Capitolo 70

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«Mi dispiace avervi disturbato.» disse Juliette.

Eravamo in soggiorno. Dopo lo shock iniziale nel trovarla mentre armeggiava con la portafinestra, Hayden l'aveva fatta entrare senza troppe parole e le aveva detto di aspettarci. Nessuno di noi era nelle condizioni più ottimali -sotto la gonna non avevo nulla- e così eravamo tornati in camera per darci una sistemata.

Hayden non aveva aperto bocca mentre si vestiva e io non avevo spinto nel farlo parlare.

Ancora non mi aveva detto cosa avesse scoperto di suo padre.

Avevo raggiunto Hayden e Juliette dopo avermi dato una sistemata in bagno e aver indossato un paio di boxer di Hayden e un suo pantaloncino da basket.

«Non preoccuparti.» disse Hayden, lo sguardo fisso a terra.

Avevo chiesto se volessero privacy ma Hayden mi aveva trascinata al suo fianco sul divano, e ora mi trovavo con le ginocchia al petto mentre osservavo, per quella che era la terza volta, la sua ex ragazza.

«La macchina mi si è rotta e ho un camionista inquietante mi ha dato un passaggio fino a qui-» prese un profondo respiro mentre si torturava le mani, «-non sarei dovuta entrare così a casa tua ma--»

«Hai chiesto passaggio ad un camionista? Sei impazzita?»

«So difendermi da sola.»

Il modo in cui lo disse, sembrava intendere che lo sapesse fare molto bene. Hayden scosse leggermente la testa a quella risposta, come se non si aspettasse altro. Non mi dava fastidio il fatto che fosse preoccupato per lei, anche se non lo avrebbe mai ammesso apertamente.

Gli occhi verdi acqua della ragazza si fermarono su Hayden, seduto alla mia destra, e sembravano titubanti. Era preoccupata. Lui resse lo sguardo fino a che non sbuffò in un sorriso amaro.

Che diavolo era successo?

«Oggi avrebbero trasferito Rojas e mio padre dal carcere al tribunale per l'udienza preliminare,» disse Hayden, la voce lontana, «il veicolo in cui viaggiava mio padre ha subito un'imboscata lungo il tragitto. Hanno sparato a tutti.»

«Aspetta- Cosa? Steven è...»

Morto?

«Nessuno è sopravvissuto.»

Oddio. Riguardava questo la chiamata che aveva ricevuto?

Non sapevo cosa dire. Ero letteralmente sotto shock. Steven Miller era morto. Il padre di Hayden era morto. Cazzo.

Lui sospirò profondamente e incrociò le braccia. Lo sguardo saettò verso sinistra, su Juliette.

«Cos'hai fatto?»

Nella confusione di quella notizia, mi accigliai maggiormente. Perché pensava c'entrasse qualcosa?

Lei si morse il labbro con fare nervoso.

«I-il bersaglio non era lui, te lo giuro...»

Cazzo. C'entrava davvero qualcosa.

«So che il cartello avrebbe voluto vendicarsi di mio padre ma hanno sbagliato van.»

Oh. Loro avevano fatto l'imboscata. Il cartello colombiano.

«Sapevano che oggi li avrebbero trasferiti ma io non volevo farne parte e ieri me ne sono andata.»

«Eri a New York?» chiese lui, come se la confessione appena fatta non fosse di vitale importanza.

Avevano ucciso Steven, continuava a ripetere la mia mente.

It's a ClichéWhere stories live. Discover now