33 • Decidere di essere

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Undici marmocchi circondavano Vivian, le mani appiccicose di caramelle e le bocche socchiuse in piccole "o" mentre ascoltavano la storia di Thyra Graham, figlia di Grace, e del suo sposo, Naresh

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Undici marmocchi circondavano Vivian, le mani appiccicose di caramelle e le bocche socchiuse in piccole "o" mentre ascoltavano la storia di Thyra Graham, figlia di Grace, e del suo sposo, Naresh.

Anche Gareth la conosceva: una storia triste, ricordata a Vauxhall Cross come un monito. Naresh, Capitano dei Cacciatori, si era innamorato della figlia maggiore dei Graham; ma poiché lo considerava un assassino, Thyra lo disprezzava.

Un giorno, stanca delle insistenze del giovane, lei gli fece una promessa: se fosse riuscito a portarle un ramo di magnolia in fiore, l'avrebbe sposato. Pur sapendo che era una ricerca impossibile, Naresh viaggiò per due anni in cerca di quell'albero: e alla fine, vendette tutto ciò che aveva a un mercante del nord per un singolo seme.

Lo portò a Thyra, giurandole che, finché non avesse avuto il suo ramo di magnolia, lui non avrebbe più ucciso. Abbandonò Vauxhall Cross e rimase con lei, servendola senza chiedere altro. Per dieci anni il seme non produsse nulla, ma Naresh mantenne la parola; e Thyra s'innamorò di lui.

La leggenda voleva che, il giorno delle loro nozze, il seme iniziò a germogliare; e che il primo ramo iniziò a fiorire quando nacque la loro bambina.

Sua zia smise di raccontare, anche se la storia proseguiva. Non aggiunse che il Princeps di allora, geloso del suo Capitano, lo fece uccidere per aver lasciato Vauxhall Cross; né che Thyra, distrutta dal dolore, avesse fatto costruire l'atrio per inglobare l'albero all'interno della casa, perché lui potesse restare accanto a lei, nel profumo di quei fiori bianchi.

Anche Helena ascoltava, seduta con in braccio sua sorella Lottie. Aveva iniziato a frequentare spesso quel padiglione, dove risiedeva la maggior parte dei sopravvissuti. Vivian le piaceva, e insieme si occupavano dei bambini, vampiri e Selvatici, mentre i genitori lavoravano. Nessuno era stato lasciato con le mani in mano: Sala della Magnolia era una comunità, e tutti dovevano dare il loro contributo.

Quando i bambini presero a giocare tra loro, Vivian si avvicinò a Gareth.
«Hai uno sguardo così assorto», scherzò. «Tuo padre mi guardava allo stesso modo, quando doveva darmi una brutta notizia».

«Non ho brutte notizie», la rassicurò lui. «Ma voglio che tu sappia cosa ho intenzione di fare».

Lei iniziò a raccogliere dei giocattoli abbandonati, riponendoli in una cassapanca di legno. «Farai ciò che fanno sempre i Gotha quando hanno bisogno di sostegno: offrirai un accordo ai Leinster». Gli rivolse un'occhiata penetrante. «Ma ti domandi se questo rovinerà il tuo rapporto coi Graham. Per questo sei venuto da me».

Non avrebbe dovuto sottovalutare l'acume della zia. Dopotutto era figlia di un Reggente, sorella di un Reggente; e come figlia maggiore lo sarebbe stata lei stessa, se gli uomini non fossero stati favoriti rispetto alle donne.

«È così. Non sono certo che tuo marito capirà, ma tu sì. Tu sei una Gotha».

Lei sorrise a metà. «Buffa faccenda, la famiglia. Credi di conoscerla per il solo fatto di condividerne il sangue, quando in realtà siamo solo estranei un po' più vicini di altri», rispose lei. «Quando ho sposato mio marito, ho sposato la sua causa; perciò non chiedermi di approvare la tua scelta. Finché Benedict Leinster avrà voce in capitolo sulla guida della città, per noi non ci sarà alcun progresso».

Dies CinerumWhere stories live. Discover now