15. Challenge

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- Ma non ti stanchi mai di leggere? - sbuffò Jenna, sistemandosi meglio sul divano di pelle della soffitta.

Quel giorno aveva acconsentito ad accompagnarmi alle prove dei ragazzi. Ancora non sapevo perché l'avesse fatto, ma era piacevole avere la sua compagnia... anche se praticamente non stava un attimo zitta.

- No, leggere mi è sempre piaciuto. È il mio passatempo preferito. - alzai le spalle, senza staccare gli occhi dal libro.

La sentii agitarsi nuovamente nella sua posizione, perciò mi decisi a rivolgerle un'occhiata annoiata. - Che c'è? -

- Ci stanno mettendo una vita a prepararsi. - sbuffò lei, lanciando un'occhiata ai ragazzi. - Sono almeno bravi? -

Spostai a mia volta lo sguardo su di loro, osservandoli ridere mentre accordavano i loro strumenti. Continuavano a prendersi in giro e farsi scherzi... tutti tranne Michael che, con i suoi nuovi capelli bianchi e neri, se ne stava seduto in un angolo a strimpellare distrattamente la chitarra.

Mi soffermai su di lui per qualche istante, ripensando a quello che i ragazzi mi avevano detto il giorno precedente. Doveva aver amato molto Georgia per essere ancora così a pezzi dopo un anno.

Come se avesse sentito il mio sguardo su di lui, alzò gli occhi per incontrare i miei, rimanendo a fissarmi per qualche istante. Leggevo tristezza e rassegnazione sul suo viso, come se fosse vuoto e spento dentro, come se non avesse più uno scopo nella vita.

Non avevo mai amato qualcuno, non sapevo cosa si provasse dopo un tradimento, non avevo idea di cosa volesse dire avere il cuore spezzato, ma se mai avessi dovuto immaginare una persona che aveva subito tutto ciò, il suo volto sarebbe stato identico a quello di Michael.

- Mi stai ascoltando? - sbuffò nuovamente Jenna.

Mi riscossi dal mio momentaneo stato di estraniazione e tornai a prestare attenzione alla mia coinquilina. - Scusa, mi ero incantata. -

- Già, fissando Michael. - replicò lei, alzando un sopracciglio.

- Che? No! - sbottai, cercando di non arrossire. - Stavo guardando... la sua chitarra. -

- E da quando te ne intendi di chitarre? - domandò, aggrottando le sopracciglia.

- Non me ne intendo, ma... è una bella chitarra. - alzai le spalle, nascondendo nuovamente il volto dietro al libro.

- Stasera Colton non può venire alla festa. - mormorò Jenna, con voce triste.

Sorrisi, mantenendo la faccia nascosta, grata del fatto che avesse cambiato argomento. - Come mai? -

- Ha un esame tra un paio di giorni e preferisce rimanere a casa a studiare. - mi spiegò, con voce lamentosa.

- Io te l'avevo detto che è un secchione. - alzai le spalle, tirandomi le ginocchia ancora più vicine al petto.

La mia amica rise brevemente. - E tu invece? -

- Io cosa? - domandai, facendo un piccolo sbadiglio subito dopo.

- Come vanno le cose con il bel quarterback? - ammiccò, facendomi sorridere.

- Ha detto di avere una cotta per me e che vuole rivedermi. - ammisi, abbassando lo sguardo e arrossendo leggermente.

- Ma è magnifico! - esclamò lei, urlando e facendo voltare i ragazzi verso di noi.

- Si, lo so. - annuì Luke, con un sorriso stupido sulle labbra.

- Cosa sai? - domandò Jenna, confusa e scocciata allo stesso tempo.

- Di essere magnifico! - replicò lui, in tono ovvio.

Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora