7. Melting

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- Moe, mi stai ascoltando? -

Mi riscossi e rivolsi un'occhiata di traverso a Luke. - Scusa, avevo la testa tra le nuvole. -

- Già, ce ne siamo accorti. - ridacchiò Calum. - Chissà cosa ti passa in quel cervellino. -

Se solo l'avessero saputo.

Avevo deciso di accompagnarli in biblioteca, siccome la mia lezione era stata cancellata e Luke mi aveva pregata di andare con loro fino allo sfinimento. Ancora non avevo capito perché si recassero lì ogni due giorni, visto che nessuno dei due leggeva, ma me ne resi conto non appena vi misi piede e notai una minuta ragazza dai capelli rosso scarlatto che si aggirava per gli scaffali.

 Ancora non avevo capito perché si recassero lì ogni due giorni, visto che nessuno dei due leggeva, ma me ne resi conto non appena vi misi piede e notai una minuta ragazza dai capelli rosso scarlatto che si aggirava per gli scaffali

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- Chi di voi due ha una cotta per lei? - domandai pigramente, lanciando un'occhiata ai miei due amici.

- Nessuno! - sbottò Cal, arrossendo.

- Lui. - sentenziò Luke, indicando l'amico.

- Hemmings! - lo riprese lui, arrossendo ulteriormente.

Io alzai gli occhi al cielo e mi misi in mezzo ai due, spingendo il biondo verso una panca lì vicina.

- Da quanto tempo va avanti questa cosa? -

- Da quando sono iniziati i corsi. - borbottò lui, senza guardarmi.

- E ci hai almeno mai parlato? -

- Soltanto per chiederle dei libri, che poi nemmeno leggo. -

Alzai nuovamente gli occhi al cielo. - Sai almeno qual è il suo nome? -

- Si chiama Aubrey. - mormorò Cal, lanciandole una veloce occhiata.

- Aubrey...? - lasciai in sospeso, attendendo che mi dicesse il suo cognome.

- So solo il suo nome, ok? - scattò lui.

- Va bene, stavo solo cercando di aiutarti! - alzai le mani in segno di resa e spalancai gli occhi.

- Scusa, Moe, è che è imbarazzante. - ammise lui, a disagio.

- È imbarazzante avere una cotta per qualcuno? - domandai, confusa.

- No, è imbarazzante parlarne. -

- Questo è più comprensibile. - concessi, annuendo.

- Ma non mi aiuta. - sbuffò, lasciandosi cadere sulla panca accanto a Luke.

Io alzai gli occhi al cielo (lo faccio spesso, a quanto pare) e mi diressi a passo deciso verso la ragazza, che stava riordinando dei libri sullo scaffale.

- Moe! - mi richiamò Cal, cercando di tenere la voce bassa per non disturbare gli altri studenti. - Moe, che stai facendo? -

Lo ignorai e continuai a camminare verso di lei, rivolgendole poi un sorriso cordiale. - Ciao. -

Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora