BLACK HOLE #9

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BABY LYNN P.O.V.

Richiudo il laptop che ho utilizzato per hackerare il backup corticale di WIZ. Il laptop sicuro che mi aveva affidato Minimal Jack per la mia missione, l'unico laptop esistente collegato a WIZ. Per entrare nel sistema del Radiante Fondamentale serviva una distanza fisica molto ravvicinata, precauzioni necessarie soprattutto in un mondo digitale e interconnesso come il nostro. Ma prima d'ora non avevo mai avuto occasione di avvicinarmi al Radiante come adesso. Ce l'ho fatta, dal laptop mi sono connessa al backup WIZ, ho lanciato il codice di distruzione e adesso, finalmente, l'iper-piano di Minimal Jack è andato in fumo.

«Non ti ho sentito arrivare.» Minimal Jack non poteva sentirmi arrivare. Mi ha sempre considerato un silenzio statico del suo grande progetto, ed è quello che sono dovuta diventare per fregarlo. Un rumore di fondo, ma crescente, inesorabile. «Io non faccio più parte del tuo mondo,» gli rispondo e credo, in realtà, di non averne mai veramente fatto parte.

Il suo quartier generale non è mai cambiato, è sempre stato al centro di Winter Spell, nei piani superiori della stazione ferroviaria. Non potevo rimettere piede alla Tipping Wiz finché Jameela fosse stata a capo della sicurezza, ma adesso che le Tipping Girls se la sono squagliata la fortezza è totalmente sguarnita. Nessun poliziotto sarebbe venuto a cercare Lomax per una telefonata anonima, soprattutto perché la sua scomparsa non era mai stata denunciata. Beh, come si dice? Se vuoi le cose fatte bene, devi farle da sola.

«Come hai fatto?» mi chiede Minimal Jack con un filo di voce, inginocchiato, contemplando fra le mani i cocci della sfera. Simon Murphy veglia fedelmente alle sue spalle, come a volerlo proteggere da qualsiasi forma d'attacco fisico. Come ho fatto a capire il codice per disattivare WIZ? Do una di quelle risposte che darebbe il miglior Freddie Lomax: «ti ho ascoltato.»

Gli occhi arrossati di Minimal Jack si posano su di me. Nessuno forse lo ha mai ascoltato veramente. Adesso è lui che mi ascolta mentre rievoco l'anno trascorso insieme alla Tipping Wiz. Mi soffermo sull'esame scritto in teatro, quando aveva provato a manipolare la mia coscienza per orientare le mie risposte ai questionari religiosi. Era talmente concentrato su di me, che non ricordava avessi sbirciato i suoi fumetti, quelli da lui disegnati quando andava al liceo. Il fumetto autoprodotto che parlava della ricerca del Sacro Graal da parte di un crociato folle, un crociato perseguitato da un fantasma molto particolare. Un crociato considerato pazzo per le sue visioni oltre l'umano. Come Minimal Jack quel cavaliere vedeva mondi sconfinati lì dove gli altri vedevano la grigia realtà. Quel crociato era solo un'altra incarnazione di Jack River.

Ammetto di avere nutrito dei dubbi all'inizio, ma poi l'idea si era fatta sempre più nitida nella mia testa man mano che rievocavo ogni singolo ricordo. Possibile che Jack River, fra tutte le vite che poteva distruggere, avesse scelto quella di Brian Denver, il mentore buono, colui che aveva creduto in lui? Possibile che Jack River, fra tutte le persone che poteva mandare per derubare il suo fratello digitale, Raul Montero, avesse scelto proprio me, la sua figlia prediletta? Possibile che Jack River, fra tutte le scuole che poteva scegliere per attuare il suo progetto, avesse scelto quella dove lui stesso aveva studiato e si era formato? Non erano azioni premeditate da una mente fredda e lucida, no. Tutte queste infinite possibilità ne premettevano una soltanto: la possibilità che anche Jack River fosse ancora umano.

Possibile allora che Jack River avesse pianificato le sue azioni spinto da ciò che più di ogni altra cosa al mondo aborriva, possibile che provasse delle emozioni? Ho scommesso sulla possibilità più remota, contro ogni probabilità, ma il risultato mi ha dato ragione. Il crociato del suo fumetto si batteva in Terra Santa per dimostrare l'esistenza della vita dopo la morte, per dimostrare a tutti che non era folle ma perseguitato dal fantasma di suo padre visibile soltanto a lui... così Jack River poteva aver progettato WIZ e la conquista della realtà digitale per dimostrare che quel mondo che lui vedeva esisteva veramente, e che lui non era pazzo. Ma a chi voleva dimostrarlo? Al mondo? No, lui puntava all'unico essere vivente che per lui ha sempre rappresentato il mondo intero, l'uomo che lo ha scacciato ed è diventato il fantasma che da sempre lo perseguita: Howard River, suo padre. HOWARD, è questo il codice di distruzione di WIZ. «Hai agito mosso dalla cosa che più di tutte disprezzavi. L'emozione di un riconoscimento, il bisogno di una carezza. Minimal Jack sarà pure infallibile, ma dentro di lui esiste ancora Jack River, e Jack River è umano.»

Lo sguardo solitamente gelido di Minimal Jack fa un passo indietro. Vedo emergere qualcosa di molto umano, vedo emergere Jack River. Scorgo delusione. Non per avere fallito ma perché, ancora una volta, suo padre lo avrebbe ignorato, non gli avrebbe riconosciuto un abbraccio e una parola d'affetto. Le convinzioni di Minimal Jack erano inesorabili, così come il complesso di inferiorità di Jack River. L'infallibile Minimal Jack si è affidato troppo alla razionalità, alla sua Psicostoria, perché tutto fosse perfetto. Adesso Jack River ha compreso che persino la variabile umana è un fattore ripetitivo, ma non è una ripetizione che può essere incasellata dentro uno schema. Al cuore non si comanda.

«Il sentimento è la fine del mondo,» dice infine Jack. I cocci di vetro cadono dalle sue mani. Si stringe le braccia fra i gomiti e le spalle, come se si abbracciasse da solo o rabbrividisse dal freddo. «L'orrore... la fine del mondo... il sentimento... l'orrore...» Delira, piange, e l'attimo dopo ride, per piangere di nuovo. Afferra un coccio di WIZ, uno stiletto molto affilato, lo stringe fino a farsi sanguinare il palmo della mano, si sfiora le vene con la punta di vetro. Reazioni isteriche, impulsi suicidi, ora che la sua fede religiosa è finita in polvere, il suo shock mentale è irreversibile.

Pure Simon Murphy se ne accorge, e lui non può permettere che la fede crolli, che il suo leader soccomba. «Andiamo via, mio signore. Cerchiamo un posto sicuro, ci riprenderemo, torneremo più forti di prima.» Jack non lo ascolta, è perduto in un altro mondo.

Di colpo Jack si prende la testa fra le mani. Avverto un BEEP come di uno squillo telefonico ma a una tale intensità da far sanguinare le orecchie. Una specie di segnale psichico, e per fortuna non sono io la destinataria. «No, non adesso! Mi serve più tempo...» Jack non parla a me, neanche a Simon o a Lomax, ma a una presenza invisibile. Non c'è nessun altro nella stanza, o Jack è impazzito del tutto, o sta veramente parlando con qualcuno. Se lui può parlare nella testa delle persone, perché un'altra voce non può comunicare nella sua testa? Una iper-voce, una psico-lingua. C'è davvero qualcuno al di sopra di Minimal Jack. Non oso immaginarlo, non voglio aspettare oltre...

Minimal Jack farfuglia parole incomprensibili, un attonito Simon Murphy prova a scuoterlo, io invece mi dedico a Freddie Lomax, che ironico mi dice: «ce ne hai messo di tempo, Baby Lynn.»

Vinco il disorientamento che mi provoca quell'ambiente etereo di vetro e cristallo, uso ancora il laptop di Minimal Jack per disattivare la cavigliera elettronica di Lomax. Non appena il led da rosso diventa verde, Lomax si sfila quella maledetta trappola. Mi abbraccia, affondo la testa nel suo petto. Si, ce ne ho messo di tempo. Tutto quello che serviva, ma adesso sono qui, con te.

«Cosa credete di fare voi due?» Simon Murphy ci punta la pistola, blocca l'uscita con il suo grasso corpo. La sua ciccia finisce per spalmarsi sul pavimento quando Lomax lo manda a stendere con un tremendo uppercut sotto il mento. Non è mai stato un tipo violento Lomax, ma quando ci vuole... Lomax si massaggia le nocche indolenzite: «il rancore non porta a nulla, Simon. Pensavo di essere stato chiaro con te.»

«Spiegalo alla tua amica, Freddie.» Simon sputa via i denti, e si asciuga il rivolo di sangue che dal labbro spaccato gli scivola sul mento. «Mi è bastato falsificare il video dell'internet point per incolpare sua madre di aver diffuso il deepfake di Baby Lynn. Povera donna. La tua amichetta se l'è bevuta, e a cosa l'ha portata il rancore?»

Simon Murphy ha manomesso il video della sorveglianza, il video con il quale Minimal Jack mi aveva convinto fosse stata mia madre a creare Deepy Baby. Ma se non è stata Mercedes, allora, chi diavolo è stato?

Un'altra domanda che forse rimarrà senza risposta. Lomax mi prende per mano e mi porta via.

WIZ GIRL (Completata)Where stories live. Discover now