Capitolo 55

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Non avevo sognato.

Hayden mi aveva davvero risposto.

Io gli avevo scritto da ubriaca e lui mi aveva risposto.

Avevo fissato quella chat per almeno dieci minuti appena svegliata. Insultandomi per aver fatto la figura dell'idiota sottona e soprattutto per non essere stata in grado di approfittare del momento e chiamarlo. Sentire la sua voce. Urlargli addosso quanto fosse un bastardo.

Quel sabato e quella domenica le passai controllando ogni secondo il telefono. Ma non mi aveva scritto. Io non lo avevo più cercato, ma anche lui non aveva fatto lo stesso.

Mi chiedi dove fosse e se fosse vero quella risposta: se vai a dormire, tornerò.

Io non lo avevo più disturbato ma lui non era tornato.

«Ehi, Trav.»

Lo salutai appena arrivai al mio armadietto. Lui era appoggiato a quella di Donna ma sgranò leggermente gli occhi appena mi vide.

«Tutto bene?» domandai.

Scosse la testa, «oh, um. Si certo. Donna mi ha detto che non saresti venuta oggi.»

Vero ma mia madre mi aveva sbattuto giù dal letto. Quindi, eccomi qua. A dover sopportare di vedere per ben due ore il banco vuoto di Hayden.

«Quella era l'intenzione,» sospirai e mi accigliai sospettosa ma divertita, «non mi vuoi qui?»

«Cosa? No! Non mi aspettavo di vederti. Semplice.»

Qualcosa mi diceva che stava mentendo. Forse era il fatto che continuava a guardare il corridoio ma quello poteva anche essere per il semplice motivo che stesse aspettando Donna.

«Senti...» iniziai, chiudendo l'armadietto, «non è che per caso hai avuto notizie di Hayden?»

«Hayden? No! Perché?»

Era nervoso. E questo mi fece confondere molto. Perché si stava comportando in modo così strano?

«Stai bene, Trav?»

«Si. Io- um, devo andare. Puoi dire a Donna che ci vediamo più tardi?» disse sbrigativo, indietreggiando.

«Si, io-»

Se ne andò e non terminai neanche di parlare. Lo guardai dileguarsi tra la folla di studenti che riempivano il corridoio con i loro volti assonnati.

Okay, questo era strano, vero?

Aspettai Donna e le dissi dello strano incontro con Travis.

«Non so...magari ha bevuto del caffè. Diventa un po' iperattivo con quello.»

«Mh, può essere.» borbottai, camminando con lei al mio fianco.

«Ci vediamo a pranzo?» disse, fermandosi davanti alla sua aula.

«Yep

Ci separammo e io proseguii lungo il corridoio che piano piano si stava svuotando. Entrai nella mia classe e mi sedetti in fondo. Anche quella settimana iniziava con un umore terribile per me. Tra la sbornia, i messaggi con Hayden e il fatto che ancora non fosse qui mi rendeva difficile fare tutto.

Le prossime ore in aggiunta sarebbero state le più orrende. Odiavo vedere il suo banco vuoto, per questo tendevo a saltarle.

«Ehi, ragazza ritardataria.»

Sollevai lo sguardo e trovai Sebastian prendere posto sul banco davanti me. Lasciò una gamba a penzoloni e mi fece cenno col mento.

«Oggi sono in orario.» puntualizzai con un lieve sorriso.

It's a ClichéWhere stories live. Discover now