22.

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Rimasi per un instante inchiodata sul posto prendendomi del tempo per fare un respiro profondo e pensare lucidamente.

Mi avvicinai senza farmi notare, volevo che si rendessero conto di quanto apparissero ridicoli ai miei occhi in quel momento.

Mi trovavo ad un passo dai due che sembravano non essersi accorti della mia presenza, continuavano a salire uno sopra l'altro sferrando calci e pugni.

Solo quando iniziai a battere le mani in un applauso ironico riuscii ad attirare l'attenzione, tanto che si bloccarono girandosi verso di me.

Alex ne approfittó per liberarsi dalla presa di Brent ed entrambi si alzarono da terra guardandosi in cagnesco.

<<Che bello...>> iniziai con disprezzo <<...stavo giusto aspettando qualche altro problema che arricchisse questa giornata di merda.>>

Ero stremata.
Pensavo ancora ad Eve, tutto quello che desideravo in quel momento era trovare un modo per aiutarla.

Invece mi trovavo davanti a due idioti da separare prima che si uccidessero a vicenda.

<<Sei corsa subito da lui, vero? Eri con Ryan?>>

Non ricordavo il momento in cui quel ragazzo avesse iniziato a rivolgersi a me urlando, ma da qualche tempo quello era diventato il suo unico modo di comunicare.

<<Non ti devo nessuna spiegazione, Brent. Ti stai rendendo ridicolo.>>

Vedevo il suo volto farsi ancora più rosso e i suoi occhi spalancarsi mentre lo sguardo di Alex mi implorava di mandarlo via.

Lo conoscevo abbastanza bene da sapere che aveva paura che potesse farmi del male.

<<Più ridicolo di te o dei tossici dietro cui sbavi?>>

Quelle parole erano taglienti come lame affilate, mirate per infastidirmi.

<<So perché ce l'hai con me. Tutto quello è successo tra noi è stato solo...>>

Mi bloccai di colpo realizzato cosa stessi facendo.

Alex mi guardava confuso.

Avevo davvero chiamato Brent ridicolo, quando in tutta questa situazione ad essere ridicola ero io, che fino a quel momento non avevo fatto altro che illuderlo.

<<Continua Nicole.>>

Quello sguardo accusatore gravava su di me come piombo, rendendomi quasi impossibile continuare la frase.

<<Un errore Brent. È stato un errore. Non volevo illuderti. Ti chiedo scusa.>>

Ci fu un attimo di silenzio che sembró infinito prima che prendesse di nuovo parola, sapevo di averlo ferito, conoscevo perfettamente i suoi sentimenti e le speranze che aveva riposto su di me.

Era come se in quel momento stessi spaccando in mille pezzi tutto il suo mondo e sentivo il peso di ogni singolo errore commesso nei suoi confronti.

<<Tieniti le tue scuse.>>

Se ne andò senza voltarsi lasciando me ed Alex l'uno di fronte all'altro.

Mi guardava ancora scosso mentre gocce di sangue uscivano da un piccolo taglio sul labbro inferiore che rigavano il mento finendo sull'asfalto.

<<Sei davvero andata a letto con lui?>> mi chiese incredulo chiudendosi la porta alle spalle dopo essere entrato.

Mi tolsi la giacca poggiandola sul divano e così feci anche per le scarpe continuando a dargli le spalle.

•I'M A DISASTER•Where stories live. Discover now