglio, tutto questo solo per stuzzicarlo.

"Nah, sono lo stesso coglione di sempre." Sfoggia un sorriso a trentadue denti.

"E'proprio di quel coglione che mi sono innamorata." Mi avvicino maggiormente a lui e mi alzo in punte in modo che i nostri nasi possano sfiorarsi e che io possa stampargli un bacio sulle labbra.

Jorge's pov.

Sto cercando di fare del mio meglio per renderla felice, e aldilà dei fatti, intendo anche caratterialmente. Lei è semplicemente se stessa quando sta al mio fianco, ed anche io più o meno. Amo farla ridere essendo semplicemente me stesso, persino facendo il coglione con le mie battute di merda. Da un lato però, cosa che non so se mi riesce bene, cerco di essere  romantico. Si, lo ammetto, non lo sono mai stato prima di conoscerla, e non che adesso io stia fingendo di essere un'altra persona, ma voglio sforzarmi ad esserlo per lei,ecco. Con qualche frase dolce in più, una carezza, o sforzandomi di chiamarla 'piccola', anche in un momento che può sembrare banale o insignificante, credo che per lei faccia un grand'effetto. Ed io amo vederla felice, amo quel sorriso stupendo che le si disegna sulle labbra quando mi sforzo di essere romantico, amo lei ecco. La prendo per mano ed usciamo insieme dalla tenda, nonostante io debba ammettere di essere un po'intimorito da cosa possano pensare gli altri. Credo che Ruggero stia iniziando a sforzarsi di accettare la mia reazione con Martina, non credo invece di avere problemi con Candelaria, dato che sembrava ben accetta nel vederci insieme, una volta ha detto pure di 'shipparci' cosa di cui non ho ben capito il fottuto significato, e sinceramente non ho voglia capirlo. Temo  però la reazione di Diego, credo di essermi più o meno affezionato a lui, cioè solo un po',ecco..e non voglio che ci resti male dato i sentimenti che ha provato per Tini. Da un lato però ricordo che fu lui stesso a consigliarmi e spingermi di mettermi con lei, quindi non credo che ci siano problemi nemmeno per lui. Anche se fosse però non voglio che niente e nessuno impedisca la nostra relazione, e per una volta voglio mettere me stesso in primo piano, e fottermene del giudizio degli altri.

"Ma guarda guarda!" Candelaria ride come una cogliona mentre cingo le braccia dietro la vita di Martina, non appena usciamo dalla tenda.

"Senti,dì un'altra parola e ti tappo la bocca con la colla." Roteo gli occhi divertito, rivolgendomi alla rossa.

"E dai,cerca di essere un po'più gentile!" Mi deride scherzosamente il mio ángelito dandomi una gomitata.

"Vi avverto, evitate smancerie davanti ai miei occhi o potrei diventare nuovamente psicopatico e geloso di mia cugina!" Si aggiunge Ruggero ridendo, e credo sia una cosa fantastica riaver trovato la serenità dopo tanto tempo, in questi sei giorni non abbiamo fatto altro che litigare tutti e cinque, chi più e chi meno, sono stati i giorni migliori e peggiori e vita, ma sono contento che finalmente tutto si sia risolto.

"Scherzi a parte, sono contento per voi,ragazzi." Sorride Diego con fottuta gentilezza.

"Bene, adesso che ci siamo riappacificati tutti, bisogna concludere quest'ultimo giorno in bellezza." Sorride la rossa, ricordandoci appunto che è l'ultima notte che passiamo qui all'accampamento.

"Niente discoteca,però!" Esclamo tuttavia con una scia di serietà nelle mie parole, dato che l'ultima volta che siamo andati alla serata insieme è finita molto male.

"E niente uscite al lago." Ribadisce Tini ed entrambi ridiamo per sdrammatizzare la situazione.

"Io proporrei di fare il falò, l'abbiamo fatto solo il secondo giorno, e sarebbe l'ideale per dare addio all'accampamento." Propone Diego e tutti annuiamo considerandola una buona idea.

Martina's pov.

