PUSSY FEVER #7

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Novembre scivola tranquillo, un giorno dopo l'altro. Il cielo sopra Winter Spell diventa sempre più grigio, le temperature iniziano ad abbassarsi. Io e Jimmy corriamo con delle tute più pesanti, ma continuiamo a correre ogni giorno. E ogni giorno lui si apre sempre di più con me, affrontando i suoi demoni e liberandosi dalle sue colpe. Più lui si apre più io lo illudo che stia guadagnando velocità. Devo stare attenta affinché non scopra che sto rallentando il mio ritmo di proposito.

Poi un giorno, poco prima del nostro solito allenamento dopo le lezioni, un ragazzo della Harper High School si avvicina. Si chiama Robert Myers. Non è in classe con noi, ma lo conosciamo di fama. È un tipo coriaceo sui vent'anni, è stato bocciato due volte in passato. Fa il buttafuori in una discoteca a Spring Bell nel week end. Robert si muove deciso verso Jimmy e gli chiede spiegazioni. Jimmy doveva uscire con sua sorella Tracy settimane fa. «E con "uscire" intendo che dovevi portatela a letto!» dice Robert puntando il dito indice vicino all'occhio destro di Jimmy. Sua sorella Tracy, continua Robert, è una ragazza fragile che ha bisogno di fare amicizie ma sembra che tutti alla Harper la evitino come la peste. E ora che Jimmy si è messo a fare il bravo ragazzo ha distrutto ogni possibilità per Tracy di diventare popolare!

Non riesco a credere a questa scena: un ragazzo si sta lamentando perché Jimmy non gli ha scopato la sorella!

Jimmy cerca di calmare Robert. Gli dice che è dispiaciuto se le cose non sono andate come lui o Tracy immaginavano. Tuttavia non è disposto a cambiare idea. Ha smesso di andare a letto con qualsiasi ragazza gli si butti al collo. Vuole concentrarsi su se stesso. Darsi nuove priorità. Usare il potere dell'appartenere alla Cerchia in modo più responsabile. «Proprio ora ti dovevi mettere a fare lo Spiderman del cazzo?» gli urla contro Robert, stringendo i pugni e digrignando i denti. Vorrebbe spaccare la faccia a Jimmy, fargli saltare tutti i denti. Ma non può. Jimmy è della Cerchia, è intoccabile. Cosa ne sarebbe di lui e di sua sorella Tracy se facesse una cazzata simile?

Carico di rabbia, Robert si allontana. Io e Jimmy cerchiamo di distrarci facendo il giro della Harper come riscaldamento. Correremo fino al parco subito dopo. Terminato il giro, notiamo qualcosa. Un ragazzo a terra. Lester. Subito io e Jimmy corriamo verso di lui. Lester ha del sangue che gli esce dalla bocca. Un enorme livido sotto lo zigomo. Il sopracciglio spaccato. I suoi occhiali sono rotti e a terra. Per fortuna non ci sono schegge di vetro conficcate negli occhi. Io e Jimmy lo stiamo soccorrendo quando sentiamo dei passi correre nella nostra direzione. Alzo lo sguardo. È Lomax. Si era allontanato un attimo per prendere delle barrette di Wolfy, che ha lasciato cadere per terra. Si avvicina anche lui a Lester. Insiste per andare in infermeria. Lester non ne vuole sapere. Vuole solo andare in bagno a darsi una ripulita. Proviamo a insistere, ma non c'è nulla da fare. Jimmy offre di dare una mano. Solleva Lester da terra, gli prende il braccio e se lo mette intorno al collo sostenendo il peso del suo corpo. Lomax è vicino a Lester. Gli chiede cosa sia accaduto. Io raccolgo lo zaino di Lester, i suoi occhiali e il cellulare. Lo schermo è completamente distrutto.

«Giuro che io non l'ho visto» dice Lester, seduto su uno dei gabinetti del bagno degli uomini. Lomax sta imbevendo un fazzoletto per pulirgli le ferite. Jimmy ha in mano la sua bottiglietta d'acqua, nel caso Lester avesse sete o volesse togliersi il sapore del sangue dalla bocca. Io sono in piedi, accanto a Jimmy, e ascolto il racconto insieme agli altri. «Stavo guardando il cellulare, uno stupido video di un gattino che miagola e sembra dire "ciao!" Ero distratto, così ho urtato contro una specie di armadio umano. Gli ho chiesto scusa ma lui...» Lomax passa il fazzoletto bagnato sul sopracciglio di Lester. «Ha urlato: "Schifosa checca, guarda dove metti i piedi!" Mi ha afferrato, spintonato e poi mi ha colpito. Gli urlavo: "Basta! Basta!" ma non si fermava...» Sento che Lester ha voglia di piangere, ma vuole anche continuare a raccontare. Come se stesse per arrivare la parte più interessante del discorso. «Quando alla fine si è fermato, mi ha detto una cosa che non credo dimenticherò mai. Ha detto: "Sono le ultime botte che posso darti finché sei ancora un ragazzo!"»

Restiamo un attimo in silenzio. Poi Lomax dice la sua, quello che pensiamo tutti. «Devi denunciarlo, Lester. Andiamo a parlare con il preside Duke. Andiamo alla polizia.» Lester scuote la testa. Non sa chi fosse il suo aggressore, e anche sapendolo non vuole sentirsi ripetere quello che gli hanno detto le altre volte in cui è stato aggredito. La storia che la vittima è meno vittima di quanto dica, che ha la sua parte di responsabilità nell'aggressione. Andare in giro dicendo di essere una ragazza è una provocazione. E se provochi una persona violenta, ottieni violenza. Dovresti saperlo. Quindi non provocarlo. Stai zitto. Tieni la testa bassa e nasconditi. Quante volte abbiamo sentito questa storia?

«E poi non voglio fargli questo favore,» continua Lester, sicuro di sé. «Una denuncia limiterebbe la questione a noi due. Io invece voglio che tutti vedano cosa mi ha fatto questo animale. Voglio che tutti mi chiedano cosa mi è successo, e io lo ripeterò. Ancora e ancora. La storia che racconterò farà più male dei suoi pugni. Perché un giorno anche lui capirà di non aver picchiato un ragazzo incontrato per caso. No. Un giorno anche lui capirà di aver picchiato una ragazza. Perché è questo che sono io: una ragazza. E non c'è niente che possono farmi che mi faccia smettere di esserlo.»

Lester chiede a Jimmy se può passargli la bottiglietta d'acqua. Lui svita il tappo e passa la bottiglietta a Lester, che ne beve qualche sorso. Jimmy piega le ginocchia e si abbassa per guardarlo negli occhi. «Sei davvero una ragazza, Lester.» Restiamo tutti senza parole, presi dalla serietà del momento. Che lo stesso Jimmy riesce a spezzare aggiungendo: «una con le palle, aggiungerei!» Lester la prende a ridere, e rilancia con la perfetta chiusura: «beh, almeno fino all'operazione!»

Restiamo in bagno ancora qualche minuto e poi usciamo. Lomax e Lester sono venuti in autobus, ma Lomax è disposto ad andare fino a casa per prendere l'auto dei genitori e accompagnare Lester. Si è già avviato verso l'uscita della Harper High School quando Jimmy propone un'alternativa: pagherà un Uber a entrambi. Jimmy va a fermare Lomax lasciandomi sola con Lester. Lo abbraccio come un'amica e gli dico che ammiro il suo coraggio. «Ogni giorno dobbiamo scegliere fra la vita e morte, lasciarci andare nel dolore o reagire. Tu hai scelto la vita, Lester. Sei davvero un esempio.» Lester mi stringe forte, e prima che i ragazzi ci raggiungano mi dice: «non ti ha dimenticata. Ha provato a farlo, perché lo hai davvero ferito. Ma non ci è riuscito. Credo che se gli chiedessi scusa, potreste ripartire da zero. Ma se lo farai soffrire ancora dovrai vedertela con me, bitch.»

L'Uber arriva poco dopo, portando via Lomax e Lester. Chiedo a Jimmy se stia bene. Entrambi sappiamo cos'è successo davvero. Non potendo colpire un membro della Cerchia, Robert Myers ha scaricato la sua rabbia contro il povero Lester. Jimmy dice che deve fare qualcosa, ma vuole pensarci bene. Chiede se per questa volta possiamo saltare l'allenamento. Io gli dico che va bene. Mentre se ne va, decido di farmi una corsetta per schiarirmi le idee. Il mio piano procede alla perfezione, eppure in questo momento non riesco a pensare ad altri che a Lomax, alla possibilità che ho di chiedergli scusa e ricominciare il nostro rapporto daccapo. Questa volta su basi più sincere.

Quando fissi in testa il raggiungimento di un obiettivo, avrai sempre la tentazione di mollare tutto. Fermarti prima di arrivare al traguardo. Forse Lomax non è altro che questo. La mia tentazione. Allora perché mi sembra che ci sia dell'altro?

WIZ GIRL (Completata)Where stories live. Discover now