26.

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<<Ecco i miei ragazzoni! Muovetevi che oggi si fa sul serio>>

La voce cavernosa di Carter in quel momento mi sembrò insopportabile.

<<Smettila di urlare che la giornata è già iniziata di merda, amico.>> rispose uno del gruppo dandogli una pacca sulla spalla.

Notai una fitta nube di fumo in un angolo della stanza, nella quale erano immersi Sam e Jody che ridevano in maniera scomposta.

<<Hey Nicole!>> chiamò il piccoletto facendomi cenno di avvicinarmi e così feci, curiosa di ciò che stavano facendo.

<<Prendi.>> mi invitó, passandomi ciò che stavano fumando che sembrava essere erba.

Il viso di Ryan sembrava contrario, il che era un ottimo motivo per approfittarne.

Presi ció che mi era stato offerto facendo un tiro davanti a tutti per poi espirare il fumo proprio di fronte a lui.

<<Vacci piano ragazzina, è roba forte quella.>>

Carter osservava la scena divertito, al contrario di Ryan il cui viso era così rosso che sembrava stesse per esplodere.

Dopo altri tre tiri ciascuno, tutti si alzarono per prendere i propri strumenti e così pensai di fare anche io se non fosse stato per la mia testa che non smetteva di girare.

<<Bene, sembra proprio che la nostra vocalist sia decisa ad uniformarsi al gruppo in tutto e per tutto.>>

Le parole di Carter mi arrivarono con qualche secondo di ritardo ma risi ugualmente insieme agli altri.

Mi sentivo rilassata come non lo ero mai stata ed era come se tutti i pensieri che occupavano la mia mente si fossero fermati, iniziai ad amare quella sensazione.

<<Sta notte ho composto una canzone che credo sia adatta a te.>>

Carter distribuì dei fogli a tutti i ragazzi, me compresa così mi presi qualche secondo per leggere il testo.

Parlava della sensazione di cadere nel vuoto, trovarsi persi senza via di fuga, di compiere delle scelte importanti.

<<Il testo è molto bello.>>

Non sapevo che Carter componesse, era un compito che immaginavo meglio per Ryan, ma anche lui pareva essere niente male.

<<Prova a cantare sulla nostra base e dimmi come ti trovi con il tono.>>

Ero davvero al mio agio in quell'ambiente e le istruzioni del leader mi sembravano talmente chiare che non appena la base partii iniziai a cantare senza pormi troppi problemi aspettando eventuali correzioni.

<<Puoi riprovare con una voce più gutturale?>>

Riprovai seguendo i consigli di Carter che sembrò abbastanza soddisfatto, di tanto in tanto guidava la mia voce con dei gesti delle dita improvvisando espressioni davvero buffe.

Avevo appena finito l'ultima strofa, così mi fermai aspettando l'assolo di Ryan che avrebbe concluso la canzone, ma le cose non andarono come previsto.

Le note arrivavano sconnesse e leggermente fuori tempo quando ad un certo punto fu interrotto qualsiasi tipo di suono.

Guardandomi intorno scorsi l'espressione dei ragazzi stupiti tanto quanto me.

<<Che ti prende amico?>>

Lo sguardo di Carter su di lui era paziente, per nulla nervoso.

•I'M A DISASTER•Kde žijí příběhy. Začni objevovat