"Possiamo parlare un attimo?" Sussurro a Diego mentre il resto del gruppo è impegnato a preparare il falò.

"Certo,dimmi tutto." Sorride dolcemente lui mentre ci mettiamo leggermente in disparte dagli altri.

"Riguarda me e Jorge, ecco non voglio che tu ci stia male, io ci tengo a te." Mormoro abbassando lo sguardo, mi fa male il solo pensiero di sapere che la mia felicità può far soffrire gli altri.

"Scherzi, non è vero? Tinita, è tutto okay, dico sul serio. Credimi, tutto ciò che mi interessa è che tu sia felice." Appoggia la mano sul mio braccio, come per rassicurarmi. Mi sento davvero fortunata ad avere un amico come lui, e sono davvero felice del fatto che lui ci sia sempre per me e che non se la sia presa.

"Spero che un giorno anche tu possa trovare la persona che ti renda felice davvero. Sei un ragazzo fantastico, e sono sicura primo o poi troverai una ragazza che ti apprezzi per ciò che sei." Sorrido avvolgendo le braccia attorno a lui.

"Sono davvero felice per voi, infondo ve lo meritate." Risponde lui ricambiando l'abbraccio. Sono contenta del fatto che finalmente sia riuscito a legare anche con Jorge, tutto finalmente ha trovato una situazione di equilibrio.

Ormai si è fatto tardi, siamo tutti e cinque seduti attorno al fuoco a mangiare marshmallow e schifezze varie, sembra di essere all'interno di uno di quei  soliti film americani, o dei tanti libri che ho letto. Abbiamo tutti implorato Jorge di suonarci qualcosa con la chitarra, ma dato che non ne vuole proprio sentire parlare alla fine ci limitiamo a chiacchierare fra di noi.

"Quale sarà il ricordo più bello di questo campeggio per voi?" Butta lì Ruggero.

"Credo lo stare insieme, il riunirci per pranzo o per cena, le feste, le uscite. Persino i litigi. Insomma,stare con voi!" La prima ad intervenire è Candelaria facendomi rispecchiare in ogni sua parola.

"Lo stare in tenda, i pomeriggi all'aperto e le gite insieme. Le cose che possono sembrare più banali, come lo stare tutti insieme sotto un cielo stellato, cantando o semplicemente scherzando fra di noi. Sembrano stupidaggini ma sono cose che solitamente non capitano tutti i giorni,avere la vostra compagnia mi ha reso felice." Sospira Diego e riesco sentire una scia di nostalgia nel suo tono.

"Io invece sono del parere che ognuno di voi mi abbia in qualche modo, salvata. Resa una persona migliore. Prima di venire qui ero la ragazza più timida e fragile di questo modo, avevo addirittura paura di aprire bocca davanti alle persone. Ma è proprio grazie ad ognuno voi che adesso sono realmente felice. Ruggero che in tutti questi giorni ha dato il massimo per proteggermi mi ha fatto capire che qualcuno realmente ci tiene a me. Candelaria con la sua dolcezza e la sua simpatia mi ha aiutata a sbloccare la timidezza ed essere un po'come lei. Diego mi ha dato la consapevolezza che i  veri amici esistono veramente,e mi ha fatta sentire quasi speciale, grazie a lui mi sono fidata per la prima volta di qualcuno. Beh e Jorge..." Faccio una pausa "Jorge ha unito tutte queste cose insieme e ha fatto di me la persona che sono adesso. Ha fatto di me una ragazza più forte e ha fatto in modo che poi potessi aprirmi a lui, come se avesse pian piano sciolto il mio cuore di ghiaccio. Non riuscivo a provare sentimenti per nessuno, se non paura o timidezza. Ed è grazie a lui se io adesso ho capito il vero significato della parola amare." Concludo appoggiando la testa sulla sua spalla dirigendo il mio sguardo verso di lui, mi accorgo che i suoi occhi sono lucidi nonostante lui cerchi di non farlo notare. Penso davvero quello che ho detto. Nonostante ci siano stati alcuni cattivi momenti, questo campeggio mi mancherà da morire. Tornare a scuola sarà uno strazio per me. Dovrò nuovamente lavorare al bar, subire i vari insulti di Rachel, ragazza che mi odia dal primo anno di liceo ed ama rendere la mia vita a scuola un inferno. Però credo con la presenza di Jorge tutto sarà diverso. A scuola e al lavoro starò più serena, perché al solo pensiero che appena io finisca possa stare con Jorge, mi rende felicissima.

"Ehm,credo sia il mio turno." Rotea Jorge gli occhi fingendosi irritato, come se queste smancerie siano 'troppo' per lui "Nah, non ho niente da dire, vi odio tutti." Ridacchia sdrammatizzando quello che doveva essere un momento commovente.

"Sei sempre il solito!" Lo rimprovero scherzosamente, mentre lui risponde con un sorrisetto provocatorio.

"Shh." Mi zittisce poggiando le sue labbra sulle mie.

"Hey hey, mi sa che avete bisogno di privacy!" Candelaria rotea gli occhi al cielo divertita facendo ridere il gruppo.

"A parte gli scherzi, ragazzi si è fatto tardi e domani dobbiamo partire prestissimo per andare subito a scuola, andiamo a letto o altrimenti domani saremo delle mummie!" Ridacchia Diego ed entrambi annuiamo, non ha tutti i torti, domani sarà una giornata pesante.

Ci salutiamo tutti prima di tornarcene nelle nostre tende, non faccio nemmeno in tempo ad entrare nella mia tenda che Jorge mi ferma, tendendomi da un braccio.

"Dove credi di andare?" Un sorriso sornione e del tutto provocante si disegna sul viso, dove vuole arrivare?

"Nella mia tenda." Lo stuzzico, sapendo che non vuole che io risponda così, ma che venga in tenda da lui.

"No no,signorina! Tu verrai con me." Fai uno di quei soliti sorrisi che lo rendo bellissimo, mi viene automatico sorridere e le mie guance si dipingono improvvisamente di un leggero rosso "Che c'è?" Mi chiede probabilmente notando il mio leggero sorriso.

"Sei bello." Mi viene automatico rispondere e mi maledico per quello che ho detto. 'Sei bello?' ma che risposta è? Tini,sei pessima.

"Anche tu sei bella,Martina." Sorride senza alcun imbarazzo, a volte mi piacerebbe essere come lui, così spontanea, che dice o fa tutto ciò che gli passa per la testa. Di solito penso troppo prima di fare qualcosa, e magari mi piacerebbe fare il contrario "E mi sa che devi ricambiarmi il favore, dopo quello che ti ho fatto qualche ora fa." Alza gli occhi al cielo divertito, ricordandomi di quello che mi ha fatto qualche ora fa nella sua tenda.

"Ne sei proprio sicuro?" Lo stuzzico ridacchiando, so che questo lo fa impazzire, ed è ovvio che sia il mio obbiettivo.

"Con me non hai scampo, ángelito." Mi prende in braccio nonostante questo sia contro la mia volontà, e ignorando i miei patetici tentativi di muovere i piedi per cercare di scendere "Non mi sfuggi, sei tutta mia." Mi trascina all'interno della sua tenda, ridendo del fatto che mi stia stringendo ancora più forte a lui, per cercare di non cadere, entrambi ridiamo come dei pazzi, nonostante tutto considero dolce questa situazione. Molla presa, facendomi stendere sul morbido terreno "Comunque ovviamente scherzavo prima, non hai bisogno di ricambiarmi il favore, se non te la senti." Il suo tono è dolce e allo stesso tempo rilassato. Continuo a tenere le braccia avvolte sul suo collo, questo mi fa sentire a sicuro. Per un attimo mi fermo a pensare.  Sinceramente non saprei cosa fare. È ovvio che per ricambio di favore vuole che lo tocchi, o qualcosa del genere credo. Non lo so, ho pochissima esperienza riguardo a questo. È anche vero che non mi sta chiedendo di farlo, anche perché non mi sentirei pronta.

"Che succede?" Domanda accarezzandomi il viso e facendomi arrossire, è sorprendentemente gentile. Mi fa davvero piacere che si stia sforzando di essere..tenero. È una cosa che mi piace da morire.

"Niente, è che non so cosa fare..." Ammetto abbassando lo sguardo, sono ridicola, lo so.

"Non devi pensarci troppo su,sai?" Afferra dolcemente i miei polsi, per poi stringermi le mani "Ripeto che se non te la senti non sei costretta a fare nulla. Ti capisco."

Indecisa porto la mia mano sul suo petto che in questo momento fa su e giù molto velocemente anche se la sua espressione è molto calma. Non riesco a controllarmi e porto una mano più giù facendo scorrere il dito sull'elastico dei suoi boxer.

"Posso..ehm,toccarti?" Mi lascio andare chiedendogli la prima cosa che mi passa per la testa, sono un disastro.

"Piccola, ti mostro cosa fare?" Domanda con tono tremante e annuisco. Non ho mai fatto nulla di tutto ciò prima d'ora e mi sento ridicola. Allo stesso tempo però sento una scarica elettrica scorrermi per tutto il corpo. Cosa che capita quando sto con lui. Porta la sua mano alla mia portandola nuovamente giù per toccarlo ancora, come se volesse mostrarmi come fare.  Mi apre la mano facendomela chiudere attorno alla sua lunghezza e poi toglie la sua mano dalla mia come se mi volesse dare il pieno controllo. Non ho mai fatto cose del genere con un ragazzo e mi sento completamente in imbarazzo non sapendo cosa fare mentre lui avrà molta più esperienza di me. Stringo la presa su di lui, facendolo gemere ancora "Piccola, non così forte." sussurra con tono dolce.

"Scusa." Rispondo un po'vergognata, ma il suo volto riesce a farmi sciogliere, facendomi riprendere il controllo e la tranquillità.

"Dovrei cambiarmi." Sento del bagnato spargersi su i suoi boxer e tolgo la mano.

"Se vuoi che me ne vada..." Non faccio nemmeno in tempo a finire la frase che lui mi interrompe.

"Scherzi,non è vero? Non provo nessun senso di vergogna con te." Adoro la sua voce così roca e calda, ed amo sentirmi me stessa con lui "Mi farebbe davvero piacere che dormissi in tenda con me sta notte, ma non voglio che tu ti senta forzata."
"Buonanotte Jorge." Gli porgo un bacio a fior di labbra, prima di uscire dalla sua tenda. Non voglio che ci rimanga male o cose del genere, ma mi sento ancora troppo insicura e indecisa, soprattutto riguardo al parere degli altri, e di ciò che loro possano pensare sapendo che abbiamo dormito in tenda insieme. Finalmente però, dopo tanto tempo, posso andare a dormire felice.

Jorge's pov.

Dire addio è sempre difficile. Sono appena giunte le cinque e mezzo del mattino e già dobbiamo salire in macchina per tornarcene a casa. Nonostante di solito io abbia un comportamento del tutto strafottente per me sarà dura salutare per l'ultima volta l'accampamento. Certo, è scassante partire così presto, ma dobbiamo arrivare in tempo a casa per sistemarci e subito dopo andare a scuola. Io e Ruggero abbiamo deciso di andare a casa di Diego per prepararci, dato che frequentiamo la stessa scuola. Ho invece intenzione di passare nella scuola di Tini e Cande, per fare una sorpresa a Tini. Ovviamente quando avrò finito le lezioni. Il tragitto del ritorno è abbastanza strano. Soprattutto perché le cose sono cambiate parecchio rispetto al tragitto dell'andata. Sei giorni fa esattamente a quest'ora eravamo tutti e cinque in questa macchina e non sapevamo cosa ci aspettava. Ma le cose erano diversissime da ora. Non conoscevo per niente Candelaria, odiavo Diego, e soprattutto non ero ancora innamorato di Martina. La rossa in questo momento è seduta nel sedile posteriore, accanto a lei c'è Tini che è mezza addormentata sopra la mia spalla, cosa che non mi da alcun fastidio. Mentre Diego, che finalmente non ha più bisogno delle stampelle, si trova sul sedile anteriore, accanto a Ruggero che è alla guida. Il tragitto è ancora lungo, ne approfitto per prendere il cellulare e controllare se ho ricevuto nuovi messaggi o chiamate. Nulla di nuovo se non qualche messaggio della mia vecchia amica Rachel e qualche chiamata persa da mio padre. Non ho intenzione di rispondere ad entrambi. Il ricordo di mio padre però, mi fa venire in mente un fatto accaduto all'accampamento.

Inizio flashback

"aspetta un secondo ángelito" le dissi uscendo dalla tasca il telefono, la mia espressione si irrigidì quando vidi che il mittente della chiamata era mio padre, la cosa mi infastidiva parecchio, non perché lo odiassi o cose del genere, ma sapevo già di cosa voleva parlarmi  "pronto?" alzai gli occhi al cielo irritato, cercando di non fare caso a Martina che stava origliando "cosa?no,non se ne parla" alzai nuovamente il tono della voce quando mio padre iniziò a parlarmi della sua nuova compagna. Sapevo benissimo che voleva parlarmi di questo, voleva che lei andasse a vivere insieme a noi e non avevo problemi riguardo a ciò, l'unico problema è che quello stronzo di mio padre volesse che ci trasferissimo a Madrid (la città in cui sono nato ed ho vissuto per tanto tempo) semplicemente per fare felice la sua nuova compagna "ti ho detto di no,cazzo lasciami stare" urlai per poi chiudergli il telefono in faccia, non mi sarei mai e poi mai trasferito solo per un suo stupido ordine. Mio padre mi conosce bene ormai, e sa che quando dico no è no. Per questo non si limita ad insistermi più di tanto. Lui se ne sarebbe andato a Madrid con quella stupida Mariana, ed io sarei rimasto qui a Buenos Aires.  "Chi era?" Mi chiese a quel punto Martina, quella domanda mi infastidì parecchio, semplicemente per il fatto che odiavo quando qualcuno si intromettesse sui fatti miei, particolarmente quando si trattava dei miei problemi di famiglia "Niente,lascia stare" risposi acido, in quel momento non avevo voglia di parlare con nessuno  "Jorge cosa ti hanno detto al telefono?" Tini aumentò il tono della voce,sta volta però, non riuscì a controllare la rabbia "Niente che ti riguarda,ora potresti gentilmente farti i cazzi tuoi? Torniamo all'accampamento che è meglio" sbottai pentendomene subito però della risposta, probabilmente in quel modo le stavo facendo solo del male, questo mi dispiaceva "okay perfetto me ne vado" sospirò lei con aria di arroganza, in realtà però sapevo di averla ferita, lo si capiva dai suoi occhi lucidi "aspetta Tini,non era mia intenzione ferirti,sono cose familiari,non capiresti..." strinsi il suo braccio per far sì che io non  se ne andasse ma lei mollò la mia presa "pensavo ti fidassi di me." concluse per poi andarsene.

Fine flashback.

Okay, adesso però non devo pensarci più. Il passato ormai, è passato. Mio padre stasera stessa partirà a Madrid per vivere con la sua nuova compagna, mentre io rimarrò qui a Buenos Aires, continuando a vedere Martina e il problema non si porrà.

"Jorge,qualcosa non va?" Domanda l'amore mio forse notando la mia espressione un po'malinconica.

"Va tutto bene piccola, stai tranquilla." Sussurro al suo orecchio, questo la rassicura dato che annuisce riappoggiando nuovamente la testa sulla mia spalla chiudendo gli occhi per cercare di riaddormentarsi. È una cucciola. Passano più o meno  quaranta minuti quando giungiamo a casa Tini, Ruggero la aiuta a scendere le valige dalla macchina. Scendo anche io per salutarla e lei avvolge le braccia attorno al mio collo abbracciandomi fortissimo. Le dico che ci rivedremo presto e ci baciamo prima che lei se torni nella sua abitazione. Cazzo, non vedo l'ora che finiscano le lezioni per andarla a trovare nella sua scuola. Lasciata anche Candelaria a casa sua, ci dirigiamo verso casa di Diego. Lui non vedeva i genitori da tanto tempo, dato che erano partiti a Barcellona per lavoro, sembrava infatti felice del proprio arrivo. Mi chiedo come ci si senta ad avere entrambi i genitori, una di quelle famiglie perfette. Sembrano addirittura stupiti nel vedermi a casa del proprio figlio, saranno forse al corrente della nostra continua rivalità, o almeno quella che c'era in passato. Per fortuna non sanno dell'incidente, altrimenti mi odierebbero a morte. Ci prepariamo tutti e tre velocemente, prima di ritornare in macchina per dirigerci nella nostra scuola "Sapete ragazzi? Non mi sarei mai aspettato che un giorno noi tre saremmo diventati così uniti. Pensavo che semmai un giorno tu e Diego sareste diventati amici io sarei diventato geloso, invece sono così contento dell'amicizia che si è creata tra noi tre." Mi dice Ruggero dandomi una pacca nella spalla e concordo con tutto ciò che ha detto. [...]

Martina's pov.

Le lezioni sono appena finite, sono state cinque ore terribili, anche perché non ero abituata a tutta questa scuola, dato che all'accampamento avevo del tutto trascurato lo studio. L'intervallo invece, quello che tutti considerano il momento più bello della giornata, in realtà per me è stato così pesante. È dura per una ragazza di diciassette anni lavorare nel bar della scuola, ma mia madre non guadagna molto con il suo lavoro da commessa, ed è questo che mi tocca fare per portare un po'di soldi in più a casa, da quando mio padre se n'è andato. Per tutte queste ore non ho fatto altro che pensare a Jorge, e tutte le cose successe in questi sei giorni....Jorge?  Sbaglio o è qui? Cosa ci fa nella mia scuola?  "Cande,quello è Jorge!" Esclamo sorpresa, anche se quest'ultima non sembra darmi retta, dato che sta ancora contando i soldi qui alla cassa. Do un'ultima pulita al bancone, prima di venirgli in contro. D'un tratto però, una biondina lo ferma. Sbaglio o quella è Rachel? La ragazza che mi ha sempre umiliata, fin dal primo anno di liceo, colei che ha sempre amato deridermi, mettermi in ridicolo davanti alla gente adesso sta parlando con Jorge. E diavolo, i due sembrano conoscersi. E addirittura, stanno discutendo. Rimango immobilizzata davanti alla scena, soprattutto quando lei avvolge le braccia attorno al suo collo e si fionda sulle sue labbra, baciandolo.

angolo autrice

siete dei pazzi se siete arrivati fin qui. alluuura,amicii. allora, partiamo dal presupposto che questo è il capitolo più lungo che abbia scritto in vita mia, ma in mia difesa, ho cercato di arricchire il tutto con i minimi particolari ed almeno spero vi piaccia. mi sono impegnata molto nel scrivere, e in una prima credo di avervi accontentato abbastanza, aggiungendo tantissime scene jortini che avevo già progettato da tempo,lol. sicuramente però mi starete odiando per come io abbia rovinato il finale, in mia discolpa però ho da dire che non è un bel finale senza suspance, e sapete che amo tenervi sulle spine, ma almeno questo vi spinge a continuare a leggere la storia ahah. ultima cosa da dire (altrimenti mi ammazzate e già mi odiate a morte) scusatemi se trovate errori di merda qui nel capitolo, ma ho appena finito di scrivere il capitolo adesso (0:06) e domani dovrò svegliarmi alle sei , sono stanchissima ed il capitolo è troppo lungo per andarmelo a rileggere per controllare gli errori (pigrizia portami viah). coooomunque, spero che il capitolo vi piaccia e giuro che domani lo rileggo e correggo gli errori (se ci sono,lool.)

un bacino, -chiars.

w&

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