9. Overthinking

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- Dove sei finita ieri? - domandò Jenna, sedendosi di fronte a me a mensa. - Sei stata via tutto il pomeriggio. -

- E tu tutta la notte. - le sorrisi maliziosamente.

- Sono stata ad una mega festa nell'edificio 16. - mi spiegò, aprendo la confezione della sua insalata e versandoci una cascata di aceto. Storsi il naso a causa dell'odore acre e attesi che proseguisse il suo racconto. - E comunque non sono stata fuori tutta la notte! Sono tornata alle sei, poi stamattina sono uscita presto per andare a lezione. E non cambiare argomento, Shiver Mosey, cosa hai fatto ieri? -

Scrollai le spalle. - Sono andata a sentire le prove dei ragazzi. Ho finalmente incontrato Michael. -

- Tipo strano, vero? - domandò, con occhi spalancati (espressione da vera pettegola in azione).

- Tu lo conosci? - chiesi, stupita.

- No, non credo di averci mai parlato, ma lo vedevo sempre alle feste con Luke. - chiarì lei. - A proposito, dove sono il microcefalo e la sua combriccola? -

- Dovrebbero arrivare a minuti, insieme a Lux, credo. - scrollai nuovamente le spalle.

- Credi che ci sia qualcosa tra lei ed uno di loro? - domandò, assumendo ancora una volta la sua perfetta espressione da pettegola.

- Non ne ho idea. - ammisi. - Non ne abbiamo mai parlato. -

- Beh, cerca di scoprirlo! - esclamò, prima di mettersi in bocca un pomodoro pieno d'aceto.

- Lo farò, capo. - risi io, piegando una gamba e portandomela al petto.

- Cosa farai, Moe? - domandò Luke, appoggiando una mano sulla mia spalla e sedendosi accanto a me.

- Nulla che ti riguardi. - gli sorrisi sfacciatamente, mentre anche gli altri si accomodavano, Lux compresa.

- Non sai quanto ti invidio per avere un cognome compreso tra la M e la Z, Shiver. - sospirò la mia amica, lasciando cadere il suo zaino e prendendo posto accanto a Calum, di fronte ad Ash. - Non devi sopportare le lezioni di letteratura del mondo antico con Tarman. Quell'uomo è fuori di testa. -

Quel corso, per mia fortuna, era diviso alfabeticamente, perciò mi ero evitata lo svitato prof, che invece la povera Lux aveva, che collezionava agende di ogni tipo e sputava come un lama ad ogni parola che pronunciava.

- Satana, avresti potuto aspettarci per iniziare a mangiare. - la stuzzicò Luke, guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia.

- Oppure tu avresti potuto muovere il culo e arrivare prima. - rispose lei a tono, facendo ridere Ash e Cal.

Io, nel frattempo, continuavo a guardarmi intorno, quasi aspettandomi di veder comparire Michael da un momento all'altro. Ora che sapevo chi era le cose erano diverse. Cioè, in realtà non lo erano, perché lui continuava a non presentarsi a mensa e a stare alla larga da tutti; aveva persino smesso di venire a lezione di storia, dopo il giorno del bacio, ma sapere che l'ambiguo ragazzo dai capelli blu era in realtà il migliore amico di Luke, rendeva tutto ancora più strano.

Quel bacio, tra l'altro, era un punto che avrei gradito chiarire con lui, se solo si fosse degnato di farsi vedere da qualche parte e non comportarsi come una gigantesca testa di cazzo.

Ad ogni modo, con la speranza di vederlo a pranzo, quella mattina mi ero infilata il suo ombrello (per fortuna era di quelli piccoli) nello zaino, ma ovviamente il simpaticone aveva deciso di non presentarsi.

Mi sentivo quasi una stupida per averci anche solo pensato, ma volevo davvero trovare un modo per farglielo avere indietro e, nonostante si fosse comportato male, ringraziarlo per avermi risparmiato una brutta caduta.

Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora