Quel maledetto campeggio.

Von tinisvodka

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"Quanto spesso passi notti in bianco?" appoggia le dita sul mio mento alzandolo leggermente,in modo che io po... Mehr

prologo
capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4.
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7.
avviso
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10.
capitolo 11.
importante!
capitolo 13
capitolo 14.
capitolo 15
capitolo 16.
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23
capitolo 24
capitolo 25
capitolo 26
capitolo 27
capitolo 28
capitolo 29
due mega avvisi!
capitolo 30
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
capitolo 36
capitolo 37
capitolo 38, GRAN FINALE
ASK ME

capitolo 12

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Von tinisvodka







Jorge's pov

Mi ha detto 'ti amo',cazzo. Quelle fottutissime parole sono uscite dalla sua bocca, creando dentro di me una stranissima sensazione. Che l'abbia detto nel sonno poiché era semplicemente stanca? Forse stava sognando. Una cosa è certa, ci sarà stato un equivoco. Una persona dannatamente perfetta come lei non può amare un fottutissimo sbaglio come me.

È ormai giunta la piena sera quando ritorno all'accampamento, Tini sta ancora dormendo tra  le mie braccia, dopo quello che le è successo, sinceramente, preferirei farla riposare. Qui è ormai buio, le tende dei ragazzi sono chiuse, ciò lascia intendere che stiano già dormendo. Quasi dimenticavo che Diego non è qui con loro, ma che è ancora all'ospedale, domani lo dimettono e credo che andrò a prenderlo, dopo però essermi assicurato come sta il mio àngelito,ovviamente. Per evitare  che qualche rumore la svegli, apro silenziosamente la tenda, per poi appoggiarla dolcemente sul suo sacco a pelo, ha ancora i capelli umidi e i vestiti bagnati fradici, e devo ammettere che io non sono da meno. Da un lato vorrei spogliarla, per metterle addosso della roba pulita, ma non voglio peggiorare le cose.

Ricordo ancora quando mi disse di non aver mai baciato nessuno, di conseguenza è ancora vergine,mi chiedo ancora come mai nessuno l'abbia scopata prima d'ora. Diavolo, lei è stupenda, e non intendo solo fisicamente. Mettendo da parte il suo viso meraviglioso e le sue bellissime curve, è perfetta anche caratterialmente. Mi sono sempre sentito un ragazzo insignificante, nella vita non ho fatto altro che reputarmi uno sbaglio, un errore, ma sapere di essere stato il suo primo bacio, mi fa sentire diverso, quasi speciale.. Non scherzo quando dico che è un angelo, e chissà se avrà preso sul serio tutte le frasi che le ho dedicato, o i complimenti che le ho rivolto. È troppo insicura di stessa, e probabilmente per tutto questo tempo non avrà fatto altro che pensare che io la stessi prendendo in giro e che me ne stessi approfittando della sua innocenza. Ma io non  lo farei mai,cazzo.

Quando esco dalla sua tenda per farla dormire in tranquillità, ecco che un Ruggero preoccupato mi viene in contro, a quanto pare non stava dormendo, stava solo aspettando che tornassimo.

"Jorge! Cazzo, finalmente siete tornati,ho avuto tanta paura per voi! Martina sta bene, vero?" Esclama e non posso fare altro che notare quanto sia allarmato il suo tono.

"Si, tua cugina sta bene. Ma potresti anche evitare di fingerti preoccupato per me, sappiamo entrambi che non te ne fotte un cazzo."

"Scherzi, non è vero? Candelaria ed io per poco non chiamavamo la polizia, lei era sparita ed anche tu per andarla a cercare non sei più ritornato, mancavate da più di due ore. Non significa che solo perché abbiamo litigato io non debba preoccuparmi per te." Finge ancora che di me gliene importi qualcosa, per tutti questi giorni non ha fatto altro che trattarmi di merda e adesso improvvisamente si preoccupa per me?

"Cazzate. Non te ne fotte un cazzo di come sto, sia io che Martina eravamo spariti. Avevi paura che noi due potessimo fare qualcosa,no? Dato che io sono 'un pericolo per lei'!" Alzo gli occhi al cielo irritato, scimmiottando la sua voce con quell'ultima frase. Questo lo fa ridacchiare, coglione.

"Volevo solo sapere che cosa era successo, tutto qui." Ruggero si limita a dare un fine a questa conversazione. A quel punto non so  cosa rispondere senza farlo preoccupare troppo. Potrei dirgli che mentre era andata al lago un suo amico per uno stupido scherzo l'ha spinta, ma così continuerei solo a mentirgli, peggiorerei solo le cose, che già sono assai incasinate.

Decido così di dirgli la verità "L'ho cercata dappertutto e alla fine era solamente andata al lago, quello che visitammo per la prima volta qualche giorno fa." Prendo una pausa "L'ho trovata lì con un ragazzo, il 'famoso batterista',quello della festa,insomma."

"Ma che cazzo? Come mai sono così amici quei due?"

"Aspetta,lasciami finire." Sbuffo roteando gli occhi "Lui era accompagnato da altri due ragazzi, della sua stessa età più meno, non posso negare che hanno provato varie volte a corteggiarla."

"E poi?" Continua ad interrompermi lui, giuro che se parla un'altra volta lo ammazzo.

"E poi maniaci di merda come sono hanno provato a spogliarla e a violentarla." Okay forse dovevo rendere la frase meno pensante dato l'espressione sconvolta che gli si è appena disegnata in viso "Fortunatamente non è successo nulla, sono subito intervenuto per cercare di aiutarla. Avendo il lasciato il cellulare all'accampamento non potevo chiamare la polizia. Non potevo nemmeno cercare di picchiarli dato che erano in tre ed avrebbero sicuramente avuto la meglio. Non mi è restato altro che dargli il mio orologio." A quelle parole Ruggero abbassa lo sguardo malinconico, sa benissimo quanto tenessi a quell'orologio, non tanto perché costasse un occhio della testa, lui sa benissimo che me lo ha regalò mia madre, lo stesso anno in cui morì, sa benissimo quanto tenessi emotivamente a quell'orologio.

"Mi sento una merda, Jorge. So quanto ci tenessi a quel regalo..." Abbassa nuovamente lo sguardo per non fare notare i suoi occhi lucidi "Mentre io ti minacciavo di starle lontano tu le stavi solo facendo del bene.."

"Appena consegnato il mio orologio quegli stronzi l'hanno presa con la forza e l'hanno scaraventata dentro il lago." Cambio discorso, nonostante tutto questo sia duro da raccontare "Merda, non immagini nemmeno quanto cazzo possa tenere a lei. Sei troppo impegnato a ricordarmi di quanto io sia stato un puttaniere, per renderti conto che tua cugina è tutto ciò di cui ho bisogno."

"Lo so, hai ragione cazzo. Mentre io non facevo altro che ripetere a Tini  di non fidarsi di te tu eri pronto a salvarle la vita." È tutto ciò che riesce a dire "Non sai quanto mi dispiace Jorge." Cerco di non fare caso alle lacrime che minacciano di rigare sul suo viso "Mi sono sbagliato per tutto questo tempo. Solo adesso mi sono reso conto ti quando lei avesse bisogno di te, ed anche io Jorge."

"Sei fottutamente serio per caso?" Alzo il tono della voce irritandomi parecchio "Anche io avevo bisogno di un migliore amico in questi giorni,sai? Peccato che non facevi altro che allontanarmi da lei e dirmi che non la meritavo! Fino a ieri mi hai trattato di merda,porca puttana!"

"Ho sbagliato,okay?" Merda, adesso inizia pure a singhiozzare. Non me ne fotte un cazzo dei suoi pianti. Okay,forse un po'me ne importa, ma questo non significa che io lo perdoni "Quante cazzo di volte devo dirti che mi dispiace?"

"Senti,vaffanculo. Lascia stare, non me ne frega più niente." Faccio per andarmene ma lui mi interrompe.

"Giuro che se non mi perdoni di ammazzo di botte. Ti riempio di pugni finché non mi abbracci e mi dici che possiamo tornare amici." Risponde strappandomi una risata. È un coglione, e si ha sbagliato, ma Martina stessa mi ha insegnato che bisogna sempre dare un'altra possibilità, ed io lo voglio troppo bene per essere incazzato con lui.

"Vieni qui,coglione"  Ridacchio mentre lui mi abbraccia piangendo ancora più forte, stringendo la mia maglietta all'altezza del petto stropicciandola tutta, cosa a cui non presto molta attenzione.

"Ho avuto tanta paura per lei." Asciuga le lacrime con le maniche della felpa, capisco la sua reazione e non è del tutto esagerata, so quanto tenga a sua cugina, ha sempre cercato di proteggerla e sapere quello che le è capitato lo fa stare male.

"Lo so."  Sospiro malinconico, ma adesso non voglio pensarci più, l'importante è che non sia successo niente e che tutto sia finito bene.

"È che cerco di essere per lei la figura maschile che le è sempre mancata,sai cosa intendo." Abbassa lo sguardo malinconico, e sinceramente non capisco.

"Veramente no." Continuo a non capire.

"Intendo, è normale che da quand'è morto suo padre io provi ad essere la persona che lo protegge, nonostante sia solo suo cugino."

"Aspetta. Mi stai dicendo che è morto il padre di Tini?" Non capisco. Come mai non me l'ha mai detto? 

"Si, quando lei era piccola, non ho molti ricordi di mio zio ma so che lei ci sta male tutt'ora, beh è normale,credo. Pensavo che te l'avesse raccontato,però. Sembravate così legati."

" Non saprei, senti andiamo a dormire, è tardi e mi mette tristezza parlare di certi argomenti.." Interrompo il discorso.

"Notte Jorge."

Martina's pov.

Quando apro gli occhi, ritrovandomi all'interno della mia tenda e coperta dal sacco a pelo, ci  metto un po'per realizzare.  Ma finalmente adesso ricordo. Quando mi allontanai dall'accampamento, lo feci a parer mio per una buona causa,una semplice scusa per restare da sola, non né potevo più di nessuno. Andai nel primo posto che potesse capitarmi, pensavo che sedendomi ai piedi del lago mi sarei potuta rilassare, liberarmi per un attimo di tutti i miei problemi. Inutile dire che sono rimasi abbastanza colpita quando Samuel si avvicinò me, non tanto perché non lo vedessi da tanto tempo, ma mi sorprendeva il fatto che una persona che conoscevo così poco e che avevo visto rare volte mi prestasse tutte queste attenzioni dandomi tutta questa confidenza. Mi domando perché sia stata così ingenua ad essermi fidata di lui in così poco tempo, insomma ha provato a farmi ubriacare lì al locale per poi provare a baciarmi, da lì dovevo capire che c'era qualcosa che non andava. Inutile dire che quando vidi che era accompagnato da altri due ragazzi iniziai ad intimorirmi, insomma, cosa volevano loro da me? Come mai mi stavano riempiendo di domande e ci stavano spudoratamente provando con me? L'unica sensazione che riuscì a provare in quegli attimi fu senz'altro terrore. Paura quando uno di loro iniziò a tenermi ferma dalla braccia, stringendomi fortissimo i polsi. Panico, quando lui iniziò togliermi la maglietta ignorando le mie lacrime e i miei scongiuri, i miei inutili e patetici tentativi di liberarmi. Una sola parola per descrivere quella situazione. Orrore.

Forse però le mie urla e i miei forti pianti erano serviti a qualcosa. Jorge venne correndo in mio soccorso, il fatto che lui abbia sentito i miei gridi di disperazione significa che non era all'accampamento, ma al sentiero circostante al lago, questo lascia intendere che mi stesse cercando. È incredibile come la persona che tutti criticano, considerano uno strafottente, una cattiva persona, in realtà è il primo pronto a salvarmi la vita. Lui stesso fa tanto il duro fingendosi sicuro di se, quando in realtà è il primo a considerarsi debole, una nullità. Si, la nullità che ha rinunciato al proprio costosissimo orologio per proteggermi. L'angoscia e lo spavento presero il sopravvento quando Samuel mi ha prese in braccio e scaraventandomi nel gelido lago con tutti i vestiti di dosso. Da lì ho solo un ricordo offuscato. Non sapendo nuotare non ho feci altro che prendere acqua, ciò mi ha fece sentire male, per poco affogai e persi la coscienza. Ricordo solo le labbra di Jorge sulle mie, il suo dolce ma allo stesso momento buffo tentativo di farmi la respirazione bocca a bocca, ciò però mi ha aiutata. La persona di cui tutti parlano male, la persona che tutti considerano 'mostro', si è tuffato nel lago bagnando e rovinando i suoi vestiti,  mettendo a repentaglio la sua salute,tutto questo per poi immergersi sott'acqua e salvarmi. Se non fosse arrivato in tempo probabilmente mi avrebbero violentata e...Oddio,non voglio nemmeno pensarci. Se non si fosse tuffato nel lago probabilmente sarei annegata o morta dal freddo. Ho capito finalmente quanto lui tenga a me, ho le lacrime agli occhi al solo pensare quanti sacrifici ha fatto per me,a quanto io abbia sbagliato a giudicarlo male, ad averlo considerato una brutta persona solo per gli errori che ha commesso in passato. Adesso sento come una strana sensazione al petto,  gli sono grata per tutto quello che ha fatto per me, e da un lato ripercorro tutti i-belli o brutti che siano-momenti passati insieme. Sento come una sensazione mai provata prima d'ora. Che a l'inizio lui mi attraesse,si. Che sono arrivata a provare sensazioni forti per lui, anche. E aldilà del bacio che ci siamo dati (che sia stato un errore o no),sono sicura che questo sentimento va oltre la 'semplice cotta', per un ragazzo. E cazzo, devo ammetterlo, non posso continuare a negare la realtà, mi sto innamorando di lui. E forse, lo sono già da tanto ma non avuto mai il coraggio di ammetterlo né agli altri, ma soprattutto a me stessa.  Già è mattina ma non lo vedo da ieri sera, ed ho il necessario bisogno di lui.  Esco subito dalla tenda, nonostante  abbia i vestiti sgualciti e i ancora umidi e in uno stato penoso. Devo andare da lui. Ma giusto quando vado a cercarlo, non c'è.  Che adesso mi stia evitando? Non sono ancora pronta a tutto questo.

Jorge's pov.

L'orologio della macchina si illumina in una scritta mostrando le 10:32. Direzione? Ospedale. Devo andare a prendere a Diego dato che stamattina lo dimettono. Volevo prima assicurarmi come stesse Tini, ma stava ancora dormendo, inutile dire che non volevo disturbarla. Inizio a pensare, questa notte sarà l'ultima qui all'accampamento, i sei giorni programmati sono ormai trascorsi. Se sono triste o felice? Sinceramente nemmeno io lo so. Forse mi mancherà dormire tutti insieme, con le pazzie di Candelaria, la matta voglia di divertirsi di Ruggero, mi mancherà persino Diego che ci dice di stare calmi. E Martina..beh, lei  di sicuro non la vedrò mai più. Si, è la cugina del mio migliore amico, ma dopo tutte le cazzate che ho commesso mi sembra naturale che voglia sfuggire da me. Non so nemmeno in che scuola vada, so solo che questo è il suo quinto anno di liceo e che come me quest'anno dovrà affrontare il diploma.  Già,tra due giorni riprende la scuola, ed è ovvio che andando nella stessa classe di Diego e Rugg mi toccherà vederli come sempre ogni giorno, ma non sarà lo stesso di quand'eravamo in campeggio. Le serate passate davanti al falò e quei giochi di merda come 'obbligo o verità'. So che però non mi mancherà quel lago di merda dove andavamo a fare il bagno, e quel fottutissimo locale con quella discoteca che voglio assolutamente dimenticare.

Uscito dall'ospedale Diego non sembra in cattiva forma, nonostante provi un po'di compassione per lui nel vederlo sulle stampelle, ciò fa aumentare il mio senso di colpa, ma ieri è stata una giornata troppo pensante per me, quindi adesso basta sentimenti. Non ci sono abituato

"Ehilà,coglione!" Sorrido sornione aprendo lo sportello dell'auto. Saliamo così entrambi in macchina per dirigerci verso l'accampamento.

"Stronzo abbassa la musica!" Esclama Diego causando la mia risata, non è colpa mia se amo ascoltarla ad alto volume.

"Aw, mi mancavano i nostri litigi." Lo derido scherzosamente mentre abbasso il volume.

"Tu invece non mi sei mancato per niente." Ghigna alzando gli occhi al cielo.

"Come vanno le gambe?" Domando mantenendo lo sguardo concentrato sulla strada.

"Bene,dai." La sua espressione non dice lo stesso però, è così fottutamente gentile che finge che tutto vada bene solo per non farmi sentire in colpa.

"Vedrai che presto si sistemerà tutto." Cerco di rassicurarlo mantenendo comunque un tono di indifferenza, non sono abituato a mostrare gentilezza o comunque i miei sentimenti agli altri, eccetto che con Tini però. È lei che ha scoperto una parte nuova di me, la parte migliore di me.

"Eiei Blanco, mi stai forse confortando? Non sembri nemmeno tu!" Ridacchia e roteo gli occhi fingendomi offeso "Comunque va tutto bene davvero,grazie."

"Ah, prima di tornare all'accampamento devo vedere una cosa." In realtà stavo solo pensando, non so perché l'ho detto ad alta voce.

"E dove devi andare?" Mi chiede a quel punto lui.

"Nella casa sull'albero è una lunga storia." Non so nemmeno perché glielo sto spiegando "Devo controllare una cosa."

Probabilmente mi starà prendendo per coglione dato che ho appena fermato la macchina per avvicinarmi alla casa sull'albero. Ricordo che ieri trovai il braccialetto di Tini, quello col ciondolo a forma di ancora, sul pavimento. Ma ero talmente preoccupato per la sua salute che non mi ero nemmeno preso la briga di raccoglierlo. Devo conservarlo. Scendo così dalla macchina, seguito da Diego. Mi arrampico sulle scale salendo sulla cima della casetta, mentre lui mi aspetta ai piedi dell'albero.

Appena arrivato in cima fortunatamente il bracciale è ancora lì, lo metto al polso per paura di perderlo e giusto quando sto per scendere noto un particolare che prima mi era sfuggito. Una scritta sul muro che sicuramente avrà fatto Tini prima di andare al lago, triste perché come al solito, seppur involontariamente, stava soffrendo per colpa mia.

"Niente ferisce,

Avvelena,

Ammala,

quanto la delusione."

Non posso fare a meno che sentirmi una merda, e so che questa frase l'ha scritta ieri prima che la salvassi e che tutto questo è ormai passato, ma sto male ugualmente. L'ho fatta soffrire fin troppe volte, e sicuramente anche se adesso io e lei risolvessimo, verrà il giorno in cui la farò star male nuovamente. Perché non posso farci nulla, nonostante io mi sforzi, continuo ad essere semplicemente una fottutissima persona di merda.

"Diego, devo dirti una cosa..." Cerco di richiamare la sua attenzione, nonostante sia all'esterno della casetta, sembra strano quello che sto per dire ma voglio chiedere il suo aiuto. Lui è molto amico di Martina nonostante la conosce da poco e non l'ha mai fatta soffrire, voglio che mi aiuti a farmi perdonare definitivamente da lei.

"Se come al solito vuoi parlarmi di Tini,tranquillo. Ho smesso di avere una cotta lei." Risponde con tono tranquillo. Cazzo è vero. Dimenticavo che fino a pochi giorni fa litigavamo per Martina, e questo era uno dei motivi principali del nostro 'odio'. Decido comunque di intraprendere il discorso, dato che non credo parleremo mai più di questo.

"Aspetta. E come mai?" Domando continuando comunque ad essere sorpreso.

"Okay, in realtà lei mi piace ancora, ma so che lei deve stare con te, perché tu la meriti di più. Ruggero sta mattina mi ha telefonato e mi ha raccontato del fatto che tu ieri l'abbia salvata. Voi siete destinati a stare insieme, ed io lo accetto,davvero." Mi dice e sorrido per la sua risposta, per fortuna che in questo momento non può vedermi (dato che ovviamente non mi sto affacciando dalla finestra della casetta) . Il fatto che lui abbia rinunciato è un gesto che solo un ottimo amico farebbe, ed ammetto che come amico non è niente male, ma ovviamente questo non glielo dirò mai.

"Amico, appunto per questo devi aiutarmi con lei..." Cerco di arrivare direttamente al punto.

"E ti sembro nelle condizioni migliori per aiutare qualcuno?" Il suo tono a quel punto si irrigidisce, scommetto che in questo momento sta indicando la sua stampella. Questo mi fa sentire in colpa, non per l'incidente che gli ho causato, ma perché infondo fa bene ad irrigidirsi, non faccio altro che chiedergli aiuto quando in realtà non faccio niente per lui. Devo aggiungerlo alla lista del 'perché sono una persona di merda.'

"Hai ragione,non faccio altro che chiedere aiuto agli altri." Appoggio la schiena alla parete di legno, sedendomi a terra.

"Non devi sentirti in colpa. È ovvio che ti aiuterò, è solo che stare su queste stampelle mi fa sentire inutile. Ma non devi sentirti una cattiva persona,tu fai tanto per gli altri."

"Coglione, il fatto che tu in questo momento abbia le stampelle non ti rende una persona inferiore. Sei fottutamente senza difetti, insomma hai un carattere gentile,sei schifosamente intelligente, per Tini sei persino più importante di me. Dovrei esserci io su quelle stampelle,non tu!"

"Smettila di dire cazzate colossali e piuttosto scendi da questa fottuta casetta!" Esclama e sbuffo scendendo velocemente le scale.

"Jorge, le hai mai detto 'ti amo'?"  Domanda all'improvviso lui. Cosa c'entra adesso? Ah si, scommetto che uno dei suoi soliti consigli, o 'perle di saggezza' come dice Ruggero.

"Beh, no in realtà no.." L'ho ammesso da poco a me stesso,figuriamoci se l'ho detto a lei.

"Allora come fa a sapere i sentimenti che provi per lei se non gliene hai mai parlato? Lei non può leggerti la testa, se la ami devi andare a dirglielo, e fare in fretta prima che sia troppo tardi." Fa una pausa prima di continuare a parlare "Credo che il massimo che io possa fare per aiutarti a farti perdonare, è darti questo consiglio."
"Grazie Diego." Istintivamente lo abbraccio preoccupandomi di non stringerlo troppo forte, altrimenti cade con tutte le stampelle! Credo sia incredibile come io possa affidarmi tanto ad una persona che fino a pochi giorni fa odiavo tanto.

Saliamo velocemente in macchina e in meno di cinque minuti siamo già arrivati all'accampamento. Candelaria e Ruggero sono intenti a mangiare, mentre di Tini non c'è traccia. Come cazzo è possibile che non ci becchiamo mai!
"Diego!" Esclamano Cande e Ruggero all'unisono, alla vista del proprio amico. Esisto anche io eh.

"Ragazzi, mi dispiace interrompere il vostro commoventissimo momento di amicizia, ma dov'è Tini?" Domando al gruppo, una voce però attira la mia attenzione.

"Mi stavi cercando per caso?" Martina Stoessel esce dalla tenda. Cazzo devo parlarle. Trovare il coraggio di esprimere i miei fottutissimi sentimenti,prima che sia troppo tardi.

angolo autrice :

cuori mieii, scusate se è da molto che non aggiorno, scusate anche per il capitolo di merda ma ho fatto davvero del mio massimo e spero vi piaccia, rimanete aggiornati e commentate ( o stellinate lol) se volete che io continui, aspetto con ansia i vostri pareri sul capitoloooh! okno

un bacino, -chiars

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