POWERBOMB #4

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Il parco è illuminato dai riflettori esterni della Catedral. Tutto intorno al palazzetto sportivo è un viavai di macchine da corsa, di tutti i tipi e di tutti i colori, che strombazzano e sparano musica assordante dalle casse. Le guardie di sicurezza controllano i biglietti ai tornelli d'ingresso e con i metal detector perquisiscono chi entra. Nessuna delle persone che è venuta ad assistere al match dell'anno ha un aspetto raccomandabile. Gli uomini, perlopiù dai tratti iberici, hanno facce patibolari, e in molti si sono tatuati il corpo con colori fluo da carnevale. Le donne vestono come spogliarelliste, con predilezione per le minigonne a scacchi da stop&go che inneggiano ora al Clan Blanco e ora al Clan Negro.

Cosa mi fa credere che io e Lomax avremo più fortuna questa volta? C'è sempre un bagarino da corrompere vicino ai tornelli. Cerco quello che fa per me quando sento una voce familiare. «La biondina con i mocassini e il suo amichetto, non fateli entrare!» Ci siamo avvicinati troppo ai controlli di sicurezza e siamo stati riconosciuti da Juan Morales. Il manager di Raul è anche uno dei promoter dell'evento, per questo si muove liberamente in tutti gli spazi. Strano personaggio, non indossa il completo elegante che aveva in palestra, ma una informale tuta sportiva. Sempre accompagnato da Fujiko, ci ha fatti identificare dalle guardie, per cui io e Lomax non abbiamo più possibilità di assistere al Lucha Aniversario. «Noi e Raul abbiamo un nemico in comune: Minimal Jack!» urla Lomax tenendosi con le mani alle sbarre del cancello esterno: «deve farci parlare con lui!»

Ogni insistenza è inutile. Juan Montero e Fujiko sono entrati nell'arena. Le file fuori si sono oramai assottigliate. Fra pochi minuti comincerà il match. Percepisco un bisbiglio, una specie di richiamo. Mi volto nella direzione da cui proviene e vedo un lembo di seta svolazzare nel buio e sparire dietro un angolo della Catedral. Vado in quella direzione, pur sapendo che potrebbe essere una trappola. Lomax mi corre dietro, non ascolto i suoi richiami.

Quando svoltiamo l'angolo, ci paralizziamo per la sorpresa. La persona che mi ha richiamato, e che ci ha trascinati in quel vicolo laterale, è una luchadora. Il suo volto è misteriosamente coperto da una maschera fucsia dagli inserti bianchi che le rivela soltanto gli occhi da cerbiatta e il delicato musino esotico. Non indossa però un bikini sportivo ma un lunghissimo abito scarlatto da gran serata. La scollatura chilometrica rivela che non porta il reggiseno. Ci fa segno di far silenzio portando un dito sulle labbra carnose e truccate con un peccaminoso rossetto. Ci dà le spalle e corre verso il fondo della strada. Vuole che la seguiamo. Nonostante lei porti i tacchi è molto veloce, il suo stacco di gambe allenate divora i metri.

La luchadora arriva alla fine del vicolo, bussa alla porta. Le apre un portoricano. La stava aspettando. «Loro sono con me,» dice la donna indicandoci. La seguiamo dentro. «Spero di non dovermene pentire, Tìa» dice l'uomo richiudendo la porta alle nostre spalle. La donna chiamata Tìa ci conduce attraverso i corridoi interni della Catedral arredati con i gagliardetti della Federazione Panamericana. Non portano agli spalti, quest'area è riservata agli addetti ai lavori. Arriviamo fin dentro a uno stanzino. Una volta al sicuro, la donna chiude a chiave in quella che ha l'aria di essere lo spogliatoio di un combattente.

«Quell'uomo ti ha chiamato Tìa. Chi sei veramente?» le domanda Lomax.

«Tìa Soledad è il mio nome d'arte, ma oggi non sono qui per combattere.» Tìa, la donna caliente con l'abito sofisticato, aggira il lettino centrale e raggiunge una porticina interna. «Perché ci stai aiutando?» domando io con fare sospettoso.

«Ho sentito quello che avete detto all'entrata. Voi non siete amici di Minimal Jack. E io so che non c'è nulla al mondo che Raul odi più di Minimal Jack.» La donna apre la porticina rivelando uno stretto sgabuzzino. Con un cenno della testa ci fa capire che dobbiamo entrarvi. «Nascondetevi qui dentro fino alla fine dell'incontro. Fidatevi di me.» Non abbiamo alternative.

WIZ GIRL (Completata)Where stories live. Discover now