Capitolo 24

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La mattina seguente mi svegliai trovando Hayden che entrava in camera con un abbigliamento sportivo, i capelli bagnati e arricciati alle tempie e il volto sudato. Con quella sua entrata e la mia espressione da ebete avevo scoperto che aveva anche una palestra in casa e che era solito svegliarsi presto ed allenarsi. 

Il mio cervello non era riuscito a farci molto di quella notizia, soprattutto perchè la maglia sportiva era superaderente e sembrava un seconda pelle, ciò significava che ogni suo muscolo era ben visibile e tutta la mia attenzione era concentrata sul dettaglio.

Dopo aver fatto colazione in giardino, fui pronta per tornare a casa e attendere di essere finalmente sola per elaborare tutta la serata passata.

Hayden quella mattina non sembrava essere di molte parole, durante la colazione aveva detto due parole, nello specifico insulti verso suo cugino, e anche adesso in macchina sembrava essere perso nei suoi pensieri. 

«Fermati all'inizio della via, i miei genitori potrebbero riconoscere la tua macchina e sarebbe un problema.» dissi.

«Ti vergogni di me, Adams?» Per la prima volta nella mattinata le sue labbra si incurvarono leggermente.

Lo guardai storta, «sarai anche Hayden Miller ma a mio padre non interessa, se scopre che ho dormito da te puoi dire addio al tuo cazzo.» Mi trattenni dal dire ancora una volta, ma lui sembrò captare lo stesso quelle parole silenziose da come continuò a sorridere arrogante. 

«Ti lascio all'inizio della strada, ci tengo a tutti i miei organi.»

Ridacchiai e poi abbassai il finestrino per sentire l'aria fresca sul volto e tra i capelli. Il tragitto fu tranquillo come al solito, nessuno di noi commentò quanto successo la sera precedente. Quello che c'era stato ieri sera non andava discusso perchè era esattamente quello che avevamo concordato. E il fatto che non provassi nemmeno un briciolo di titubanza o disagio mi lasciava leggermente perplessa perchè non pensavo che sarei stata in grado di accettare questa situazione con questa disinvoltura. Dovetti però ricredermi. 

Come promesso si fermò ad inizio della mia strada e mi slacciai la cintura.

«Aspetta.»

Bloccai la mano che stava per aprire la portiera e lo guardai con lieve preoccupazione, «si?»

Si tirò indietro dei riccioli e inspirò a fondo, sembrava teso, «i video di ieri...sono un po' ovunque adesso.»

«Lo so.»

«Lo sai?»

«Si, difficile non notare tutte le notifiche che mi stanno arrivando.» abbozzai un sorrisetto nervoso e agitando il telefono tra le mie mani. 

«Perchè non mi hai detto niente?» 

Scrollai le spalle. Ancora non avevo aperto nessun social ma avevo già moltissime richieste di follow e tag in diversi commenti sotto i video di ieri sera. Sapevo già che alcuni potevo essere commenti negativi, quindi volevo aspettare di essere nella mia stanza, da sola, per affrontare l'ondata mediatica. 

«Non mi sembrava così importante. Sinceramente non pensavo neanche l'avresti scoperto.»

«Il fatto che non utilizzi i social non significa che li ignori totalmente, soprattutto se si parla di me. Ma in questo caso parlano anche di te e dovevo sapere cosa stessero dicendo.»

«E cosa stanno dicendo?» domandai, mordicchiando il labbro.

Guardò fuori dal finestrino scuotendo piano la testa, «per ora niente di che, soliti gossip ma qualcuno è sempre pronto a sparare cattiverie agli altri, sono queste che devi ignorare.» disse, gli occhi seri mi fecero intuire che il qualcuno, erano un po'. 

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