3. Cookies

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«Noi ci abbiamo provato a tenerti lontano questo idiota, mi spiace.»

Alzai gli occhi dal mio hamburger per ritrovarmi di fronte due ragazzi che avevo sicuramente già visto; uno con scompigliati capelli castano chiaro e occhi ambrati (quello che aveva parlato), e l'altro con capelli e occhi scurissimi.

«Piantatela, ragazzi.» borbottò Luke, mentre i suoi due amici si sedevano accanto a lui.

Ma certo, erano gli stessi che lo avevano trascinato lontano da me quando ci eravamo incontrati!

«Comunque, io sono Ashton,» si presentò quello con i capelli più chiari. «e lui è Calum.» proseguì, indicando l'altro ragazzo, che mi rivolse un adorabile sorriso ed un cenno con la mano.

» proseguì, indicando l'altro ragazzo, che mi rivolse un adorabile sorriso ed un cenno con la mano

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«Loro invece sono Shiver» annunciò Luke indicando me. «e Satana.» sentenziò, mostrando la mia coinquilina, che roteò gli occhi.

«Sul serio, mi domando perché voi ancora lo sopportiate.» sbottò lei. «E il mio nome è Jenna, per la cronaca.»

«È un piacere conoscervi, ragazze.» asserì Calum con un ghigno divertito.

Io gli rivolsi un sorriso timido e poi tornai a concentrarmi sul mio hamburger.

«Dov'è Michael?» domandò Ashton, addentando subito dopo un burrito tutto sgangherato.

«Ha lezione a quest'ora.» borbottò Luke, ingozzandosi a sua volta di cibo «Credo che abbia pranzato nell'ora buca dopo storia moderna.»

«Anche tu hai quel corso?» domandai con entusiasmo.

«No, per carità, odio storia.» rise brevemente, scuotendo la testa.

«Ohw.» sbuffai leggermente. Mi sarebbe piaciuto avere qualcuno accanto a cui sedermi, così da non capitare di nuovo accanto alla ragazza che masticava rumorosamente e disegnava senza sosta.

«Tu che hai fatto nella tua ora buca?» mi chiese Jenna, preparando ordinatamente le sue posate per iniziare a mangiare.

«Oh, nulla di che, me ne sono stata seduta a leggere, poi mi sono accorta che ero in ritardo per la lezione successiva e, dopo essermi persa svariate volte, un ragazzo mi ha accompagnata all'edificio in cui dovevo andare.» risposi, scrollando brevemente le spalle.

«Un ragazzo?» domandò lei, con un sorriso malizioso.

«Un certo Nolan.» le spiegai, alzando le spalle e non spostando lo sguardo sul suo viso. «Studia economia ed è molto carino.»

«Ommioddio hai detto Nolan? Proprio Nolan Harrison?» sbraitò tutta eccitata.

«Non ne ho idea» borbottai, alzando un sopracciglio per la sua reazione così esagerata.

«Molto alto, con perfetti capelli castano chiaro e sottili occhi ambrati? Assomiglia un po' ad un modello di Abercrombie, per intenderci.»

Ok, doveva essere decisamente lui.

Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora