- Luke? - domandò, ancora confusa dalla mia visita inaspettata.

- Fammi innamorare di te. - esclamai, in tono estasiato.

Lei spalancò gli occhi e uscì dalla camera, probabilmente per evitare che la sua coinquilina origliasse la conversazione; ma prima che chiudesse la porta, vidi quest'ultima rivolgere ad entrambi un'occhiata sconcertata.

- Come scusa? - chiese, con le sopracciglia alzate e gli occhi ancora spalancati.

- Fammi innamorare di te! - ripetei, mantenendo il mio sorriso.

- Sei ubriaco, per caso? -

- No che non sono ubriaco! - sbuffai. - Sono estremamente serio. -

Lei inclinò un pochino la testa e mi rivolse un mezzo sorriso. - Non puoi andare in giro a chiedere alla gente di farti innamorare. -

- Perché tutti quanti continuate ripetermi che non posso fare questo o quello? - sbottai, alzando gli occhi al cielo. - Non posso chiedere ad una persona se è vergine, non posso chiedere ad una ragazza se ha il ciclo... -

- Beh, sono domande un po' personali, non credi? - rise lei brevemente, appoggiandosi alla porta con la schiena.

- E perché non posso chiedere a te di farmi innamorare? - domandai, in tono lamentoso.

- Non è una cosa che puoi semplicemente chiedere. - rise ancora, incrociando le braccia al petto. - Una persona non può decidere di chi innamorarsi o chi far innamorare. -

- Ma tu hai una cotta per me. - le rivolsi un'occhiata maliziosa, avvicinandomi leggermente e vedendola avvampare.

- Io non... - balbettò, cercando di coprire il rossore ormai palese sulle sue guance con i lunghi capelli castani. - Io non l'ho mai detto. -

- E cosa avresti detto, allora? - chiesi sfacciatamente, avvicinandomi ancora.

- Che... Solo che sei carino. - ammise, abbassando lo sguardo.

Risi leggermente, rapito dalla tenerezza della ragazza che mi stava di fronte. Era adorabile quando era imbarazzata. - Anche tu sei carina. -

La vidi arrossire ulteriormente e muoversi a disagio a causa della vicinanza che avevamo raggiunto, ma poi alzò i suoi grandi occhi chiari nei miei e riacquistò un po' di sicurezza. - Moe mi ha parlato di come ti comporti con le ragazze. -

- E? - Ormai stavo sussurrando, sicuro che mi avrebbe sentito anche se la mia voce fosse stata così bassa.

- Io non sono così. - scosse la testa, senza spostare gli occhi dai miei. - Non verrò a letto con te e accetterò che tu dimentichi il mio nome solo perché sei un bel ragazzo. -

Arrivai ad essere esattamente di fronte a lei e poggiai le mani ai lati della sua testa, incurante del fatto che fossimo nel corridoio di un edificio pieno di studenti e che chiunque avrebbe potuto vederci in quella posizione così insolita.

- Moe ti ha raccontato di Jenna. - La mia fu più un'osservazione che una domanda, e lei si limitò ad annuire lentamente.

Mi abbassai fino a raggiungere il suo orecchio destro, e i suoi capelli mi solleticarono leggermente il naso. - Io non ti ho chiesto di venire a letto con me, Claire. O almeno, non ancora. - sussurrai, sentendola irrigidirsi per un attimo. - Ti ho chiesto di farmi innamorare di te. -

Rimasi in quella posizione ancora per qualche secondo, poi mi spostai nuovamente di fronte a lei e i nostri nasi si sfiorarono quasi.

- Luke, non ho idea di cosa vuoi che io faccia. - soffiò lei, lanciando una breve occhiata alle mie labbra.

Shiver || Michael CliffordWhere stories live. Discover now