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5 anni prima 

Aprí di scatto gli occhi quando un forte sparo ruppe il silenzio che da ore aleggiava all'interno della casa. Si sedette di colpo - allarmato dai passi veloci che si stavano muovendo verso la sua stanza - e puntò gli occhi verso la porta, attendendo con ansia chiunque stesse correndo verso di lui.

Col petto stretto in una morsa di puro terrore, quasi non urlò quando la porta si spalancò di scatto. Immediatamente uscì dalle soffici coperte di cotone ed iniziò ad arretrare di qualche passo quando sentí la serratura scattare. Con il cuore in gola, tentò di nascondersi dietro il largo comodino posto a lato del suo letto, stoppando però le proprie azioni quando sentí una dolce e famigliare voce: << Seokjin, tesoro, devi scappare >>.

Spalancò gli occhi all'affermazione della madre ed immediatamente si sporse verso di lei a braccia aperte, cercando nel calore del suo corpo un qualsiasi tipo di conforto. Ella, senza pensarci una seconda volta, accolse contro il proprio petto la figura spaventata del figlio quattordicenne, poggiando il suo capo contro il proprio seno ed accarezzando i suoi morbidi capelli, << Ci stanno cercando. Presto capiranno dove siamo e ci prenderanno >> disse, afferrando il viso del figlio tra le mani ed asciugando con i pollici le lacrime che incontrollate cadevano lungo le sue guance arrossate.

<< Ascoltami attentamente, Seokjin. Voglio che tu adesso ti cali dalla finestra e scappi il più lontano possibile da qui. Gli uomini qui fuori non dovranno posare nemmeno un dito su di te, capito? >>, strinse la presa sul viso del figlio e lo guardò negli occhi con talmente tanta serietà che il ragazzino fu costretto a distogliere lo sguardo da quello della madre, incapace di sostenerlo.

La donna socchiuse gli occhi e sospirò, prima di muovere le mani verso le spalle del figlio, accarezzandole; << Seokjin, guardami - disse con dolcezza, al che il ragazzo alzò con esitazione lo sguardo e lo puntò in quello ora più dolce della madre - Ho davvero bisogno che tu faccia quello che ti ho detto >>, mosse il pollice contro il braccio del moro. 

<< Ma mamma, se io vado tu cosa farai? E poi dov'è papà? >> chiese, mordendosi il labbro a causa del nervosismo che si stava insinuando all'interno del suo petto.

Seokjin non era una persona codarda o debole - anzi, i suoi genitori avevano pensato bene di crescere il figlio educandolo ad ogni tipo di situazione: gli avevano insegnato ogni mossa di autodifesa, l'avevano formato alla sopravvivenza e all'utilizzo dell'ingegno, aveva imparato come impugnare un'arma e come utilizzarla; ogni volta che il ragazzo ingenuamente chiedeva spiegazione per quegli strani insegnamenti, si giustificavano  sempre con la frase: << Non saprai mai cosa la vita avrà in serbo per te, Seokjin. Tutto ciò un giorno potrà sicuramente tornarti utile >>, unita ad una dolce carezza - ma in quel momento non sapeva davvero come comportarsi, era come se il suo cervello si fosse momentaneamente appannato, impedendogli di ragionare con lucidità.

<< Jin, tesoro, in un modo o nell'altro ti raggiungerò, per ora l'importante è che tu sia al sicuro >> sussurrò, stringendo tra le braccia il corpo del figlio e baciando la sua testa innumerevoli volte. Con il volto di Seokjin rivolto verso il suo petto, potè finalmente liberare l'immenso dolore che stava provando.

Calde lacrime iniziarono a cadere dai suoi occhi, tracciando le sue morbide guance e raggruppandosi contro il suo mento. Si aggrappò con forza al corpo del figlio, stringendo tra i pugni la felpa che il ragazzo stava indossando ed inspirando per l'ultima volta il profumo del suo dolce e piccolo bambino. 

Con quelle parole sperò di essere riuscita a rassicurare Seokjin, anche se la consapevolezza di avergli mentito la fece sentire subdola e spregevole, colpevole di aver appena illuso l'essere più prezioso che possedesse. Si sentì sporca quando immaginò il momento in cui il figlio, una volta scappato da quella casa, si sarebbe ritrovato da solo ad affrontare il mondo, errante tra le strade ed abbandonato dalla propria famiglia: un triste vagabondo costretto alla fame e come ultimo ricordo le menzogne della madre. 

Can't Hold Me Down || BTSxJinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora