DEEPY BABY #8

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OGGI

Per arrivare allo Speaky decido di andare a piedi, così impiegherò dieci minuti invece di tre se chiedessi a Mercedes un passaggio. Winter Spell non è grande né piccola, come cittadina. Si respira un'atmosfera media, tiepida. Sicura. Si fa di tutto per dire che Winter Spell è un posto sicuro, dove far crescere i bambini. Non succede mai niente di brutto, e quando capita non è mai così brutto. Qualche incidente per ubriachezza molesta, ma a chi non capita una giornata storta che vuole dimenticare? Qualche episodio di vagabondaggio e un paio di furti nelle case. Il Sindaco ha dato la colpa alla crisi, e la crisi rende le persone disperate. Bisogna essere pazienti, tolleranti. Quasi permettere che ci rubino in casa. Questo è l'atteggiamento, da queste parti. Poi c'è stato un caso di cyberbullismo. Il mio. E come lo hanno definito? "Scherzi tra ragazzini." Perfino la mia aggressione è stata attribuita a uno straniero. Qualcuno che non è di Winter Spell. A Winter Spell siamo tutti gentili, onesti, tranquilli. Siamo una grande famiglia.

La vera difficoltà di Winter Spell è proprio di essere una cittadina per famiglie, quindi non ha niente da offrire ai giovani. A loro non bastano due cinema e qualche fast food per non tagliare la corda il giorno stesso del diploma. Poi è stato aperto lo Speaky, un nuovo genere di locale, più indirizzato verso la nostra fascia d'età. Ha avuto subito successo, la novità che si aspettava, il locale di cui c'era bisogno.

Quando varco la soglia è tutto al suo posto, come lo ricordavo. Lo Speaky ha una parola d'ordine: comodità. Sedie con cuscini foderati. Divanetti e sofà. Poltrone. Perfino gli sgabelli hanno dei cuscini. Non importa dove scegli di sederti, starai comodo. C'è un palchetto dove si esibiscono varie band. Fanno soprattutto cover, a richiesta. Al massimo due pezzi originali: uno a metà e uno verso la fine dell'esibizione. Questa sera si esibiscono i Lockdown, band ufficiale della Harper High School. Stanno eseguendo Sloop John B dei Beach Boys. Cercano di mandare un messaggio: siamo commerciali come i Beach Boys ma possiamo anche essere sperimentali, come i Beach Boys.

I miei compagni di scuola sono sparsi per il locale. Non fanno già più caso a me, hanno avuto una giornata intera per digerire il ritorno di Deepy Baby. Ufficialmente bevono drink analcolici perché non possiamo bere alcool fino ai 21 anni, ma come tutti sanno allo Speaky puoi avere un drink allungato con qualcosa di più forte. Tutti lo sanno in città, e tutti a Winter Spell fanno finta di niente. È questo l'atteggiamento, del resto: se qualcosa va bene, non importa come funziona, lasciala stare. Lo Speaky tiene i giovani a Winter Spell, e questo basta.

Ora devo raggiungere la Cerchia, e so bene dove sia. C'è una piccola saletta appartata dentro lo Speaky. Quando abbiamo cominciato a frequentarlo andavamo sempre lì, e se qualcuno della Harper occupava la saletta prima di noi gli chiedevamo di alzarsi e andarsene. E loro lo facevano. Perché noi eravamo la Cerchia, e la nostra parola era legge per gli studenti. Lo è ancora, in effetti. Sono io che non faccio più parte della Cerchia.

Sono lì. Posso vederli. Barbie è seduta sulla poltrona foderata di rosso, simile a un trono. Era il mio posto quando ero la leader della Cerchia mentre Barbie sedeva sul lounge pug porpora alla mia destra. Ricordo che sprofondava quasi completamente in quell'affare. Avrei anche potuto usarla come poggiapiedi. Ora giustamente è il suo trono, ed è Mary a occupare il lounge pug. Matt è come al solito sul divanetto insieme a Chris e Chloe, inseparabili. Jimmy entra ed esce dalla saletta quando deve raggiungere una delle sue tante ragazze. Loro sanno bene come funziona: possono avere Jimmy quando esce dalla saletta ma non possono varcare la soglia. La saletta è solo per la Cerchia. Come i posti accanto alla finestra in classe. Parola d'ordine: esclusività.

I Lockdown concludono Sloop John B. Io mi avvicino e sussurro il titolo di una canzone che mi piacerebbe ascoltare. Il cantante fa cenno di sì con la testa, così deciso che mi schizza il sudore da esibizione in faccia. Mi pulisco con le dita della mano destra. All'interno dello Speaky risuona Be my Baby delle Ronettes. Come prevedibile Barbie scatta in piedi, furiosa. Quella è la mia canzone. La ascoltavamo sempre. Vorrebbe salire sul palco e bloccare l'esibizione, ma è lei a bloccarsi. Mi ha vista. E anche gli altri mi hanno vista. Scattano tutti in piedi. Matt, Jimmy, Mary (con un po' di difficoltà), Chris e Chloe. Sono fermi sulla soglia della saletta privata. Aspettano di vedere cosa accadrà. Avanzo sicura, cercando di non sembrare minacciosa. Non varco la soglia della saletta, non mi è più concesso.

«Non sono qui per litigare. Voglio solo ridarvi questa.» Consegno a Barbie il mio braccialetto d'argento con due numeri 3 pendenti: se uniti formano 8, il segno dell'infinito. Il simbolo di chi appartiene alla Cerchia.

«Non c'era bisogno,» risponde Barbie freddamente, cerca di assumere il controllo della situazione. «Quando sei sparita ne abbiamo creato un altro per Mary.»

«Immaginavo.» Cerco di essere più gentile possibile, anche se le parole scelte da Barbie hanno il solo scopo di ferirmi. «Ma non è giusto che io lo tenga, e nemmeno che lo butti. Perciò riprendetelo.»

Barbie fissa la mia mano e il bracciale che le sto porgendo, non ha intenzione di toccarlo. Il solo pensiero di sfiorarmi le dita le fa ribrezzo.

Alla fine è Matt che fa qualcosa. «Barbie, avanti, non siamo ridicoli!» Quasi mi strappa il bracciale dalle mani. Non ce l'ha con me. Vuole solo mettere fine a questa situazione imbarazzante. «Ok Baby Lynn, ora puoi andare.»

Mi serve ancora qualche minuto. Credevo che la riconsegna del bracciale sarebbe andata più per le lunghe. «Hey piccola,» irrompe Jimmy «ha detto che puoi andare. Sei sorda o cosa?»

Faccio un respiro e cerco di parlare in modo sincero. «Avete la mia parola che non vi disturberò più. Non farei mai niente che possa turbarvi. Ho sbagliato ad andarmene, l'anno scorso. Avrei dovuto affrontare le conseguenze, ma non ci sono riuscita. Ho avuto bisogno di tempo per me stessa, e allontanarmi da tutti sembrava la soluzione ideale. Non avrei mai dovuto abbandonarvi. Eravate la mia famiglia. Vi ho fatto soffrire, adesso lo so. Come so che non posso fare niente per farmi perdonare. E lo accetto. Cerchiamo solo di passare un ultimo anno senza problemi. Credo di aver già sofferto abbastanza, perciò evitiamo di farci ancora del male, che ne dite?»

Direi che così può bastare. Non do tempo agli altri di rispondere. I Lockdown sono tornati ai Beach Boys con il classico Surfin' Usa. Esco dallo Speaky per tornare a casa. Abbandono la porta ma non sento lo scatto della maniglia. Qualcuno è uscito subito dopo di me. «Baby Lynn» mi sento chiamare. Mi giro. È il ragazzo seduto nel banco vicino a me. Quello che mi ha accusato di non ricordare il suo nome. In effetti, non lo ricordo nemmeno adesso.

«Freddie Lomax.» dice lui.

«Certo! Lomax! Scusa, ma non sembravi un tipo da Speaky» Spero non la prenda a male. Non era un'offesa, solo una constatazione.

«In effetti,» commenta lui guardandosi intorno e alzando le spalle, non sembra offeso: «ma la festa è aperta a tutti della Harper.»

«A tutti tranne che per me, io non sono la benvenuta.» Cerco di andare via, ho delle cose importanti da fare a casa, ma non mi lascia andare.

«Dagli un po' di tempo» si avvicina, come a voler iniziare un discorso lungo per cui non ho tempo. «Hai fatto una cosa davvero bella.» Sembra credere sul serio a ciò che ha detto. «Il rancore non serve a nulla e non porta a niente di buono.»

Potrei dire "grazie", salutarlo amichevolmente e andare a casa. Eppure sento di dovermi giustificare. Perché? Lo conosco a malapena. Eppure non riesco a fermarmi. «Il rancore, Lomax, può essere molto prezioso. Più di quanto pensi.» Me ne vado, prima di rivelare qualcos'altro che possa mettermi nei guai. Nessuno deve sospettare di me. Nessuno deve scoprire cosa ho in mente.

WIZ GIRL (Completata)Where stories live. Discover now