Capitolo 33

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«Quindi, è vero che avete l'esclusiva?» chiese Brandon, mangiando la sua crêpe seduto sulla poltrona in pelle scura.

Eravamo nello studio e mi aveva gentilmente portato la merenda, questa volta preparata davvero da Gloria e infatti mi aveva aggiunto anche dei mirtilli, more, panna e fatto una spremuta. Adoravo quella donna.

«Come lo sai?» aggrottai la fronte, infilzando un mirtillo per portarlo in bocca.

«Riccioli d'oro.» sorrise.

«Ovviamente.» 

Perchè credevo che l'avesse fatto Hayden? O più lo avrei voluto, perchè avrebbe significato che parlasse di me con altri.

Lo avevo detto a Donna e Malcolm, essendo i miei migliori amici era difficile che tenessi loro all'oscuro di qualcosa, ma credevo che fosse scontato il fatto che dovessero tenere la bocca chiusa. Ma alla fine era Brandon, suo cugino, potevo fargliela passera a quella maledetta rana dalla bocca larga.

Accennò un sorriso, «lo sospettavo già. Lui mi ha dato solo la conferma.»

«Sospettavi già?»

«Lunedi, dopo che è venuto da te, era piuttosto tranquillo.»

«E da questo tu hai capito dell'esclusiva?» mi accigliai perplessa e divertita.

Ingoiò il boccone e si schiarì la voce, «no, perchè mi ha apertamente minacciato se avessi provato a toccarti di nuovo come ho fatto in quel gioco.»

Mi andò di traverso una mora, «ti- ti ha minacciato? Per quello stupido obbligo?»

«Mi ha detto che mi avrebbe fatto perdere la sensibilità alla mano. Cioè, è stata una reazione molto più gelosa di quanto mi aspettassi e questo mi ha fatto sospettare. Inoltre, era spaventosamente più rilassato.»

Troppe informazioni in una sola volta. 

«Tu pensi sia stata una buona idea accettare?» mormorai, giocando un po' le more nel piatto. La crêpe l'avevo già finita. 

Smise di masticare e mi guardò con attenzione, «tu non pensi sia stata una buona idea?»

Mi strinsi nelle spalle, «all'inizio sì, ma poi Mal mi ha detto che ho fatto una cazzata.»

Non era stato contento di quella notizia, al contrario di Donna. Mi aveva fatto notare che sarebbe stato molto più complicato tenere distante la parte sentimentale e che io ero già ad un buon punto per essere fottuta.

«E pensi sia così?»

«Non lo so!» per fortuna quella stanza era insonorizzata e Hayden non poteva origliare, «lui non mischierà l'attrazione fisica con i sentimenti, lo so, è stato chiaro fin dall'inizio, ma ora che abbiamo l'esclusiva forse io...»

Io non sapevo se fossi riuscita a tenere le cose separate. Non ero alla ricerca di una relazione, lo avevo detto anche lui, era l'ultimo anno e non volevo trascorrere mesi nell'incertezza per il futuro. Ma Hayden riusciva a fotterti con davvero pochi sguardi, in parte sapevo fossi già fin troppo legata a lui, le reazioni del mio corpo ai suoi sorrisi erano preoccupanti e non le avrei potute ignorare per sempre. 

«Lui non può controllare le sue emozioni, per quanto ci possa provare, rimane comunque umano,» ribattè con serietà, e un pizzico di fastidio come se non sopportasse quel lato di Hayden. Poi, ammorbidì lo sguardo per me, «e se tu inizi a capire che non è più solo attrazione fisica, puoi smettere. Hayden non ti forzerà mai a fare un qualcosa che non vuoi. E se non sei sicura dell'esclusiva, puoi sempre cambiare idea.»

Non volevo cambiare idea. Mi piaceva il fatto che cercasse solo me, per i suoi bisogni.

«Lo so,» annuii e sospirai, «secondo te quante chance ci sono che io possa essere fottuta anche sentimentalmente.»

It's a ClichéWhere stories live. Discover now