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Scese dalla costosa macchina e si guardò intorno, muovendo la testa verso destra e poi sinistra, controllando che non ci fosse nessuno nei paraggi prima di chiudere la portiera e dirigersi verso il vecchio magazzino.

Con occhi vigili scrutò ogni angolo dell'edificio abbandonato - rimanendo in allerta in caso di qualsiasi tipo di attacco - non troppo fiducioso delle promesse dell'uomo. Jeahwan gli aveva sconsigliato di dargli ascolto e che sarebbe stato più sicuro se si fosse portato dietro una scorta anzi che andare da solo come gli era stato esplicitamente ordinato; alle sue parole Seokjin aveva semplicemente annuito, già convinto che le avrebbe sicuramente ignorate. Di certo non era stupido e non aveva desideri di morte, soprattutto perché sarebbe stato imprudente prendere sottogamba l'uomo che lo aveva richiamato, ma d'altro canto sapeva che se non avesse fatto esattamente come gli aveva ordinato le cose si sarebbero solo complicate.

Con un forte calcio colpì la porta arrugginita del capannone, spalancandola e facendo rimbombare il suo fastidioso cigolio per tutto il vecchio edificio, annunciando il suo arrivo.

Tenendo le mani all'interno delle tasche dei suoi stretti pantaloni, si incamminò lentamente verso l'unica luce soffusa accesa all'interno del capanno, fischiettando la melodia di un'anonima canzone udita alla radio pochi minuti prima di recarsi nel luogo dell'incontro.

<< Non credi di essere troppo spensierato per essere un uomo che potrebbe morire da un momento all'altro? >> lo derise Jimin, osservando il volto di Seokjin finalmente illuminato della luce prodotta da una vecchia lampada poggiata su un'altrettanto annoso tavolo.

<< Oh andiamo, se aveste voluto uccidermi lo avreste fatto una volta messo piede all'interno di questo magazzino >> schioccò la lingua contro il palato, estraendo una mano dalla tasca e passandosela tra i morbidi capelli corvini.

<< Come fai ad esserne così convinto? Magari ti abbiamo fatto venire qui per torturarti e poi ucciderti >> si intromise Taehyung, leccandosi le labbra e guardando il corpo di Seokjin dalla testa ai piedi.

<< Così avrei potuto salutarvi prima di morire? - lo scimmiottò il minore, muovendo qualche passo verso Taehyung ed avvicinando il proprio viso al suo - Che dolci >> arricciò le labbra in un finto broncio, prima di allungare la lingua e leccare le morbide labbra del maggiore.

<< Vero? Così saremo in grado di ascoltare per l'ultima volta i tuoi celestiali gemiti >> ripose Hoseok, afferrando i capelli del corvino e strattonandoli verso di sé, avvicinando così il volto del minore al proprio.

Seokjin liberò un gemito di dolore e di riflesso si ritrovò a portare le mani attorno al polso di Hoseok, infilando le unghie nella sua carne, cercando di liberarsi dalla sua stretta.

<< Hoseok, lascialo >> tuonò la voce di Hyonso, vibrando nell'aria con il suo solito tono autoritario e raggiungendo le sensibili orecchie dei sette figli, i quali rabbrividirono e puntarono simultaneamente gli occhi verso il luogo dalla quale essa proveniva.

Il castano, seguendo immediatamente gli ordini del padre, liberò la presa dai capelli di Seokjin e si allontanò dal suo corpo, abbassando il capo e lasciando che il padre si avvicinasse al minore.

<< Seokjin, da quanto tempo >> sospirò l'uomo, accarezzando con delicatezza una guancia del ragazzo e guardando con malinconia il suo bel volto, passando lo sguardo dai suoi profondi occhi castani alle sue carnose labbra rosse, sospirando al ricordo del volto da bambino che ormai aveva lasciato il posto a quello più marcato di un giovane adulto.

<< Beh sì, quanto è passato, Hyonso? - alzò gli occhi al cielo e finse di pensarci - Oh sì, due anni! Prima che tu mi regalassi a quel verme di Deawon >> rispose con irritazione, irrigidendo i propri lineamenti e guardando con odio l'uomo di fronte a sé.

Can't Hold Me Down || BTSxJinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora