13.

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<<Sapevo che non era una buona idea accettare l'invito di sto coglione.>> iniziò uno dei gemelli.

<<Ryan aveva anche le prove con la band.>> rispose l'altro, più alto e atletico del primo.

Non appena parlò, Alex ebbe un sussulto, i due si scambiarono una occhiata impercettibile prima di accorgersi che li stessi guardando distogliendo tempestivamente lo sguardo.

<<Fate silenzio idioti.>> li zittì Ryan che fino a quel momento non aveva detto una parola.

Quanto a Kayla, si limitava a rivolgermi occhiatacce cariche di odio cambiando nervosamente la posizione delle braccia.

<<Io non voglio stare nella stessa stanza con una troia bugiarda e un puttaniere, apprezzo il tentativo Brent, ma voglio andarmene>> disse dopo un po'.

<<Ti assicuro che non è come credi.>> risposi in mia difesa, certa che quelle parole sarebbero suonate come una stupida frase di circostanza.

<<Calmiamoci tutti, per favore.>> nessuno voleva che Brent perdesse la pazienza, lo conoscevamo abbastanza bene da sapere che non era un bello spettacolo.

Tutti presero posto sedendosi sul tappeto tranne Ryan che decise di sedersi proprio tra me e Alex separandoci.

<<Sono di troppo?>> chiese girandosi prima da una parte e poi dall'altra sorridendo.

Nessuno dei due rispose.

Lo vidi avvicinare le labbra al mio orecchio in modo che solo io potessi sentirlo e mi imposi di non rabbrividire per tutta quella vicinanza.

<<Sanno tutto.>> sussurrò.

Era fatta ormai. Ero in trappola.

<<Immagino ti sia divertito.>>

<<Non sono stato io se è a questo che stai pensando.>>

<<Certo. Ti credo sulla parola.>> risposi sarcastica.

<<Sta a guardare.>> fece lui, tornando a godersi la scena col fare annoiato, mentre io mi preparavo a ricevere il colpo.

<<So bene che nelle ultime settimane abbiamo avuto non pochi problemi.>> iniziò Brent incurante del clima di tensione generale.

Non che non lo avesse notato, ma sembrava volesse alimentarlo.

<<Siamo qua per risolvere le questioni lasciate in sospeso.>>

I suoi occhi smeraldo si posarono sui miei, era uno sguardo estraneo, per niente familiare.

<<Partiamo da Nicole. C'è qualcosa che dovremmo sapere?>> mi chiese davanti a tutti.

Sentivo lo sguardo di Ryan addosso, vedevo il ghigno di Kayla con la coda dell'occhio, la mano di Alex che stringeva la mia.

<<Inutile aggiungere altro, sapete già tutto.>> risposi soltanto.

Non avevo neanche voglia di difendermi.

Quante persone avrebbero fatto lo stesso al mio posto?
Quanti sarebbero riuscite a reggere i miei ritmi?

Nessuno di loro.

<<Non parlava della tua squallida vita privata, Nicole.>> intervenne Kayla.

Non riconoscevo nessuna di quelle facce, mi erano tutte nuove e la cosa mi spaventava nonostante fossi decisa a non darlo a vedere.

<<Per cinque anni hai sempre preferito parlare d'altro, perché dovremmo iniziare adesso?>> quel tono sarcastico iniziava a darmi ai nervi.

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