Good Girl | Billy Hargrove

By Honeymoon_28

21.2K 910 598

Billy Hargrove aveva sempre saputo che il mare prometteva di lavare via tutto, di fargli dimenticare. Non sap... More

Escapade
Blame it on the holidays
Late night talking
Old habits die hard
Burger Break
Not so Lovers Lake
Stranger thoughts
Blame it on the weed
Yo-yo feelings
Let me in
If you're a good girl
You wanna play that game?
The worst in me
In a big mess
Something new
You're coming with me tonight
Rock my year
Heated kisses and motor oil
I'll make you feel good
What is that feeling?
Runaway
You promised
Shattered
I still want you girl
Maxie
Bitter truth
Closure
Saint Valentine...or not
Bad news
Stranger things happen
Dark times
Vecna's curse
Worlds apart
Losing ground
Hearts Broken in Two
And nothing else matters
The Dive
War is coming
The Creel House battle
Hungry Eyes
CONTINUO/FINALE ALTERNATIVO?

Ego's bruises

749 28 18
By Honeymoon_28

4 DICEMBRE 1985

Non avevo acceso la luce del salotto. Mezz'ora dopo, con la coda dell'occhio vidi Billy accompagnare Tina all'uscita e chiudere la porta di casa. Neanche lui si era preoccupato di accendere nulla, la casa era immersa nell'oscurità. Un piccolo spavento gliel'avrebbe fatta pagare per avermi costretto a sentire tutto. Billy, totalmente ignaro della mia presenza, si avvicinò al frigorifero per prendere una birra. Aspettai che si voltasse nuovamente per vedere la sua reazione. Quando chiuse il frigo e si apprestò a tornare in stanza, abbassai le cuffie e parlai.

-Quella performance meritava un Oscar. – commentai, seccamente.

Billy lanciò un urlo acuto, probabilmente il rumore più femminile che avessi mai sentito uscire dalla sua bocca a differenza di ciò che avevo sentito poco prima. Per poco non lasciò cadere la lattina di birra al suolo e l'altra mano riuscì goffamente ad afferrarla in tempo.

-Gesù Cristo, Max! Ho quasi avuto un dannato infarto!

Si chinò sulla sedia più vicina posandosi una mano sul petto, dove il suo cuore stava indubbiamente pulsando contro la cassa toracica. Ridacchiai soddisfatta, sentendolo prendere un paio di respiri per stabilizzare i suoi battiti. Billy mi guardò attraverso i riccioli spettinati, mentre la luce della luna attraverso alla finestra si rifletteva nei suoi occhi chiari.

-Cosa ci fai seduta al buio come una specie di psicopatico del cazzo? – domandò a mascella serrata.

Feci spallucce. -Facevate talmente tanto rumore che vi sentivo pure con il volume al massimo. - Billy sbuffò un "Mh" e si raddrizzò, la rabbia lasciò il posto all'arroganza.

-Sentito, eh? – catturò la punta della lingua fra i denti e alzò le sopracciglia con aria allusiva.

-Sei disgustoso. – replicai, ignorando la vocina che mi ricordava quale era stata la mia reale reazione.

-Sì, era un po' rumorosa, immagino che fosse troppo bello per tacere. -Billy inclinò il capo e bevve un sorso di birra.

-Già, io invece penso che stesse fingendo. Come tutte le altre, a questo punto.

Billy mandò la birra di traverso e cominciò a tossire. Sorrisi dentro di me vedendolo colpirsi il petto.

-Non essere ridicola. Lo saprei se fingessero. – ribatté seccamente, una volta ripresosi.

-Okay. – risposi casualmente, alzandomi dal divano. -Alla fine lo sai meglio di tutti visto che sei lì con loro.

Mi diressi verso il corridoio, ma non appena gli passai accanto Billy mi afferrò il braccio.

-Cosa te lo fa pensare comunque? – domandò. Io mi sforzai di non ridergli in faccia. Era soddisfacente avere un vantaggio su di lui date tutte le volte che faceva lo stronzo con me. -Pensi che non sia in grado di capirlo se una ragazza sta fingendo?

Io risi. -Sei sicuro che non stesse fingendo? – indicai il corridoio con il mento. Billy mi fissò per un attimo, poi scosse la testa.

-Sicurissimo. Lo capirei, lo so.

Feci spallucce. -Okay. Buon per te allora. – uscii dalla sala sorridendo, sentendo lo sguardo di Billy bruciarmi la schiena.

• ───────────────── •

Una volta fatta una doccia calda, mi resi conto che stavo iniziando ad aver fame. Se aspettavo che Billy iniziasse a cucinare, soprattutto nell'umore in cui lo avevo messo prima, sarei morta prima. Una volta entrato in camera sua, lo avevo sentito sdraiarsi sul letto e da lì in poi nessun rumore era emerso dalla sua stanza. Decisi di fare gli spaghetti con le polpette di carne. Mentre cucinavo, ridacchiai e me lo immaginai fissare il soffitto mentre dubitava di sé stesso. Non sapevo come mi fosse venuta l'idea di insinuare una cosa simile, ma sapevo che lo avrebbe fatto uscire di testa per settimane. Avevo deciso di cucinare anche per lui perché un po' mi sentivo in colpa. Anche se era una cosa totalmente stupida, il suo ego aveva preso un brutto colpo e solitamente uno come Billy non prendeva bene queste cose.

Per una volta lo avrei accontentato, avrei fatto la pasta al dente anche se a me cotta in quel modo non piaceva molto. Ripensai alle starnazzate di Tina, e mi domandai se davvero una donna può provare tanto piacere o se, come avevo detto a Billy, fare tanto rumore è solo sinonimo di fingere. Non avevo avuto molta esperienza nel campo, con Lucas avevamo scambiato diversi baci appassionati, ci eravamo anche palpati a vicenda ogni tanto, ma prima che avessimo potuto andare oltre lo avevo lasciato. Non provavo più tutta quell'attrazione fisica da continuare a starci insieme. Il suo tocco non mi faceva sentire un granché, e sapevo che non era normale alla mia età.

Mentre scolavo la pasta, udii i passi di Billy avvicinarsi dal corridoio, probabilmente era stato allertato dal profumo di cibo. Mi arrivò alle spalle e sbirciò in padella.

-Cucini? – domandò burberamente. Mi sforzai di non ridere sentendo la riluttanza nel suo tono di voce. Tirò fuori due piatti dalla credenza e li appoggiò accanto alla padella.

-Trova un film o qualcosa da vedere. Non voglio mangiare qui. – servii la pasta nei piatti. Lo sentii tirare su con il naso e si allontanò verso il divano. Non commentò il fatto che mi fossi proposta di passare il tempo con lui. Sì, perché solitamente mangiavamo al tavolo in religioso silenzio oppure ci scambiavamo battute mordaci.

-Halloween può andare? Non è che poi stanotte mi verrai in camera a piangere? – agitò la cassetta guardandomi con un'aria d'attesa. Sbuffai e lasciai i piatti sul tavolino davanti alla TV.

-Mettilo e basta.

Cenammo tardi, tutto sommato. Erano le 22:30, ma sapevamo che Susan e Neil non sarebbero tornati prima di mezzanotte. Ogni tanto Billy si voltava a guardarmi, magari aspettandosi che mi spaventassi per alcune scene estreme. Io ricambiavo il suo sguardo con aria annoiata e tornavo a prendere a forchettate il mio piatto. Era difficile che riuscissi a finire un film senza addormentarmi. All'inizio me ne rimasi seduta accanto a lui e appoggiai la testa al divano. Poi finii raggomitolata contro l'angolo del divano e i piedi contro la sua coscia. Lo spazio era quello che era. Mi addormentai prima che potessi rendermene conto.

• ───────────────── •

Ero di nuovo lì. Dentro Starcourt. Proprio nel suo centro, dove il Mostro Ombra torreggiava su di noi in tutta la sua altezza. Aveva sferrato un tentacolo a massima potenza verso Undi, che Billy aveva fermato con la forza del suo corpo. E gridava. Con gli artigli alle estremità del tentacolo, il Mostro Ombra tentava di raggiungerlo, aprendoli e chiudendoli come fossero fauci. Ogni singolo piano del centro commerciale si affacciava su quello spettacolo orribile come se si trattasse di una grande arena. L'elettricità andava a momenti. Luci, rosse, bianche, verdi, lampeggiavano ripetutamente illuminando la figura mostruosa e il corpo stremato di Billy. Le fiamme che erano nate si stavano pian piano alzando prendendo spazio. Non avrebbe resistito ancora per molto. I versi assordanti del mostro riecheggiavano nella stanza, il mio corpo rimase bloccato lì, ad osservare ciò che stava capitando. Il mio cuore si stava lentamente fratturando mentre, con terrore, vedevo Billy morire davanti a me. Un altro tentacolo si aggrappò al suo fianco, Billy urlò più forte, la sua faccia si contorse di dolore. Lì, qualcosa scattò in me. Un senso primale si risvegliò dagli abissi del mio essere. Mi inginocchiai accanto ad Undici e la voltai per la spalla.

-Fa' qualcosa! Adesso! Undi!

Due occhi spalancati dal terrore si voltarono a guardarmi. Non mi ero resa conto che stavo piangendo finché non sentii le guance bagnate di lacrime. Undi mi fissò, incapace di muoversi. Un altro tentacolo lo colpì, stavolta sul fianco destro. Le urlai addosso con urgenza e ferocia. La scossi violentemente per le spalle. Undi si risvegliò dal suo stato catatonico, scostò le mie braccia di dosso e si alzò in piedi. Per me era già troppo tardi, l'avevo perso. Non seppi cosa successe dopo. Seppi solo che Mike mi trascinò all'indietro mentre continuavo a ripeterle di fare qualcosa. La vidi tendere le braccia davanti a lei, gridando. Tutta la potenza che il suo gesto scatenò, si ribaltò con delle ondate come se avesse appena sganciato una bomba nucleare. Un miracolo si produsse. Il tentacolo che tentava di combattere le mani di Billy si spezzò. Poi si spezzò il secondo, infine il destro. Billy, a causa dell'impatto, inciampò all'indietro e cadde a terra, sbattendo la testa. La voce di Mike, le grida di Undici, lo stridere del mostro diventarono suoni ovattati nelle mie orecchie. Sganciai il braccio di Mike dalla mia vita e mi precipitai verso lui, totalmente insofferente al fatto che mi sarei avvicinata al pericolo. Mi inginocchiai sul suo corpo sanguinante, colpendo le ginocchia contro il marmo del pavimento ma la cosa non mi importò. Gli afferrai il braccio e cominciai a tirare, tentando di trascinarlo via con me. Piangevo, pregavo, chiedevo aiuto. Mike accorse accanto a me e gli prese l'altro braccio. Lo allontanammo da lì, lasciandoci dietro delle strisce di sangue. Le pareti cominciarono a tremare per l'impatto che i passi pesanti del Mostro Ombra stavano provocando. Esso aveva cominciato a camminare in cerchio, senza puntare in una direzione precisa, come se fosse perso. Non mi resi neanche conto che d'un tratto si era accasciato a terra con un tonfo potente e la terra tremò sotto ai nostri piedi. Non mi accorsi di niente, vedevo solo lui.

-Max, fermati. Max!

-È troppo vicino...è troppo vicino... - tentavo di tirare ancora ma Mike aveva lasciato la presa e da sola non ci riuscivo. Mi prese per il braccio e lo staccò dal corpo martoriato di Billy.

-Basta, Max, sta perdendo tanto sangue! Se continui si dissanguerà.

Mi prese per le spalle e mi guardò negli occhi, tentando di farmi vedere la ragione. Continuava a chiamarmi, ma non ero responsiva. Erano le labbra di Mike a muoversi, ma non la sua voce. Pian piano, quella voce mi apparve più vicina.

-Max! Max, Maxie! Cristo, Max svegliati!

Aprii a fatica gli occhi con l'immagine di una figura sfocata china su di me. Li strizzai un paio di volte, mettendo a fuoco e sbarazzandomi delle lacrime che non pensavo di avere. Billy mi stringeva le spalle con tanta forza che per poco non stava affondando con le dita nella mia carne. Non lo stava facendo apposta, era andato in panico. Aveva lo sguardo allarmato, i riccioli gli erano caduti sulla fronte e i suoi occhi chiari vagavano freneticamente sul mio viso in cerca di qualcosa. No, non era andato in panico, era spaventato. E soprattutto, era vivo.

Mi misi a sedere con un balzo e senza riflettere gli buttai le braccia al collo prendendolo di sorpresa. Avevo avuto così tanta paura. Non riuscivo a controllare i singhiozzi violenti che scossero il mio corpo mentre lo stringevo con forza, come se potesse sparire da un momento all'altro. Come se vederlo davanti a me fosse frutto della mia immaginazione. Dopo un attimo, sentii le sue braccia circondarmi tentativamente. Braccia forti e lunghe, che non sapevano dove posarsi. Poi mi strinsero contro di lui. E la cosa non aveva prezzo. Se solo non avessi reagito adesso non saremmo qui e non avrei mai potuto sentire il calore del suo abbraccio. Realizzare la cosa non fece che farmi piangere più forte. Non avevo mai versato una lacrima riguardo l'accaduto. Per la prima volta, a due anni di distanza, crollai davanti a lui.

-Ah...Max, giuro su Dio... - lo sentii borbottare, avvolgendomi contro di lui. Rimase immobile, appoggiando il mento sulla mia spalla. Il filo di barba mi solleticò la pelle. Sentire il profumo della sua pelle mischiato a quello della sua colonia stava calmando i miei nervi fragili. 

Allontanò un braccio dal mio corpo e la sua mano mi afferrò la coscia. Mi fece scavalcare il suo grembo e fece sedere sopra di lui, con le ginocchia ai lati del suo corpo. Tornò ad abbracciarmi e appoggiò la schiena al divano.

-Questa cosa di far venire gli infarti sta diventando un'abitudine, eh?

Il suo tentativo di alleggerire l'atmosfera non funzionò. Nascosi il viso nell'incavo del suo collo e sparii fra i suoi capelli. Calde lacrime bagnarono la sua pelle. Non avrei mai più potuto sentito il suo odore.

-Ero lì. – singhiozzai. Sentii i suoi polpastrelli tracciare ghirigori sulla mia schiena. Le mie attorcigliarono la sua maglietta nel tentativo di calmarmi, di trasferire quell'isteria dal pianto a qualcos'altro.

-Ci vuole tempo, Max. 

-Eri p-pieno di sangue.

Arrestò qualsiasi suo movimento. Non mi rispose. Sentivo solo il suo cuore battere ritmicamente contro il mio petto.

-Se non ave-avessi fatto niente...

Le sue braccia mi allontanarono per vedermi. Mi circondò il viso con le mani e mi asciugò le lacrime con i pollici. -Guarda. Guardami. Mh?

Lo guardai negli occhi. I suoi mi cercavano con una serietà mai vista prima d'ora. I suoi lineamenti inusualmente ammorbiditi, rendevano giustizia al suo bel viso. Non sarebbe capitato tutti i giorni, forse non sarebbe capitato più che saremmo stati così vicini. Impressi nella mente ogni dettaglio del suo viso. -Mi vedi?

Annuii. Presi diversi respiri scossi dai singhiozzi, che nonostante tutto si stavano allentando. Le sue mani non smisero di asciugarmi le guance per un secondo.

-Sono qui. Sono vivo. Non me ne vado.  – appoggiò la fronte alla mia, i suoi ricci mi solleticarono la pelle. -Calmati. – mormorò. Quelle due gemme azzurre mi destabilizzavano, troppo vicine, troppo profonde. Chiusi gli occhi e provai a calmarmi come mi aveva detto. Sentivo il suo sguardo su di me, le sue mani che scivolavano lungo il mio collo e spostavano i miei capelli. Rimasero lì, calde e rassicuranti.

Non avrei mai potuto odiarlo come facevo prima. La paura di perderlo mi aveva fatto realizzare che il mondo senza di lui avrebbe fatto molto più schifo. 

Una volta sicura che la mia voce sarebbe suonata normale, parlai.

-Scusa. – allontanai il viso dal suo e mi fregai l'occhio sinistro nel quale mi era entrato probabilmente un ciglio. Mi vergognavo di aver pianto come una bambina davanti a lui. La posizione nella quale ci trovavamo era totalmente fuori luogo. Il mio corpo era più che cosciente del calore che irradiava dal suo corpo e soprattutto dalle sue mani sulla mia pelle. Ma non osavo muovermi da lì, temevo che se l'avessi fatto avrei reso l'evidenza ancor più imbarazzante. Billy si umettò le labbra mentre mi guardava fare con intento, visibilmente ignaro del mio dibattito personale.

-Non dire cazzate. Come ti senti?

Per tutta risposta annuii e guardai alle sue spalle. Le luci della TV che cambiavano occasionalmente si riflettevano nel buio del salotto. Billy doveva aver spento la luce dopo cena. 

-Sono sfinita.

-Allora che ne dici di una bella canna? Poi vai a dormire.

-I piatti Billy...

-Faccio io.

Continue Reading

You'll Also Like

180K 5.6K 71
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...
12.7K 1.1K 13
raccolta di scene/ piccole os in cui i due fessi si innamorano in tutti gli universi più uno. tutte le storie di questa raccolta sono basate sui vost...
1.6M 50.3K 72
"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. Ma la verità era che non ero pronta per d...
33.8K 2.5K 53
Pietro e Beatrice hanno sempre avuto un rapporto complicato. Lo avevano quando si erano appena conosciuti e, due anni e mezzo dopo, la situazione non...