16 • La lunga strada del perdono

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Era libero

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Era libero.

Fu questo il suo primo, feroce pensiero dopo settimane d'immobilità e prigionia. Il secondo, fu per la ragazza grigia al suo fianco: indossava un'alta uniforme stropicciata e il suo viso era stravolto dal panico. Gareth ebbe solo il tempo di scoccarle un'occhiata prima che i due vampiri si avventassero contro di lui, i pugnali sguainati.

Un'oscura, rancorosa gioia s'impadronì di lui. Schivò il colpo del vampiro più vicino e con un pugno gli spaccò il setto nasale, facendogli perdere l'equilibrio. Sentì la vis nel sangue, impetuosa come la corrente di un fiume sotterraneo: diede vigore ai suoi muscoli, acuì i suoi sensi; e di nuovo, Gareth fu se stesso.

Non era più un'anima torturata dai rimpianti, né il Princeps caduto in disgrazia: era un soldato, un Cacciatore, ed era tornato a fare ciò che sapeva fare meglio.

Si gettò contro il secondo vampiro con tutto il suo peso, artigliandogli il polso che reggeva il pugnale; dopo una breve resistenza, questo perse la presa sull'arma e Gareth gli diede una ginocchiata, facendolo piegare in due per il dolore. Approfittando della sua guardia abbassata, Gareth gli sfilò la pistola dalla fondina e gli sparò in testa, facendolo crollare sul pavimento.

Con un urlo, il primo vampiro si scagliò contro di lui, la lama sollevata: ma Gareth sparò ancora, scaricandogli l'intero caricatore nel torace. Col respiro ridotto a un rantolo, il soldato cadde in ginocchio. Gareth gli strappò il pugnale dalla mano e lo usò per trapassargli il cuore. Poi, fece lo stesso col secondo vampiro. Ansante e con le mani lorde di sangue, recuperò anche l'altro pugnale.

La ragazza grigia era schiacciata contro una delle pareti a specchio. Sembrava stesse lottando per non vomitare.
«Era proprio necessario?».

«Sì, se non vuoi che ci inseguano», rispose lui. «Fanno parte della Guardia del Reggente, reginetta. Non si fermeranno finché non avranno eseguito gli ordini».

Helena deglutì, una sfumatura verdognola nell'incarnato. «Non chiamarmi in quel modo», biascicò. «Dobbiamo andare. I vampiri sono ovunque».

«Già, a proposito di questo», fece Gareth, chinandosi per ripulire le lame sulla divisa della guardia morta, «si può sapere cosa sta succedendo?».

«È stato il Generale». Helena si rimise in piedi, contraendo il viso per lo sforzo. «Credo che abbia venduto i Rifugi, in cambio del siero per trasformarci...».

Gareth rimase immobile, stupefatto. «Cosa?».

«Ma qualcosa dev'essere andato storto, perché io non mi sento diversa». La ragazza si guardò le mani, come se aspettasse di vederle tramutarsi in artigli. «Ha preso mia madre. E mia sorella. Dobbiamo trovarle, dobbiamo salvarle...».

«Frena, reginetta. Io devo salvare te. È questo il nostro accordo».

La sua mente, però, galoppava. Perché il Generale avrebbe dovuto vendere i Rifugi in cambio del siero, quando aveva finalmente ottenuto un'arma - il veleno - capace di combatterli? Non aveva senso. Ma il ricordo di Shari - bellissima e indifesa, legata alla testata di un letto - gli diede la risposta che cercava.

Dies CinerumWhere stories live. Discover now