KENDALL
Erano le 06:30, la mia sveglia suona precisa e mi ritrovo subito fuori dalle coperte a sistemare il mio letto.
Madlyn invece si lamentava,scuoto la testa mentre mi dirigo verso la cucina per preparare il caffè.
-"Ho sonno"
la sento dire mentre andava in bagno
-"Dai sbrigati altrimenti faremo tardi alle lezioni"
Sposto la macchinetta del caffè per sistemare le cialde e un bigliettino cade proprio sui miei piedi, mi abbasso per prenderlo e lo apro senza pensarci più di tanto.
Poteva essere qualcosa che aveva lasciato mia madre?
"14:40 appena finisci dall'università. Non dirlo a nessuno
Jacob"
Lo strappo immediatamente e sospiro pesante mentre scolo il mio caffè.
Inutile dire che ci avevo pensato ininterrottamente, a lui, all'ultima volta che lo avevo visto.
All'ultima volta.
A quella notte in cui tutti scapparono da Skid Row.
FLASHBACK
-"Sei impazzito a venire con questo tempo?"
notai che aveva una valigia con se
-"dove vai?"
-"Ho un aereo, torno in italia"
-"Torni?In che senso torni?"
-"Si Kenny devo dirti una cosa"
-"Cosa?"
-"Vivo con questo peso da quando sono nato e l'unica con cui parlo di più al mondo sei tu. Ma ti prego non dirlo mai a nessuno."
-"Sputa il rospo Jacob"
-"Quando Isabella partorii, partorii due gemelli, quel maledetto 22 Novembre"
ascolto esterrefatta
-"Il primo è Madlyn, il secondo ...."
~~
-"Signorina Morrison?"
mi sveglio dallo stato di trance e mi metto subito sull'attenti
-"Si?"
-"Vada fuori dalla mia classe, non ho bisogno di dormienti qua dentro"
-"No professoressa, io stavo, stavo ascoltando"
mi si crea un nodo alla gola
-"Vai via"
Prendo tutta la mia roba piena di vergogna ed esco dalla classe.
Ero una scema.
Odiavo andare male a scuola, ci tenevo particolarmente e il fatto che io mi sia fatta buttare fuori urtava il mio nervosismo.
Mi siedo fuori la panchina dell'università pronta ad aspettarlo, di fronte a me vi era un uomo con un cappello nero ed un giornale che gli copriva il viso.
Lo abbassa leggermente e i miei occhi incrociano i suoi, un brivido passa sul mio corpo quando li riconosco.
Era lui.
Si alza e si siede vicino a me.
-"Ciao"
disse poco dopo
-"Ciao"
dico fredda
-"Come va?"
-"Tutto bene"
-"Ti ho vista particolarmente distratta ultimamente"
si gira intorno ansioso
-"Mi hai visto? in che senso? Da quanto sei qui?"
-"Da abbastanza per capire tutto, i vostri movimenti,il vostro nuovo stile di vita e potrei continuare all'infinito"
-"I nostri?"
-"Tuoi, di Madlyn e Sarah"
-"Senti, ti converrebbe dire la verità a lei, non si merita di vivere ancora in questa tremenda bugia"
-"Sta zitta, tu non devi intrometterti cazzo. Mai"
mi ringhia contro.
Ma oggi per me non era una buona giornata.
Mi alzo di scatto e mando un messaggio a Cole dicendo di correre qui all'università.
Non volevo più sentire parlare una persona del genere.
-"Sai che c'è? Che lo dirò io a Madlyn"
-"Tua mamma allora sarà molto contenta"
si accende un sigaro
-"Sei uno schifo, non so come io possa essermi innamorata di te in passato"
-"Questo sono il vero io, ora che sai la verità e inutile fingere anche con te no?"
-"Preferivo quello finto"
Il rumore della moto di Cole, mi riporta sulla terra ferma.
Io e Jacob ci giriamo e Cole mi fa un cenno con la mano.
-"Certo, ora invece preferisci la novità. No?"
-"Non lo sapevi?"
-"Cosa?"
-"Stiamo insieme, forse non sai proprio tutto significa che non sei bravo neanche a spiarci"
gli sorrido maliziosa mentre mi incammino verso Cole.
Mi avvicino in fretta a lui e alle sue labbra
-"Che fai?"
-"Sta al gioco"
gli sussurro prima di baciarlo
-"Sei proprio una stronza, miss dior"
mi dice a pochi centimetri dalle mie labbra
-"Lo so"
mi passa il casco sorridente e salgo sulla sua moto.
Jacob era ancora là, attento a seguire la scena.
Gli alzo il dito medio mentre Cole inizia a guidare.
-"Grazie, comunque"
Eravamo arrivati a casa mia e la cosa ora era imbarazzante
-"Chi era quello?"
-"Oh, un ragazzo che mi da fastidio in classe"
-"Devo ucciderlo?"
rido ma lui era serio, quindi mi zittisco subito
-"No!"
-"Come vuoi"
-"Grazie Cole"
gli lascio un bacio sulla guancia e salgo in casa.
Oggi era una giornata di limbo per me, ricordi e pentimenti si facevano sempre più strada nella mia testa.
Respiro lentamente prima di chiudere il rubinetto ed asciugare l'ultimo piatto.
-"Hai fatto?"
mi chiede Madlyn, che anche oggi rimaneva a dormire qui
-"Si"
poi mi giro per guardarla
-"Che hai?"
sembrava triste da tutto il giorno
-"Nulla, alcuni ricordi"
non so perché non era mai stata capace di esprimersi
-"Non sei l'unica"
-"Oggi all'università è stata pesante"
-"Immagino, quando avete l'esame?"
-"Il mese prossimo"
Mi butto sul divano con in mano una bottiglia di vodka.
Mi guarda sorridente.
-"Attaccati"
dico passandole la bottiglia
-"Serata per dimenticare?"
mi chiede
-"Si, devo"
-"Parlo sempre io, ma tu, che è successo oggi?"
Odio mentirti Madlyn, scusami.
-"Niente solo litigato con un ragazzo del mio corso"
-"E per questo sei giù?"
-"No no, però mi da fastidio"
-"E perché?"
-"Perché poteva essere interessante invece si è rivelato una merda come tutti gli altri"
-"Sono uomini, ti stupisci?"
mi passa la bottiglia
-"No affatto, ma pensi sempre che possano cambiare invece cadi solo nelle loro grinfie"
-"Ecco perché bisogna giocare d'anticipo"
-"Giocare d'anticipo?"
-"Esatto, farli cadere tu nelle tue grinfie"
prende un po' di zucchero e il prosecco
-"E come?"
-"Più facile di quello che pensi Kenny, prendi come esempio Cole"
si attacca alla bottiglia di prosecco
-"Cole, è palesemente innamorato di te, quindi anche se lo dovessi ferire giocando un pò con lui e fare pratica non sarebbe male"
-"Ma lui è troppo buono"
dico bevendo ancora
-"Non sono buoni, siete solo all'inizio, alla conoscenza"
Si siede sul divano e continua a bere il prosecco
-"Madlyn?"
-"Mh?"
-"Chiamalo"
mi guarda
-"Chi?"
-"Chiamagli adesso, voglio che tu mi faccia una lezione, avanti mostrami come tu non cadi nelle sue di grinfie"
-"Ma di chi stiamo parlando?"
mi guarda attentamente
-"Di Vincent, chiamalo"
le passo il telefono
-"Ma sei pazza?"
-"Si Madlyn, voglio che tu finisca di annebbiarti la mente con tutte queste cose, l'amore è una cosa bellissima"
-"Sembri mia nonna"
-"Sono vecchio stampo io"
-"Tu sei una testa di cazzo"
-"Ieri notte, lui è venuto sotto casa tua e ti ha chiesto di parlarvi e tu respingi, respingi sempre ma perché Madlyn? Perché"
Mi guarda per un po'.
I secondi passati in silenzio mi sembravano giorni, e la testa cominciava a pulsarmi.
Non aveva mai smesso di fissarmi.
-"Che c'è?"
le chiedo
-"Non si parla di respingere, per me è sopravvivere.
Quando lo incontrai per la prima volta, ero incazzata nera perché non riuscivo a fare i compiti e ho sempre odiato non saper fare le cose.
Lui, per di più i suoi occhi,mi scannerizzarono completamente da cima a fondo.
E io lo avevo fatto con lui.
Lui cominciò a lavorare per mia madre e ogni giorno quindi me lo ritrovavo per casa, a volte lo trovavo ferito poiché andava a prendere la droga che serviva a mia madre, allora mi mettevo lí e lo curavo.
Avevo solo tredici anni e non ne sapevo niente dell'amore figurati, non so neanche cosa sia ora che ne ho diciannove, ma provavo qualcosa, qualcosa che non avevo mai provato ed era bello anzi bellissimo.
A poco a poco io crescevo e i miei genitori volevano che io prendessi la loro strada e stavano per insegnarmi qualcosa del mestiere ma io mi interessavo poco, io preferivo andare a scuola, giocare con mia sorella e provare i vestiti di mia madre"
sorride
-"Del resto ero una bambina.
Ma i Torricelli non sono come i Montero, i Torricelli vivono per la mafia, loro sono la mafia.
Quindi mio padre cominciò a picchiarmi, ogni volta che non puntavo una pistola bene, ogni volta che non mi sapevo difendere.
Uno schiaffo, due, tre e poi i calci.
E io rimasi così traumatizzata da ciò,che ogni volta che vedo in faccia un uomo penso a lui a lui e alla sua pura cattiveria che aveva disegnata nello sguardo ogni volta che mi toccava.
Sopravvivenza Kendall, io non mi costringo a non provare sentimenti, è molto più semplice.
Non posso provarli perché da quando ho capito di cosa un uomo è capace ho deciso di farmela alla larga. Perché io non posso cadere, io non posso distrarmi"
SPAZIO AUTRICE
DICIAMO CHE MI SONO SPINTA UN PÒ CON MAD.
Spero di essere riuscita a (con questa "dichiarazione" di Madlyn) trasmettervi qualcosa che siano i suoi pensieri e la sua mentalità -al momento-
E nulla
vi voglio bene 💓🫶🏻
GRAZIE PER I 35k di lettori