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Jeawhan entrò nella stanza dopo essere stato chiamato da Yoongi. La prima cosa che notò fu il corpo accasciato a terra di Seokjin, il quale era teso e contratto. I suoi occhi si muovevano veloci sulle sei persone presenti nella stanza, lanciando sguardi irati ad ognuno di essi. Quando oltrepassò la soglia, lo sguardo adirato si posò su di lui, facendolo deglutire alla vista di così tanto rancore concentrato in quegli occhi castani. 

<< Forse è meglio se gli parli. Sta iniziando a dare di matto ed ho paura che qualsiasi cosa potremmo dirgli lo agiterebbe ancora di più >> spiegò velocemente la situazione e Jaewhan annuì, avendo il vago sospetto di cosa intendesse il biondo. Gli era già capitato in precedenza che Seokjin avesse degli improvvisi attacchi isterici, ed ormai aveva pressoché imparato a gestirli. 

<< So di cosa parli, ma non vi assicuro di riuscire a calmarlo. Non mi reputa più una persona della quale fidarsi, mi vede come un nemico. Penso che non sarò in grado di consolarlo >> ammise, percependo il gusto amaro delle proprie parole sul retro della lingua. 

<< Non ci interessa se ti ascolterà o meno, vogliamo solo che la smetta di urlare >> rispose con acidità Hoseok, il quale stava appoggiato alla scrivania ed osservava Seokjin con occhi annoiati. Jaewhan annuì e si avvicinò al minore, che vedendolo accanto a sé iniziò ad allontanarsi. 

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<< Vattene >> sussurrò, stringendo tra i pugni le lenzuola che coprivano il suo corpo. Dava la schiena al ragazzo seduto dietro di lui, rifiutandosi di guardarlo nonostante l'altro stesse cercando di farlo girare nella sua direzione.

<< Seokjin, per favore... >> sospirò ancora una volta Jaewhan, poggiando la mano sulla spalla del minore e tirandola leggermente verso di sé. Seokjin alzò il braccio e con uno strattone si allontanò da lui, urlando: << Ho detto di andartene! Non ho cazzo bisogno della tua presenza qui! >>.

<< Non è vero. Seokjin tu non stai bene- >> venne interrotto dalla risata che si liberò dalle labbra del moro. Le sue spalle iniziarono a muoversi convulsivamente, seguendo il ritmo del suo sprezzante riso, mentre lentamente si mise a sedere. << E la colpa di chi è? >> sussurrò con biasimo, alzando il viso e puntando i propri occhi in quelli spalancati di Jaehwan. << Di chi è la colpa se io adesso sono rinchiuso qui? Di chi è la colpa se quegli stronzi possono di nuovo abusare di me? DI CHI CAZZO E' LA COLPA, JAEHWAN!? >> urlò nuovamente, afferrando il ragazzo dal colletto e stringendo con forza il tessuto della sua maglietta. 

Jaewhan non rispose, troppo scosso dalle accuse che il minore gli stava rivolgendo. Sapeva che aveva ragione: era davvero colpa sua se ora il suo amico era steso su un sudicio letto ricoperto da bende sporche di sangue. Era lui l'implicito artefice della sua ritrovata miseria.

Abbassò la testa colpevole, lasciando che Seokjin scuotesse il suo corpo con forza e gli urlasse ancora una volta in faccia: << Perché cazzo non parli? Cos'è i tuoi superiori ti hanno mangiato la lingua? >> rise di lui, lasciando la presa sulla sua maglietta e guardandolo con un'espressione di scherno. Si allontanò dal suo corpo e si alzò dal letto, zoppicando verso l'armadio per cercare una nuova felpa da sostituire a quella sporca di sangue che ancora aveva indosso. 

Aprì un'anta ed iniziò a passare lo sguardo sui vestiti al suo interno, storcendo le labbra quando notò che ognuno di quelli appartenevano ai fratelli Min. Chiuse gli occhi e portò due dita a stringere il ponte del proprio naso, sospirando. Afferrò una  felpa nera - probabilmente di Jungkook - e si sfilò quella che aveva indosso. 

<< Forse dovresti fare ciò che ti dicono >> udì. Si voltò di scatto e guardò con gli occhi spalancati il corpo seduto sul suo letto. << Cosa? >> domandò, sperando con tutto sé stesso di aver sentito male. 

Can't Hold Me Down || BTSxJinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora