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By Dreamers001

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Viktor Drago

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By Dreamers001

< Certo che potevi indossare qualcosa di più elegante >> esclama la voce di Ivan Drago verso suo figlio Viktor seduto nel posto del passeggero dell'auto.

Lui in tutta risposta grugnisce una risposta che non riesco a capire mentre scuote a testa, io invece sorrido ripensando a qualche ora prima a quando finalmente ero quasi riuscita a fargli mettere una camicia.

* flashback *

<< Viktor ti sta da dio sei stupendo dico sul serio >> esclamo unendo le mani al viso guardando il mio ragazzo con occhi sognanti.

Sono messa dietro di lui che osservo la sua grande schiena coperta da questa camicia bianca, poi mi metto accanto a lui guardandolo mentre si sbottona i polsini delle maniche ritenendoli troppo stetti, il tessuto della camicia e talmente fino è delicato e avvolge perfettamente i muscoli delle sue braccia.

<< Non guardarmi così >> esclama dandomi un'occhiataccia.

Mi sbatto una mano in fronte sorridendo e poi lo vedo muovere le braccia in aria fingendo dei pugni in aria.

<< Mi sta stretta mi muovo male >> continua muovendo ancora le braccia.

Io prendo le sue mani tra le mie bloccandolo.

<< Infatti non ti devi muovere, non devo fare un'incontro Viktor è una cena >> lo ammonisco accarezzandogli una guancia. È così adorabile in questo momento.

<< Io non ci riesco mi dispiace, mi sento a disagio non è nel mio stile >> esclama cominciando a sbottonare freneticamente i bottoni della camicia.

Annuisco capendolo, d'altronde non voglio costringerlo se non se la sente.

<< Va bene tranquillo, aspetta ti aiuto io >> esclamo portando le mie mani sulle sue mani per fermarlo.

Viktor mi lascia fare osservandomi attentamente.

Comincio a sbottonare ogni singolo bottone, non smettendo di guardarlo negli occhi, lui si rilassa subito e non perde tempo a posare le sue grandi mani sui miei fianchi, quando anche l'ultimo bottone è stato sbottonato porto le mani lentamente sul colletto della camicia per poi lasciarla cadere sulle sue spalle con un movimento lento.

<< Ecco fatto >> esclamo quando la camicia è uscita dalle sue braccia.

<< Ti ringrazio >> esclama guardandomi fisso negli occhi.

* fine Flashback *

Viktor si gira verso di me facendomi l'occhiolino probabilmente stiamo pensando la stessa cosa.

Quando arriviamo a destinazione mi ritrovo a deglutire ansiosa alla vista di questa imponente casa, scendo dall'auto e vengo subito affiancata da Viktor che stringe immediatamente la mia mano.

Lo guardo stringendo la sua in segno di rassicurazione.

Ci inoltriamo nel grande edificio e un cameriere super simpatico prende i nostri cappotti, ci accompagna poi nel salone e mi guardo attorno incantata da tutto quel lusso, grandi lampadari che illuminano tutta la stanza sono posti sul tetto, mentre al centro della stanza c'è una grande tavolata rettangolare già con delle persone a tavola.

Ci avviciniamo ad esso e dopo un breve saluto con tutti gli invitato e le presentazioni ci accomodoamo al nostro posto, io al centro tra Viktor e suo padre.

Subito un gruppo di camerieri con dei graziosi carrellini ci servono da mangiare, sorrido alla donna che mi porge un piatto colmo di pasta e lei ricambia dolcemente.

<< La ringrazio >> dico alla gentile donna e lei stupita ricambia con un leggero cenno del capo.

<< Non dovresti dare tutta questa confidenza alla servitù cara >> esclama una donna davanti a me.

La guardo storcendo il naso.

<< Sono delle persone come tutti noi, meritano affetto e ringraziamento per tutto ciò che fanno per voi >> esclamo fredda verso di lei.

Ho ovviamente notato il suo insopportabile fare altezzoso per tutta la serata.

Viktor accanto a me sorride leggermente poggiandomi una mano sulla coscia da sotto al tavolo, il che inevitabilmente mi fa girare verso di lui per sorridergli.

<< È tosta la ragazza, saprà sicuramente come tenerti testa >> esclama un uomo infondo al tavolo verso Viktor.

Viktor annuisce accennando un mezzo sorriso, posso capire quanto si senta a disagio in mezzo a questa gente.

Il nostro chiacchiericcio viene interrotto da un sonoro passo di tacchi, Viktor guarda dietro di se e sento che si irrigidisce di colpo, mi giro anche io per capirne il motivo e poi vedo lei. Una donna fredda, gelida, lo si può vedere dal suo sguardo con quei capelli bianchi lucenti e gli occhi celesti, è accompagnata da un ragazzo circa della mia età, mi fissa per tutto il tempo finché non raggiunge l'altro lato del tavolo.

Stringo ancora di più la mano di Viktor intrecciandola con la mia.

Ma poi tutti si alzano e a malavoglia dobbiamo farlo anche noi, dopo esserci seduti di nuovo Viktor rimette la mano sulla mia coscia e la donna prende posto proprio davanti a me, accanto a quella megera di prima.

<< Viktor tesoro è un piacere rivederti >> esclama verso il figlio.

Viktor serra la mascella ma non risponde, e fa bene. Abbandonare il marito e il figlio solo per questione di soldi e di fama è davvero una cosa meschina da fare da parte di una madre.

<< Tu devi essere T/n , è un piacere conoscerti >> esclama guardandomi con un finto sorriso sul volto.

La guardo anch'io, ma con disprezzo.

<< Anche per me >> rispondo poi col suo stesso tono.

<< Viktor non mi avevi detto della bellezza disarmante di questa ragazza >> esclama rivolta verso il figlio.

Viktor continua a non rispondere.

<< Sai, quando ho saputo che sarebbe venuto con la sua fidanzata mi sono chiesta come tu possa stare con un fallito come lui >> continua mentre si sposta una ciocca dei suoi capelli corti dietro l'orecchio.

La guardo sgranndo gli occhi, il padre di Viktor mi mette una mano sulla spalla intimandomi con lo sguardo di non rispondere alle provocazioni della donna, ma non posso starmene in silenzio davanti a lei mentre manca di rispetto al mio fidanzato.

<< Lascia perdere >> sussurra il padre di Viktor accanto a me.

Ma non resisto.

<< Un fallito ? - comincio - Mi chiedo lei con che faccia tosta si presenta qui col suo nuovo marito col suo nuovo figlio dopo che ha lasciato un bambino da solo, è perché? Per degli stupidi incontri ? Per soldi? Non si vergogna nemmeno un po ? >> esclamo furiosa contro di lei.

La donna non batte ciglio alla mia reazione e rimane della stessa posizione, come se le mie parole non la toccassero minimamente. Ovviamente era il suo scopo farmi scoppiare.

<< Che futuro ti potrà mai dare? Farà la stessa fine di suo padre >> sputa con disprezzo.

A quel punto trattenere la rabbia che sto provando in questo momento e davvero impossibile, mi alzo dalla mia sedia battendo una mano sul tavolo, Viktor si alza con me tenendomi ferma per il polso mentre io con l'altra mano libera punto in dito contro la donna.

<< Lei non si deve permettere di parlargli in questo modo, hanno lottato tutta la vita per arrivare dove sono adesso, se lei lo amava davvero non lo avrebbe mai lasciato, Viktor può perdere tutti gli incontri di questo mondo a me non me ne frega un cavolo, perché io lo amo, lo amo da morire non mi importa se è il campione del mondo o no >> esclamo prendendo un respiro profondo dopo essermi sfogata per bene.

Viktor mi accarezza la schiena per farmi calmare, immediatamente penso a lui, a come si possa sentire dopo essersi sentito dire queste cose mi giro verso di lui gli poggio una mano sulla guancia Viktor mi lascia un bacio sulla testa e poi esce dalla stanza in fretta sbattendo le porte.

<< Vado da lui, non voglio stare un minuto di più con questa gente >> dico a suo padre lanciando uno sguardo di disprezzo alla donna.

Ma lui mi ferma per il polso, dicendomi di raggiungerlo dopo 5 minuti, gli vuole parlare lui per primo.

<< Sei ancora in tempo T/n >> esclama ancora la donna.

Gli do un'ultimo sguardo il più carico di odi che abbia mai dato e senza salutare nessuno vado verso la porta ed esco finalmente, mi fermo nel corridoio principale aspettando ancora un po prima di andare da Viktor, l'attesa sembra interminabile ma quando sento delle urla da parte di Viktor non posso non andare a controllare.

<< Lei non è niente per me, ti ha abbandonato, ha abbandonato me.... >> sento dire da Viktor ma viene subito interrotto dalla voce forte e gelida di suo padre.

Mi blocco di scatto davanti a loro anch'io scioccata.

<< Io ho perso >> esclama urlando con tutte le sue forze.

Rimango ferma dietro di loro non sapendo che fare e che dire, forse non dovrei nemmeno essere qui dovrei lasciarli soli. Ma dopo la frase detta dal padre Viktor infuriato esce dall'edificio sbattendo la porta principale.

Ivan si passa una mano sul viso, mi avvicino a lui e gli metto una mano sulla spalla.

<< Mi dispiace che tu abbia assistito a questo, mi dispiace >> esclama mettendo le mani sui fianchi fissando un punto davanti a sé.

<< Non preoccuparti, adesso torniamo a casa Viktor è molto scosso >> gli propongo.

Lui annuisce e usciamo anche noi dall'edificio andando verso la macchina, ma la macchina è vuota. Mi guardo attorno pensando a dove possa essersi cacciato, estraggo il cellulare dalla borsa e lo chiamo subito non ricevendo nessuna risposta. Guardo suo padre in cerca di risposte.

<< Tranquilla sa cavarsela da solo, lascialo sfogare un po, tornerà a casa appena starà meglio >> esclama mettendomi una mano sulla spalla.

Annuisco, seppur non essendone sicura faccio come mi ha consigliato, gli lascio solo un piccolo messaggio dicendogli di tornare presto e stare attento, blocco il cellulare e salgo in auto.

Sono passate ben due ore, siamo tornati a casa abbiamo aspettato insieme in salone l'arrivo di Viktor, Ivan era stanco e mi ha detto di non preoccuparmi e che tornerà da me appena se la sentirà, mi ha lasciato un bacio sulla testa ed è andato a dormire consigliandomi di farlo anch'io.

Sbuffo sonoramente passandomi una mano sul viso stanco, mi trascino su per le scale entrando nella mia stanza e subito mi disfo dei vestiti che non vedevo l'ora di togliere prendendo una maglietta di Viktor dall'armadio, la indosso ispirando il sul profumo e mi guardo allo specchio accanto a me, e sorrido, vedendo la maglietta arrivarmi appena sopra la coscia ed essere molto larga sui fianchi, mi fiondo sul letto a peso morto e prendo il cellulare guardando la Chat notando che il messaggio che gli ho inviato l'ha visto perciò mi fa almeno un po rassicurare.

Lo poso sul comodino e attendo il suo ritorno.

Sembrano passare minuti interi forse ore ? Non lo so, sento le palpebre molto pesanti e chiudo gli occhi per qualche secondo, credo di star sognando quando sento una parte del letto abbassarsi e un respiro caldo sul mio collo, mi muovo nel letto stiracchiandomi e poi quando sento un bacio posarsi sul retro del collo mi sveglio di scatto accendendo l'abat-jour e con la luce della stanza vedo la figura di Viktor seduto sul letto con il braccio poggiato accanto a me per sostenersi.

<< Mi dispiace avevo bisogno di pensare >> esclama gesticolando.

<< Non devi darmi nessuna spiegazione tranquillo >> esclamo alzandomi e mettendomi seduta per stringerlo in un abbraccio.

Circondo con le braccia le sue spalle stringendolo forte, lui la mano libera la posa sul mio fianco baciandomi la spalla.

<< Grazie per le cose che hai detto stasera >> lo sento dire.

Mi allontano da lui guardandolo.

<< Non potevo starmene zitta, quello che ha detto è terribile se solo ci penso mi incazzo da morire >> esclamo innervosendomi al pensiero di quello che è successo qualche ora fa.

Viktor ridacchia baciandomi ripetutamente le labbra e le guance, ridacchio sulle sue labbra tenendomi a lui e stringendomi per i fianchi mi trasporta sul letto facendomi stendere con lui sopra, gli accarezzo la schiena per quanto mi possa essere difficile data la sua stazza, Viktor mi accarezza i fianchi alzando la stoffa della sua maglietta.

<< Amo quando indossi le mie cose >> sussurra ad un centimetro dal mio viso.

Ridacchio divertita baciandolo.

Poco dopo troppo stanchi ci mettiamo l'uno di fronte all'altro, poggio la testa sul suo petto e col suo respiro caldo sul mio collo cado in un sonno profondo.


Capitolo nelle bozze da una vita, ma siccome l'altro capitolo che ho fatto su di lui è piaciuto ho pensato di pubblicarlo e levarmelo dai piedi 🤣🤣🤣

Spero vi possa essere piaciuto ❤

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