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Si asciugò il sudore con l'asciugamano che teneva attorno al collo e lentamente scese dal tapis roulant, dirigendosi, con un sopracciglio alzato, verso la panca sulla quale aveva abbandonato il cellulare. Osservando il numero sconosciuto riportato sullo schermo, si domandò chi mai potesse chiamarlo nel bel mezzo della notte.

Non era strano per lui allenarsi durante le prime ore della giornata, essendo difatti quella un'abitudine che mandava avanti da quando aveva iniziato a vivere nella casa dei Min. Trovava qualcosa di stimolante nell'assoluto silenzio che avvolgeva la villa durante le ore più inoltrate della notte: verso le 2 di mattina entrava nella palestra e alle volte si allenava anche fino all'alba, accompagnato dal meccanico rumore degli attrezzi e dal suo respiro pesante. 

Svegliarsi presto per lui non era mai stato un problema, in quanto i fratelli Min lo lasciavano riposare fino a pomeriggio inoltrato, in parte a conoscenza dell'impegno notturno di Seokjin ed in parte perché la sua presenza - eccetto in rare occasioni - non era richiesta prima del tramonto. In ogni caso, nessuno nella villa si era mai opposto alla sua strana routine - riposo, addestramento, palestra - in quanto quella era nata da un'ordine del capofamiglia: la ginnastica era necessaria per mantenere un fisico snello e sano, per modellarlo e tonificarlo al fine di renderlo seducente.

Premette il tasto verde sullo schermo e rispose alla chiamata: << Pronto? >>, domandò.

<< Vedo che non hai perso l'abitudine >> ridacchiò la voce dall'altro capo del telefono; Namjoon.

Seokjin alzò gli occhi al cielo e portandosi l'asciugamano al viso si asciugò qualche goccia di sudore che stava percorrendo la sua tempia. << Già, come tu non hai perso la tua di rimanere alzato fino a tardi, mh? >> ribatté beffardo. Con la mente concentrata sulla voce di Namjoon, si diresse verso l'abbandonato tapis roulant e vi salì sopra, azionandolo ed iniziando a camminare, abbandonando all'idea di poter continuare il suo allenamento. 

<< Avevo delle importanti questioni da sbrigare >> rispose vago. 

<< E io rientro tra una di queste, deduco >>. 

<< Esattamente. Sappiamo come uccidere Hyonso >>.

Seokjin spalancò gli occhi e bloccò immediatamente il tapis roulant. Afferrò più saldamente il telefono e domandò: << Davvero? >>, quasi urlò tanta era la sua eccitazione. 

Una risata cristallina colpì il suo orecchio prima che la voce di Namjoon riecheggiasse per la stanza: <<  Vieni a casa nostra verso le undici di mattina e ti spiegherò meglio ciò che abbiamo in mente >>.

Seokjin annuì - nonostante il maggiore non fosse in grado di vederlo - ed accettò. Allontanò il cellulare dall'orecchio pronto ad interrompere la chiamata, quando Namjoon parlò nuovamente: << Oh, porta Jaehwan con te, siamo davvero curiosi di conoscerlo >>. La risata del biondo si liberò per la stanza prima che la chiamata si concludesse, facendo ricadere l'ambiente nel silenzio. Seokjin sbatté leggermente le palpebre, destabilizzato dall'ultimo commento fatto da Namjoon, alzando però poi gli occhi al cielo una volta colta l'ironia nascosta dietro le sue parole.

Scendendo nuovamente dal tapis roulant, si avvicinò al grande specchio posizionato su una della quattro pareti della stanza ed osservò la propria immagina riflessa. Il suo sguardo si mosse  lungo la sua nivea pelle - resa luminosa dallo strato di sudore che la ricopriva - passando attraverso i suoi capelli lucidi e cinerei, fino a posarsi sui suoi occhi. Un perfido ghigno si aprì sulle sue labbra quando notò la malata eccitazione nascosta sotto le sue iridi castane: un singolare luccichio di frenesia si era acceso nel suo buio sguardo, rischiarando le torbidi nubi di tristezza che molto spesso annebbiavano la sua vista.

Can't Hold Me Down || BTSxJinWhere stories live. Discover now