26.

186 17 9
                                    


Una volta superato il cancello, Jaehwan parcheggiò la macchina nel garage e Seokjin uscì subito da essa. Poggiò una mano sul tettuccio ed attese che anche la testa di Jaehwan sbucasse dalla portiera, tamburellando le dita sul metallo della carrozzeria nero pece. Quando anche finalmente il castano uscì, parlò: << Dato che sostengo che le cose tra noi due siano risolte e che ciò che è accaduto dai Min sia stato solo uno sfogo per entrambi, ti aspetto in camera mia tra un'ora. C'è una questione che vorrei discutere con te >>, disse con tono autorevole. 

Jaehwan annuì leggermente e prima di abbassare lo sguardo sul telecomando per chiudere la macchina, poté intravedere sulle labbra di Seokjin un dolce sorriso, ma non fece in tempo a ricambiarlo che il minore se ne fu già andato. 

Salì velocemente le scale che portavano al piano terra e si incamminò verso la cucina, venendo però fermato da una delle vecchie guardie del corpo di Daewon. Si fermò sui propri passi e lo guardò con fare annoiato, alzando svogliatamente la mano, dandogli il permesso di parlare. 

<< C'è stato un problema all'interno di uno dei bordelli di Hongdae. Degli uomini dei Bangtan hanno iniziato una rissa al suo interno ed è intervenuta la polizia >> disse, osservando Seokjin con serietà.

Il moro alzò un sopracciglio e sbatté le palpebre, sbuffando leggermente. << Non ho tempo per una cosa del genere, ho cose più importanti da fare. Occupatevene tu e Junyong >> esordì, prima di superare il ragazzo avviandosi verso la cucina. 

<< Ecco cosa succede a lasciare una puttana al comando >> sentì sussurrare. Arrestò immediatamente la propria camminata e si voltò, il viso contrattoo in una smorfia irosa. << Cos'hai detto? >> domandò con durezza. 

Il ragazzo di fronte a lui ghignò e lo guardò con un sopracciglio alzato, consapevole che Seokjin avesse sentito perfettamente le sue parole. Alzò le spalle e rispose beffardo: << Ho detto che sto andando a chiamare Junyong, capo>>. Con un ghigno stampato in volto si girò e salì le scale che portavano al primo piano, ridacchiando internamente. 

Seokjin serrò la mascella e seguì con occhi irati la figura dell'uomo, stringendo i pugni quando la sua ombra scomparì dalla propria visuale. Socchiuse gli occhi ed espirò profondamente, cercando di calmare la rabbia che gli era cresciuta in petto. Avrebbe potuto far punire quell'uomo per avergli rivolto quelle parole, ma sapeva bene che sarebbe stato del tutto inutile: lui era uno dei migliori uomini che Daewon aveva assunto e nonostante non avesse mai visto Seokjin di buon occhio, non era da ignorare la lealtà che dimostrava verso i Guelimja. Inoltre commenti del genere non erano nuovi alle orecchie del ragazzo, ormai abituato ad essere etichettato in quel modo e soprattutto ad essere preso sottogamba perché l'unico ruolo che fino ad allora aveva ricoperto era stato quello di scaldare il letto di uomini più potenti di lui. 

Riaprendo gli occhi entrò finalmente i cucina e si versò un bicchiere d'acqua, bevendola poi con lentezza, poggiato contro il tavolo. I suoi occhi erano puntati alla finestra di fronte a lui ed osservavano con disinvoltura il verde giardino che si estendeva dietro lo spesso vetro. 

Dopo aver terminato l'acqua, poggiò il bicchiere nel lavello ed uscì dalla cucina prima di salire le scale e dirigersi verso camera sua. Aprì con calma la porta e con altrettanta tranquillità la richiuse alle proprie spalle, iniziando a svestirsi, lasciando ricadere a terra i vestiti utilizzati in casa Min. 

Una volta rimasto in intimo alzò le braccia al cielo e si stiracchiò, gemendo sonoramente sentendo i propri muscoli bruciare. Sbadigliò di riflesso ed una volta rilassato il corpo si grattò gli occhi con le mani, arricciando leggermente il naso. Si avvicinò al proprio armadio e da esso estrasse una grande felpa di colore nero, indossandola dopo pochi secondi. Non preoccupandosi si coprire le proprie gambe con nessun tipo di indumento, si abbandonò sulla sedia posta davanti alla scrivania e, poggiando i gomiti sul ripiano in legno, rilassò la testa contro le proprie mani, sospirando. 

Can't Hold Me Down || BTSxJinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora