Capitolo 71

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«Cazzo--Hayden...»

I nostri corpi si stavano unendo ancora una volta. Le sue spinte si fecero più intense e io pensai di svenire per quanta energia mi stesse succhiando. Le pareti del bagno tremavano ad ogni stoccata. Il calore del suo corpo si fondeva col mio. Il suo sapore era ancora sulle mie labbra. Il mio cuore batteva solo per lui.

Tra dieci minuti mi sarei dovuta esibire per la finale della competizione tra scuole. E Hayden era venuto a darmi il suo in bocca al lupo.

La sua bocca era vicino al mio orecchio e pronuncia parole profane mentre pompava dentro di me, reggendo le gambe e tenendole spalancate contro la porta del bagno.

Cristo. Stavo per venire.

Mi aveva trascinata diversi minuti prima e aveva chiuso la porta del bagno di quel corridoio per evitare di essere interrotti o beccati. A quella finale, per cui non mi ero preparata quanto avrei voluto per tutto quello che era successo in quell'ultimo mese, c'era tutta la mia famiglia, i miei amici e Hayden. Avevo provato a dissuadere tutti loro ma nessuno aveva voluto ascoltarmi.

Mi era salita l'ansia. Soprattutto dopo la mia mezza sconfitta con la Juilliard, avevo un po' perso la confidenza.

Hayden stava cercando fottermi anche il cervello in quel momento, per far zittire le mille voci che mi dicevano che avrei perso.

I gemiti echeggiavano nell'ambiente freddo ma noi eravamo un fuoco unico. La patina di sudore che copriva i nostri corpi era leggera ma io mi sentivo soffocare. I muscoli erano contratti e la bolla nel basso ventre stava finalmente per esplodere.

«Sei bellissima,» disse al mio orecchio, «sei bellissima e sei mia. Dillo che sei mia.»

Il mio cuore non poteva reggere a tutto quello. Mi aggrappai al suo corpo. Affondai le unghie nei suoi vestiti e un piagnucolio mi si bloccò in gola mentre rispondevo ansimante al suo ordine.

«Tua--solo tua.»

Aumentò la velocità. Era duro e lo sentivo gonfiarsi dentro di me. Ogni volta le mie pareti si sforzavano per tenerlo e ogni volta io strillavo per il dolore misto al piacere.

Cazzo.

Riconobbi quel brivido. Quel caldo soffio che ricordava l'alito della bocca dell'inferno. Sentii quella scossa che dal basso ventre si irradiò in tutti i miei arti e Hayden dovette tapparmi la bocca per non rischiare di farci beccare. Il mio respiro affannato si scontrò col suo palmo e lo guardai negli occhi annacquati mentre si prendeva tutto di me. Glielo lasciai prendere. 

Mi baciò con passione mentre usciva da me. Non mi lasciò andare fino a che non smisi di tremare. Poi, una volta trovata stabilità nelle gambe gli dissi di uscire e di andare a sedersi. Lui non voleva lasciarmi sola ma io dovevo darmi una sistemata e sarebbe stato meglio non farci vedere uscire insieme da un bagno chiuso. Mi disse che sarei stata fantastica e dopo avermi dato una giocosa pacca sul culo, se ne andò. 

Mi passai la carta igienica tra le gambe e poi andai allo specchio per darmi una rinfrescata. La mia pelle era coperta da uno strato di sudore, le mie guance rosse e le mie labbra gonfie. Dio, sembrava davvero che avessimo appena fatto una sveltina. Quando uscii dal bagno, uno degli addetti all'evento mi riconobbe e mi disse di sbrigarmi ad dietro le quinte che sarebbe toccato a me.

Lisciai il vestitino floreale e anche i capelli mentre camminavo cercando di non pensare a perchè i miei muscoli fossero tutti indolenziti. Ad ogni passo sentivo ancora la sua presenza. Arrossii al pensiero e cercai di scacciarlo via quando mi trovai dietro i tendoni neri di quel palco. Eravamo in una scuola che distava un paio d'ore da Greenville e questo auditorium era molto più grande rispetto al nostro. Speravo di vincere e di aiutare la professoressa Kreene e gli altri professori di musica a creare uno spazio apposta per chi avesse questa passione. 

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