5. 𝐋𝐚 𝐫𝐢𝐮𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 (Albus Silente)

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Tic tac, tic tac. Il tempo sta finendo, Albus. Devi fare la tua scelta!

Queste parole gli risuonavano nella testa da troppo tempo, come la persona che puntualmente ogni notte nei suoi sogni le pronunciava. Gel.
Il problema era che Silente non voleva scegliere. Ma doveva.

In qualche modo sapeva che tutto sarebbe dipeso da quella singola, piccolissima scelta. Spaccare o non spaccare il patto di sangue? Questo era il dilemma. Teneva ancora a Gellert. In un angolino del suo cuore, Albus Percival Wulfric Brian Silente era distrutto. Avrebbero potuto fare così tante cose insieme, lui e Gel... ma poi si erano separati. Avevano fatto la loro scelta. E ora lui non poteva affrontarlo. Non poteva o non voleva?

A volte, doveva ammetterlo, invidiava Newton e il suo carattere. Il modo di fare di quel ragazzo lo aveva sempre affascinato, fin dai tempi di Hogwarts. Era per questo che si era opposto alla sua espulsione, aveva capito che in lui c'era del potenziale.
Gli ritornò in mente quello che aveva detto proprio a Newton quasi un anno prima, quando gli aveva chiesto di andare a Parigi per cercare Grindelwald al posto suo.
"Tu non hai sete di potere o di popolarità: ti chiedi solo se una cosa è giusta"
E non solo Newt aveva scelto di schierarsi contro Grindelwald, ma aveva convinto anche i suoi amici e compagni a farlo.
"Quel ragazzo non smetterà mai di sorprendermi" pensò Silente tra sé e sé.
«Sedetevi, prego» disse in tono cordiale, rivolto ai sei.

Dopo che tutti quanti si furono accomodati sui divanetti e sulle poltrone nell'ufficio, Silente raccolse tutto il suo coraggio e cominciò a parlare.

«Dunque. Prima di tutto vi ringrazio per aver risposto al mio invito. Credo che sappiate perché siamo qui oggi. Siamo tutti al corrente di quanto accaduto a Parigi e delle perdite che abbiamo subito. Il nostro obiettivo ora è quello di fermare Grindelwald e-»
«Ha il patto di sangue, glielo abbiamo consegnato, professore» disse Theseus improvvisamente. «Perché non lo spacca e non viene con noi?»
La domanda lo prese completamente alla sprovvista.
«È... complicato. Vi prego di scusarmi se non parteciperò alla missione» fu tutto quello che riuscì a dire. Ed era davvero complicato, ma ovviamente loro non potevano capire.

Con sua sorpresa (e fortuna), Theseus Scamander non ribatté e lui poté continuare col suo discorso.
«Dal Ministero della Magia Britannico sono arrivate alcune informazioni abbastanza attendibili. Il prossimo obiettivo di Grindelwald sarà Rio De Janeiro, in Brasile. Non sappiamo di preciso né dove né quando attaccherà. Ma noi dobbiamo essere lì, pronti per fermarlo. Non possiamo permettere che tutto questo sfoci in una guerra poiché significherebbe mettere a rischio sia i maghi che i babbani. Dobbiamo stare attenti, prendere in considerazione qualsiasi arma che ora ha, compreso ovviamente Credence... quel ragazzo è una macchina da guerra, potrebbe sterminare intere città. Dobbiamo farlo tornare alla ragione. Qualche domanda?»

Ci fu silenzio per un po', poi la ragazza con i capelli corvini, che si era presentata a Silente come Tina Goldstein, parlò.
«Siamo in pochi. Ci serviranno altri alleati. L'armata con i nuovi arrivati è davvero potente... non possiamo contrastarla in sei».
«Dovete fare attenzione anche a quello però. Devono essere persone di cui vi fidate ciecamente» affermò Silente.
«Nicolas Flamel» azzardò Jacob «ci ha aiutato a Père-Lachaise, potrebbe farlo di nuovo. Sembrava... simpatico.»
«No, non può. Gliel'ho già chiesto e lui mi ha mandato una lettera di risposta via gufo» ribatté il professore, ricordandosi della lettera del suo amico. «Lui è troppo vecchio ormai. Non fraintendetemi, seicento anni sono pesanti da portare. Però mi ha proposto una persona che potrebbe fare al caso nostro: Eulalie Hicks, professoressa di incantesimi alla scuola di magia e stregoneria di Ilvermorny. Potrebbe essere una grande risorsa.»

Sotto la pioggia (a Fantastic Beasts Fanfiction)Where stories live. Discover now