12. Brothers

44.7K 2.8K 1.3K
                                    

- Hai vissuto anche in Pennsylvania? - domandò Nolan, stupito.

Deglutii l'ennesimo sorso del mio cappuccino ed annuii. - Si, ma soltanto per un mese, in una cittadina di cui non ricordo nemmeno il nome. Poi ci siamo spostati in Canada e abbiamo cambiato città costantemente ogni quattro mesi circa, con poche eccezioni. -

- Canada? - Sgranò gli occhi. - Ho sempre voluto andarci! Dove sei stata tu? -

- Un po' ovunque nei pressi di Toronto e Ottawa. - alzai le spalle, rivolgendogli un breve sorriso.

- Come mai hai viaggiato così tanto? -

Wow, Nolan era davvero un ragazzo curioso. Ma la sua compagnia mi piaceva e parlare con lui era facile, non c'erano mai silenzi imbarazzanti.

- Per il lavoro dei miei. - risposi vagamente, cambiando poi subito argomento per non rischiare domande su di loro. - Ma ora raccontami qualcosa di te. Quando hai capito che il football era la tua vocazione? -

Lui sorrise brevemente, spostando i gomiti sul tavolo e sporgendosi leggermente verso di me. - Quando avevo dodici anni, mio fratello Shawn mi portò a vedere una partita di campionato e... non lo so, mi piacque a tal punto che il lunedì successivo decisi di fare le selezioni per la squadra del mio paese. Entrai e iniziai ad allenarmi duramente, passavo almeno tre ore al giorno ripassando schemi di gioco ed esercitandomi sui lanci. -

- Tre ore al giorno? - domandai esterrefatta. - E dove trovavi il tempo di studiare? -

- Lo facevo alla sera. - alzò le spalle. - Ma alla fine suppongo che mi sia servito, visto che ho ottenuto una borsa di studio per il football. -

- Wow. Deve essere una bella soddisfazione. - replicai, ammirata.

- Lo è. - sorrise lui. - Ma i miei continuano ad insistere che prima di pensare al football dovrei prendere una laurea in economia come mio fratello. -

- Quindi lui è più grande di te. - supposi.

- Si, di cinque anni. Tu hai fratelli o sorelle? -

- Un fratello anche io, è qui al campus. -. La discussione che avevo avuto con Colton la sera precedente si fece nuovamente strada nella mia mente, ma la scacciai velocemente, non intenzionata a rovinarmi la giornata per colpa sua.

- Quindi avete più o meno la stessa età. - constatò lui.

- Lui ha due anni più di me. -

- E andate d'accordo? - domandò, rivolgendomi uno sguardo interessato.

- Abbiamo i nostri alti e bassi, come tutti i fratelli, ma gli voglio bene. - risposi, con un tono estremamente sincero. Nonostante io e Colton avessimo litigato, lui era pur sempre la mia famiglia.

- Mi piacerebbe conoscerlo, prima o poi. -

La sua affermazione mi stupì leggermente, ma poi annuii. - Sono sicura che diventereste buoni amici. -

- E non tenterebbe di uccidermi perché ho una cotta per la sua sorellina? - scherzò lui, facendomi diventare viola per l'imbarazzo.

- I-io non... non credo. - balbettai, cercando di elaborare le sue parole.

Nolan aveva una cotta per me. Ne ero felice? Probabilmente si. In fondo, come diceva Jenna, lui era perfetto ed ero sicura che si sarebbe comportato sempre come un gentiluomo con me.

- Molto bene. - mi rivolse un piccolo ghigno. - Perché ho davvero intenzione di vederti ancora, Shiver. -

Io annuii, sorridendo timidamente. - Anche io. -

Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora