Capitolo 49

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«Ricorda di dare il regalo a Brandon.»

«Si.»

«Quello rosso è suo mentre il blu è tuo.»

«Ho capito, Adams,» alzò gli occhi, «me l'hai detto già tre volte e inoltre ci sono i biglietti con i nostri nomi.»

Vero.

Premetti le labbra e mi schiarii la voce, «be', allora ci ved--»

«No, aspetta.»

«Cosa?»

Eravamo tornati dalla nostra breve fuga al mare e la mattina successiva Hayden e Brandon avrebbero preso l'aereo per tornare a New York. Non lo avrei visto per una decina di giorni, il che era poco, ma io sentivo già la sua mancanza. Quanto ero patetica...e innamorata.

Eravamo fermi davanti a casa mia e appoggiai le braccia sul borsone guardandolo perplessa.

Sospirò e si tirò indietro i capelli, «so che hai detto che non potevo farti un regalo.»

«Hayden. Cos'hai fatto?»

Accennò un sorriso divertito e poi fece cenno al portaoggetti del cruscotto davanti a me.

«Aprilo.»

«Non voglio il tuo regalo.»

«Facciamo che è il regalo di compleanno.»

«Mi hai già comprato quel vestito...» lo guardai storta.

«Ti ho comprato solo un vestito,» ribattè annoiato, «dai, aprilo.»

La curiosità era più forte di me. Per quanto avessi voluto dirgli di no, ero troppo curiosa di sapere cosa avesse preso.

Sospirando allungai la mano e aprii lo scompartimento, trovai una busta bianca con su scritto in corsivo "Per Makayla".

La presi e la girai tra le mani, non ci trovai scritto nient'altro.

«Prima voglio sapere quanto hai speso.»

«No, è un regalo.» replicò seccato.

«Hayden, non puoi spendere tutti questi--»

«Apri la maledetta busta.»

«Non posso.» dissi ovvia.

«Perchè no?» sospirò.

«Be', non è Natale e--»

«Aprila e stai zitta.» mi bloccò ancora sull'orlo di impazzire.

Lo guardai male e strappai la linguetta per l'apertura. Con la curiosità a mangiarmi viva, tirai fuori l'interno e per un momento il cuore smise di battere. Rimasi bloccata a fissare le scritte e la busta scivolò via mentre tenevo scioccata un...biglietto aereo.

Era un fottuto biglietto aereo, col mio nome sopra, la data del ventisette dicembre per...New York.

Era un dannato biglietto aereo per New York. 

«Come...cosa...»

Stavo sognando. Era impossibile che stessi stringendo un biglietto aereo per New York. Era impossibile che Hayden mi avesse fatto un regalo simile. Non era reale. 

«Non dirmi che non ti piacerebbe fare Capodanno a New York, Adams.»

Buttai fuori un sospiro scioccato e mi obbligai a respirare. Non era possibile, ripetei, era uno scherzo. Hayden...lui...

Capodanno a New York. 

Era impazzito?

«Io...n-no, non- non posso accettare.» balbettai in preda allo stupore.

It's a ClichéWhere stories live. Discover now