Capitolo 38

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«Io non ho intenzione di impazzire come lo scorso anno, quindi, forza, ditemi cosa volete per Natale.»

Io e Donna adoravamo fare i regali di Natale, Malcolm no. Alla fine però riusciva sempre a sorprenderci, a volte purtroppo non in modo positivo. E siccome non sapeva mai cosa fare, iniziava a pensarci sempre molto in anticipo per avere tempo di sclerare con calma.

«Va bene qualsiasi cazzata, Mal, basta che non spenda troppo.» scrollai le spalle, inforchettando qualche maccherone.

«Che razza di risposta è?» sbuffò seccato.

Ridacchiai e guardai Donna che stava ruotando gli occhi poi gli toccò il braccio e gli rivolse un sorriso, «io vorrei quel pigiama a mo' di panda che abbiamo visto su internet.»

Mal mi lanciò un'occhiataccia, «visto, così si fa. Tu sei la mia preferita, D.»

Questa volta fui io a ruotare gli occhi. Sapeva che mi andava bene qualsiasi cosa, non c'era mai qualcosa che volessi davvero. Ero un po' complicata su questo piano.

«A te prenderò un cazzo di gomma.»

Mi andò di traverso il maccherone e lo vidi sogghignare soddisfatto. Dio, non di nuovo.

«Tu provaci e ti uccido.» lo minacciai dopo aver bevuto un po' d'acqua.

«Cazzo, avrei voluto esserci l'anno scorso.» sospirò drammatico.

Sentii Donna ridere e la fulminai con lo sguardo.

«Scusa, amica, ma ha ragione. Sarebbe stato divertente.»

«Non è stato divertente. I miei mi hanno chiesto spiegazioni ed è stato imbarazzante.» replicai piccata.

L'anno scorso quel coglione di Malcolm mi aveva regalato un mini vibratore, uno di quelli che avevano le sembianze di un rossetto ma non lo era affatto. E io lo avevo aperto con estrema tranquillità di fronte a tutta la mia famiglia.
Ovviamente i più piccoli non avevano capito cosa fosse ma, nonostante la mia velocità nel nasconderlo, tutti gli altri lo avevano visto, avevano capito ed erano rimasti sconvolti. Mio padre anche un po' incazzato. Mia madre molto turbata.

«Oh, andiamo. Non era nemmeno uno di quelli ana--»

«Zitto!» gli tirai un calcio sullo stinco sotto al tavolo, facendoli sussultare e imprecare.

«L'hai mai usato?» sussurrò Donna maliziosa.

Una volta sola. «No.»

«Bugiarda.» ammiccò Malcolm.

Gli tirai un altro calcio ma questa volta lo mancai, e rise mentre tornavo a mangiare la mia pasta, più nervosa di prima.

«Non scherzo, regalami un altro di quei cosi e dirò a tua madre che fine ha fatto il vaso da cinquecento dollari rotto durante quella festa fatta a loro insaputa.»

Risucchiò un respiro e assottigliò lo sguardo, «non oseresti, traditrice.»

«Jill approverà la mia onestà.» dissi con sfida, dando un colpo ai miei capelli.

«E l'approverà anche tua madre quando verrà a sapere che sei stata complice di quella festa.»

Stronzo.

Ammiccò vittorioso e scossi la testa seccata. Se mi avesse regalato un altro sex toys lo avrei ucciso.

«Farai qualcosa anche ad Hayden?» chiese Donna a voce più bassa.

D'istinto i miei occhi si spostarono al tavolo da cui proveniva il maggior trambusto in mensa, quello della squadra; al quale Jordan era dalla sera del Luna Park che non si vedeva più così spesso insieme a Travis. Infatti, anche adesso erano in posti opposti.

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